Calorosa partecipazione dell’Istituto comprensivo alla cerimonia di apertura della 261° Festa in onore della Santa Patrona Maria SS. Annunziata, durante la quale si è svolta anche la celebrazione dei 100 anni della costruzione della stazione ferroviaria di Tuglie e dei 150 anni dell’ Unità d’ Italia.

Gli alunni della Scuola primaria e della Scuola secondaria hanno percorso le strade del paese in un lunghissimo corteo aperto dalla bandiera europea, da quella italiana e da una splendida fanciulla, in abito bianco, fascia tricolore e corona in testa, che raffigurava l’ Italia.

 

Una vivace nota di colore era data dagli alunni delle classi terze, quarte e quinte della Scuola primaria con i loro grembiulini blu ornati da coccarde e con le bandierine tricolori, seguivano i ragazzi della scuola secondaria che reggevano un numero veramente impressionante di cartelloni sui quali, attraverso pensieri, poesie e disegni, avevano espresso i loro auspici e il loro desiderio di un’ Italia unita, coesa e solidale.

I momenti salienti della manifestazione sono stati due: l’arrivo del Treno Storico presso la stazione di Tuglie e la cerimonia di apertura della Festa presso piazza Garibaldi.

Qui i ragazzi hanno recitato alcune poesie ed eseguito i canti “Il tricolore”, “Fratelli d’ Italia” e “Va pensiero”, che sono stati seguiti con partecipazione e commozione da tutti i presenti.

 

I ragazzi hanno dato un tocco di vivacità alla festa, ma la loro partecipazione non è stata frutto dell’ improvvisazione: si sono impegnati a lungo sia nella preparazione dei canti sia nella realizzazione dei cartelloni prima per scrivere pensieri che esprimessero apprezzamento e amore nei confronti del loro paese e poi per associare gli stessi alle immagini.

   

Ad un osservatore attento non sarà certo sfuggito come le riflessioni dei ragazzi sottolineassero il bisogno di vivere in un paese unito e in grado di garantire sicurezza e serenità a tutti i suoi cittadini. Questo, forse, dovrebbe far riflettere gli adulti che, per sciocche rivalità o giochi di potere, rischiano di vanificare tutti i sacrifici che i loro nonni e i loro padri hanno sopportato e di consegnare alle nuove generazioni un paese stravolto e diviso.