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Mari e Venti


Mar Ionio - Rafficche a 34 ore (per visualizzare le carte passare il mouse sulle ore)
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Fonte: Lamma Rete Toscana


Previsioni mare a cinque giorni - Fonte: ilmeteo.it











 


Grafico direzione del vento nelle ultime 12 ore


Grafico direzione/velocità del vento nelle ultime 12 ore


Percentuali delle direzioni del vento negli ultimi 31 giorni


Convertitore velocità del vento

Fonte: weatheronline


Denominazione dei venti

La rosa dei venti

La rosa dei venti più semplice è quella a 4 punte formata dai soli quattro punti cardinali:

Nord (N) anche detto settentrione, borea o tramontana, mezzanotte.

Sud (S)  anche  detto  meridione,  ostro  o mezzogiorno.

Est (E) anche detto oriente o levante.

Ovest (W) anche detto occidente o ponente
 

Tra i quattro punti cardinali principali si possono fissare 4 punti intermedi:
Nord-Ovest (NW) detto Maestrale
Nord-Est (NE) detto Grecale
Sud-Est (SE) detto Scirocco
Sud-Ovest (SW) detto Libeccio
Questi quattro uniti ai quattro punti cardinali formano la rosa dei venti a 8 punte.

Tra gli otto punti sopra individuati è possibile indicarne altri otto ottenendo così una rosa dei venti a 16 punte. I nuovi otto punti sono in senso orario:
Nord-Nord-Est (NNE)
Est-Nord-Est (ENE)
Est-Sud-Est (ESE)
Sud-Sud-Est (SSE)
Sud-Sud-Ovest (SSW)
Ovest-Sud-Ovest (WSW)
Ovest-Nord-Ovest (WNW)
Nord-Nord-Ovest (NNW)


Lo rosa dei venti è presente come immagine di sfondo in ogni bussola.

La tramontana è un vento freddo proveniente da nord, frequente in Liguria, soprattutto in inverno, dove spira con particolare violenza, in particolare allo sbocco delle valli, causando repentini e considerevoli cali di temperatura. Può verificarsi a cielo sereno, oppure con cielo nuvoloso e precipitazioni quando è associata ad un sistema perturbato. Quest'ultimo caso è, appunto, quello detto di "tramontana scura" che, nella Riviera ligure, spinge giù dall'arco appenninico e alpino le perturbazioni provenienti da settentrione. Per questa ragione un proverbio ligure sentenzia: "tramuntan-na scüa, ægua següa" ("tramontana scura, pioggia sicura").

Il Grecale/Bora è un vento catabatico (soffia scendendo da un'inclinazione topografica) nord/nord-orientale, che soffia nel Mar Adriatico, in Grecia e in Turchia. Il nome deriva dal fatto che è un vento settentrionale, "boreale", a cui si rifà anche la figura mitologica greca chiamata Borea. La Bora è famosa soprattutto a Trieste, dove soffia specialmente in inverno ed è definita "Bora chiara" in presenza di bel tempo o "Bora scura" in condizioni di tempo perturbato. E' detta "porta della bora" quell'interruzione della catena alpina (nelle alpi Giulie) tra il monte Re (in sloveno Nanos) e il monte Nevoso (in sloveno Sneznik). E' qui che si incanala l'aria che letteralmente casca sull'Adriatico, investendo principalmente Trieste e attenuandosi a Nord e a Sud, a Monfalcone e nella parte settentrionale dell'Istria. La bora prosegue il suo cammino lungo la direzione acquisita, giungendo a volte fino a Venezia, a Chioggia in particolare, causando un vivace moto ondoso. Questo tipo di vento può raggiungere velocità di 150 kilometri all'ora. Nonostante i triestini sano abituati a questa intensità, funi e catene (un tempo, invero più frequentemente) vengono spesso stese lungo i marciapiedi del centro di Trieste, per facilitare il traffico dei pedoni nei giorni di vento più intenso. A causa della frequenza dei giorni ventosi, gli edifici devono essere costruiti con opportuni criteri per sopportarne la forza. L'occasionale caduta di una tegola sui passanti è fortunatamente una rara eccezione.

Il Levante è un vento generalmente debole che spira da Est verso Ovest nel Mediterraneo occidentale. Il vento si origina nel centro del Mediterraneo al largo delle Isole Baleari e soffia verso Est per raggiungere la sua massima intensità attraverso lo Stretto di Gibilterra. La sua influenza è sentita fino in Italia sul Tirreno e sulla parte centro-meridionale dell'Adriatico. È un vento fresco e umido, portatore di nebbia e precipitazioni, riconosciuto come causa di particolari formazioni nuvolose sopra la Baia e la Rocca di Gibilterra, dove può dare provocare mare agitato e trombe marine. Il vento può manifestarsi in qualunque periodo dell'anno, ma ricorre comunemente fra luglio e ottobre. D'inverno, il Levante è spesso accompagnato da piogge forti. Il nome del vento deriva da levante inteso come Est, il punto cardinale da cui ha origine.

