Il clima della Puglia è caratterizzato da
estati lunghe e molto calde, ed inverni generalmente miti lungo le
zone costiere e più severi nelle zone interne collinari e montane.
Le precipitazioni, più frequenti nel periodo autunnale ed invernale
, si distribuiscono in maniera poco omogenea sul territorio, con
accumuli che superano i 1000mm annui in alcune aree del foggiano ed
al contempo non raggiungono nemmeno i 500 in altre (cfr
Manfredonia).La nevosità varia in relazione alla latitudine ed
all'altitudine, ed è compresa tra gli oltre 80cm annui della foresta
umbra(Gargano) ed i circa 1,5 della costa Jonica Salentina .
Lasciamo spazio ad alcune rappresentazioni grafiche:
TEMPERATURE MEDIE
![](temperature6190small.jpg)
PRECIPITAZIONI MEDIE
![](precipitazioni6190small.jpg)
Commento alle temperature medie
In base alla distribuzione delle temperature medie, possiamo
asserire che il Puglia esistono almeno 3 tipi di clima (secondo la
classificazione di Koppen).
- Clima temperato subtropicale o mediterraneo secco
E' tipico della bassa costa ionica salentina ed è caratterizzato da
precipitazioni modeste durante tutto l'arco dell'anno (con siccità
estiva) e temperature medie fino a 18°
- Clima temperato caldo mediterraneo a siccità estiva
Comprende quasi tutto il territorio Pugliese ad esclusione dell'appennino
Dauno ed il Gargano.
Le precipitazioni sono maggiori rispetto all'area precente, le
temperature comprese tra 13,5° e 16,5°.
L'inverno è più rigido nell'entroterra murgiano oltre i 400 metri di
quota
- Clima temperato mediterraneo d'altitudine
E' caratteristico delle aree collinari e di bassa montagna di
Toscana, Umbria, marche , lazio , Abruzzo, molise , campania e
Basilicata, monti della Daunia, alto Gargano e bassa montagna di
Calabria, sardegna e Sicilia.
Le distribuzione stagionale delle precipitazioni è meno esasperata
rispetto alle 2 zone precedenti. Le temperature medie annue oltre
gli 800 metri di quota si avvicinano ai 10° con frequenti episodi di
gelo e neve invernale (circa 80cm di neve all'anno oltre i 1000
metri). Le estati sono calde e secche.
Commento alla pluviometria
Il regime pluviometrico risulta molto variabile negli anni, seppur
con delle differenziazioni interessanti. Andando a calcolare lo
scarto semplice medio, (un indice statistico di variabilità) questo
risulta pari a 65,64 presso Foggia, 95,3 a Bari, di ben 192,8 presso
Otranto.
Significa che nel periodo '61-'90 lo scarto medio dalla media
aritmetica delle precipitazioni rilevate anno dopo anno è stato pari
ai valori indicati. Si evince che la variabilità degli accumuli
pluviometrici aumenta andando da nord verso sud, determinando
l'alternarsi di annate molto piovose e siccitose nella parte
meridionale della regione.
Addentrandoci in un analisi più approfondita, possiamo poi rilevare
come sia molto più omogeneo il regime pluviometrico sulle coste di
quanto non lo sia nelle zone dell'entroterra e montane, che
beneficiano di temporali estivi di origine termoconvettiva, che
determinano accumuli molto variabili di anno in anno, con una
distribuzione spaziale degli stessi prettamente casuale.
Non si evince dai dati una tendenza chiara ad un aumento medio delle
precipitazioni o ad una diminuzione delle stesse, anche se si
individuano un periodo molto piovoso (tra gli anni '60 e i primi
anni '70) e due molto secchi (gli ultimi anni delle decadi 1979-1980
e 1980-1990)
Dalla consultazione dei dati degli ultimi anni è stato possibile
notare un aumento generale delle precipitazioni che va a scongiurare
il rischio di desertificazione di alcune aree che nel 1988-1989
ricevevano solo 200-300mm all'anno di acque precipitabili.
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