CENTENARIO DELL’ARRIVO DELLA FERROVIA A TUGLIE
Successe cent'anni fà......era l’8 dicembre 1911,
giorno della Madonna Immacolata, la comunità di Tuglie era
in festa per l’inaugurazione della tratta ferroviaria Nardò–Casarano
e l’arrivo del treno alla stazione di Tuglie. Per l’evento
erano presenti tutte le Autorità cittadine tra cui il
sindaco Ambrogio Piccioli, artefice dell’arrivo della
ferrovia a Tuglie, e gli ultimi discendenti della nobile
famiglia Venturi.
Nel febbraio del 1907, la Deputazione provinciale di Lecce
(presidente avv. Luigi Arditi) era in trattative con la
Società Ercole Antico & C. di Roma per la costruzione delle
Ferrovie Salentine, e precisamente i tronchi che
riguardavano le ferrovie del Capo di Leuca.
Il
28 marzo, il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici approvò
il progetto esecutivo del tronco ferroviario sarano.
Questo tronco, secondo il progetto originario, era lungo 22
Km. con le stazioni di Galatone, Neviano, Aradeo, Tuglie,
Parabita, Matino e Casarano, ma nel corso dei lavori furono
apportate alcune varianti. I rappresentanti della Società
Antico dichiararono che il merito della sollecita
conclusione del contratto per la costruzione delle ferrovie
salentine era tutto degli ingegneri progettisti Nicola De
Pace e Giulio Bernardini, che avevano seguito con grande
solerzia e competenza tutto l’iter per la realizzazione dei
lavori.
Nella primavera del 1907 l’Amministrazione comunale di
Tuglie, guidata dall’avv. Francesco Mosco, aveva chiesto ed
ottenuto un rilievo topografico per conoscere l’esatta
ubicazione della stazione ferroviaria di Tuglie sulla linea
Nardò–Casarano, in fase di costruzione.
Gli amministratori comunali, dopo aver esaminato il
documento tecnico, si resero conto che la stazione era stata
collocata nel punto più esterno del territorio comunale e
per giunta nella parte più elevata della collina, priva di
strade ed in prossimità di terreni incolti. Poiché la
differenza di livello tra quel luogo e l’abitato di Tuglie
era di circa 55 metri, la strada di accesso alla stazione,
essendo il paese distante 1.200 metri, doveva svolgersi per
almeno tre chilometri. Tutto questo non avrebbe certamente
reso facile e produttivo il commercio per gli utenti
tugliesi. Dallo stesso rilievo topografico risultò che per
discendere da Nardò verso Parabita si doveva costruire una
curva lunga circa 600 metri la quale avrebbe avvicinato la
ferrovia a Tuglie facendola arrivare nei pressi del paese.
Gli amministratori si resero conto che la stazione così come
progettata sarebbe stata inutile per i cittadini di Tuglie e
per le attività commerciali del paese ed avrebbe comportato
un inutile spreco di tempo e di risorse economiche.
La sera del 5 luglio 1907, il Consiglio Comunale si riunì
per discutere la questione della stazione ferroviaria di
Tuglie. Sentita la relazione del sindaco, il Consiglio
stabilì d’intervenire presso la Deputazione provinciale
affinché la stazione venisse spostata verso nord ovest,
utilizzando la progettata curva di circa 600 metri prima
dell’arrivo della ferrovia da Parabita nel territorio
tugliese. Soltanto così la stazione avrebbe portato una
maggiore utilità per tutti e un minore danno economico per
le casse comunali. Com’era prevedibile l’iniziativa del
Comune di Tuglie provocò contrastanti reazioni da parte
degli ingegneri progettisti e degli amministratori dei
Comuni vicini.
Il 27 aprile 1908, il sindaco Francesco Mosco riunì
d’urgenza il Consiglio Comunale per deliberare sulla
costruzione della ferrovia Nardò–Casarano. Dichiarata aperta
la seduta, prese la parola il consigliere Ambrogio Piccioli
per esporre il suo ordine del giorno contro i progetti
originari approvati dagli organi superiori e contro i
progettisti, in particolare contro l’ing. Nicola De Pace che
fu letteralmente svergognato. Messo
ai voti, l’ordine del giorno Piccioli fu approvato
all’unanimità. Venne altresì deliberato che lo stesso
documento fosse reso di pubblica ragione per mezzo della
stampa, dando incarico al sindaco di farlo riprodurre
integralmente dai giornali salentini “Il Risorgimento” e “La
Provincia di Lecce” e di darne comunicazione scritta alla
Deputazione provinciale, al prefetto, agli ispettori delle
ferrovie salentine ed alla società costruttrice Antico.
Immediatamente ebbero inizio gli scontri e le polemiche
sulla stampa, nei consigli comunali e nella sede della
Deputazione provinciale, che si protrassero per diversi
mesi. La discussione si accese violenta specialmente tra il
consigliere Ambrogio Piccioli e l’ing. Nicola De Pace con
repliche e controrepliche sui giornali di Lecce e provincia.