Lo Scirocco è un vento caldo proveniente da Sud-Est che proviene dal Sahara e da altre regioni del nord Africa.
Nasce da masse d'aria tropicali calde e secche trascinate verso nord da aree di bassa pressione in movimento verso est sopra il Mediterraneo. L'aria calda e secca si mischia con quella umida del movimento ciclonico presente sul mare ed il movimento in senso orario spinge questa massa d'aria sulle coste delle regioni del sud Europa.
Lo scirocco secca l'aria ed alza la polvere sulle coste del Nordafrica, tempeste sul mediterraneo e tempo freddo ed umido sull'Europa. Il vento soffia per un tempo variabile da mezza giornata a molti giorni. Molte persone attribuiscono a questo vento effetti negativi sulla salute per via del caldo e della polvere portata dalle coste dell'Africa e della discesa della temperatura in Europa. La polvere può causare danni ai dispositivi meccanici e penetrare negli edifici.
Questi venti soffiano più di frequente, con velocità fino a 100 Km/h, in primavera ed autunno raggiungendo un massimo nei mesi di marzo e novembre.
Lo stesso vento assume il nome di Jugo in Croazia e Ghibli in Libia. Lo scirocco che giunge sulle coste francesi contiene più umidità ed assume il nome di Marin.

Ostro o Mezzogiorno (dal latino Auster, vento australe) è il nome tradizionale di un vento che spira da Sud nel Mar Mediterraneo; è anche detto vento di Mezzogiorno. L'ostro è un vento caldo e umido portatore di piogge. I suoi effetti sul clima italiano sono piuttosto deboli e poco sensibili. L'Ostro è a volte identificato col Libeccio o lo Scirocco ai quali è simile.

Libeccio (spira da Sud Ovest), anche detto Africo o Garbino.
Vi sono più ipotesi sul nome: la più diffusa, è che derivi dal fatto che nell'isola di Creta, presa come punto di riferimento per la denominazione dei venti, il Libeccio spira dalla Libia (antico nome del continente africano).
L'altra, accreditata presso i linguisti, è che derivi dall'arabo Lebeg.
Il nome Garbino è utilizzato nell'area orientale dell'Emilia Romagna e nel nord delle Marche. In Friuli, nella Venezia Giulia e in Dalmazia è chiamato Garbin

Il Ponente, anche detto Zefiro o Espero è un vento del Mar Mediterraneo che spira da Ovest. È il vento caratteristico delle perturbazioni atlantiche che attraversano il mediterraneo da ovest verso est. I suoi effetti sono sentiti soprattutto sul Mar Tirreno e sul Mare Adriatico centro-meridionale. Il Ponente è un vento fresco tipico dei pomeriggi estivi; così come il Libeccio può essere portatore di maltempo.

Il Maestrale è un vento forte e freddo proveniente da Nord-Ovest, tipico della stagione invernale, che soffia con particolare frequenza soprattutto in Sardegna e nella Valle del Rodano, in Francia.


Tavola esplicativa della Scala di Beaufort
Forza Termine descrittivo velocità del vento equivalente Sul mare
m/sec km/h
0 Calma 0 - 0,2 0 - 1 Il mare è come uno specchio (mare d'olio)
1 Bava di vento 0,3 - 1,5 1 - 6 Si formano increspature che sembrano squame di pesce ma senza alcuna cresta bianca di schiuma
2 Brezza leggera 1,6 - 3,3 6 - 12 Ondicelle minute ancora corte ma ben evidenti: le loro creste hanno un aspetto vitreo ma non si rompono
3 Brezza tesa 3,4 - 5,4 12 - 20 Ondicelle grosse le cui creste cominciano a rompersi. La schiuma ha apparenza vitrea. Talvolta si osservano qua e là delle "pecorelle" dalla cresta biancheggiante di schiuma
4 Vento moderato 5,5 - 7,9 20 - 28 Onde piccole che cominciano ad allungarsi: le "pecorelle" sono più frequenti
5 Vento teso 8,0 - 10,7 28 - 38 Onde moderate che assumono una forma nettamente più allungata: si formano molte "pecorelle" (possibilità di qualche spruzzo)
6 Vento fresco 10,8 - 13,8 38 - 50 Cominciano a formarsi onde grosse ("cavalloni"); le creste di schiuma bianca sono ovunque più estese. (molto probabile qualche spruzzo)
7 Vento forte 13,9 - 17,1 50 - 61 Il mare s'ingrossa. La schiuma che si forma al rompersi delle onde comincia ad essere "soffiata" in strisce lungo il letto del vento
8 Burrasca 17,2 - 20,7 61 - 74 Onde moderatamente alte e di maggiore lunghezza. La sommità delle loro creste comincia a rompersi in spruzzi vorticosi risucchiati dal vento. La schiuma viene "soffiata" in strisce ben distinte nel letto del vento
9 Burrasca forte 20,8 - 24-4 74 - 89 Onde alte. Dense strisce di schiuma nel letto del vento. Le creste delle onde cominciano a vacillare ed a precipitare rotolando. Gli spruzzi possono ridurre la visibilità
10 Tempesta 24,5 - 28,4 89 - 102 Onde molto alte sovrastate da lunghe creste ("marosi"). La schiuma formatasi addensata in grandi banchi viene "soffiata" in strisce bianche e compatte lungo il letto del vento. Nel suo insieme il mare appare biancastro. Il precipitare rotolando delle onde diviene intenso e molto violento. La visibilità è ridotta
11 Tempesta violenta 28,5 - 32,6 102 - 117 Onde eccezionalmente alte (le navi di piccola e media grandezza possono scomparire alla vista per qualche istante). Il mare è completamente c coperta da banchi di schiuma che si allungano nel letto del vento. Ovunque la sommità delle creste delle onde è polverizzata dal vento. La visibilità è ridotta
12 Uragano 32,7 e oltre 117 e oltre L'aria è piena di schiuma e di spruzzi. Il mare è completamente bianco a causa dei banchi di schiuma alla deriva. La visibilità è fortemente ridotta





 
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