Finalmente, il 27 ottobre 1908, con apposito Decreto
Ministeriale, vennero approvati i nuovi progetti riguardanti
alcune modifiche del tronco ferroviario Nardò–Casarano che
comportavano lo spostamento della stazione di Tuglie dalla
collina a valle, vicino al paese (la famosa variante di
Tuglie). I lavori ebbero inizio e man mano che il tempo
passava la strada ferrata s’allungava a vista d’occhio e le
polemiche cominciavano a placarsi perché il tratto
ferroviario Nardò–Casarano era ormai una importante realtà
per lo sviluppo economico e commerciale di Tuglie e dei
paesi vicini.
La variante in corso d’opera, per la esatta collocazione
della stazione di Tuglie, venne realizzata ed il 30 ottobre
1909, Ambrogio Piccioli, nel frattempo eletto sindaco del
Comune, propose la costruzione della strada di accesso
dall’abitato di Tuglie alla stazione ferroviaria situata
nella zona “Termiti”. La realizzazione dell’opera fu
classificata della massima urgenza per l’imminenza
dell’entrata in esercizio della ferrovia Nardò–Casarano.
La mattina dell’8 dicembre 1911 la ferrovia e la stazione di
Tuglie furono finalmente inaugurate in presenza delle
autorità e di un gran numero di cittadini ansiosi di
festeggiare l’importante avvenimento.
Ambrogio Piccioli si era prodigato instancabilmente presso
gli uffici competenti di Lecce, Bari e Roma per l’attuazione
della variante, tanto che alla fine ottenne la realizzazione
del nuovo progetto.
Esso corrispondeva pienamente alle esigenze di Tuglie, del
suo commercio e dei suoi cittadini.
Infatti la stazione venne collocata vicino al paese sulla
linea ferroviaria che da Lecce portava i convogli ferroviari
a Gagliano del Capo, passando per Nardò.
All’epoca furono eseguiti grandiosi lavori di scavo nella
collina calcarea sovrastante il paese per aprire quel
passaggio nella roccia profondo 15 metri che poi fu
denominato “lu taiamentu”. |
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Tuglie 26 marzo 2011,
a distanza di un secolo, eccoci pronti a spegnere
le cento candeline.
Cara vecchia stazione che, tra sbuffi di vapore e
sferraglianti oscure locomotive ci hai accolti prima
bambini, poi studenti e dopo maturi signori o anziani
nonni con un nipotino preso per mano, siamo qui a
festeggiare tutti insieme i tuoi cento anni ed ad
augurarti ed augurarci di essere di nuovo qui un lontano
giorno del 2111.
In occasione della 261^ festa in onore di Maria SS.
Annunziata, in concomitanza con il 150° anniversario
dell’Unità nazionale, l’Amministrazione comunale di Tuglie,
in collaborazione con l’AISAF Onlus di Lecce, le Ferrovie
del Sud Est e l’associazione Maria Santissima Annunziata
Onlus, celebra il centenario dell’arrivo della ferrovia a
Tuglie.
Correva infatti l’anno 1911 quando uno sbuffo di vapore,
precorrendo due binari paralleli, sorretti da traverse e
massicciata, fece capolino dal “Tagliamento” ed entrò
per la prima volta nel borgo tugliese.......
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Nella mattinata di Sabato 26 Marzo 2011, alle ore 10.30, arriva presso la stazione di
con a bordo varie autorità locali,
la rappresentanza del comune gemellato di Villaverla
(VI) e le bandiere da issare in Piazza Garibaldi durante
l’inaugurazione dei festeggiamenti patronali. |
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Il treno arriva in modo trionfale
con un viaggio speciale da Seclì a Tuglie a bordo del TRENO STORICO
“Salento Express”, per l’occasione fregiato dal tricolore. Il
convoglio d’epoca impiegherà l’intero tracciato tugliese, da
contrada “Molte Terre” alla stazione, a bassa velocità e con un perpetuo
fischio ad annunciare il suo arrivo a tutto il paese. |
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Ad
attenderlo in stazione ci saranno i componenti del comitato festa,
le associazioni tugliesi, gli alunni dell’istituto scolastico e i
concerti bandistici Città di Casarano e Città di Aradeo, i quali
intoneranno motivi musicali appena il convoglio uscirà dalla curva
ferroviaria compresa tra i passaggi a livello di via Cesare Battisti
e di Largo Fiera.
Sotto le note dell’inno di Mameli, scenderà dal treno la bandiera
italiana e successivamente si darà il via al corteo che raggiungerà
Piazza Garibaldi per inaugurare la 261^ festa patronale. |
Nel pomeriggio poi, alle ore 15.30, l’apertura delle
esposizioni all’interno della stazione ferroviaria. Di tali
esposizioni faranno parte lo stesso Treno Storico “Salento Express”
e le carrozze che ospitano la mostra fotografica “FSE. Lungo il
binario del cambiamento”, queste ultime trainate da una seconda
locomotiva storica proveniente da Bari, già protagonista della
fiction RAI “Mia Madre”, andata in onda nel Novembre 2010,
incentrata sul tema delle emigrazioni verso il nord Italia, avvenute
tra gli anni ’50 e ’60. |
Un
ringraziamento al Comune di Tuglie per le foto storiche
dell'Archivio Comunale.
I testi utilizzati in questa pagina sono il frutto di ricerche
storiche di Lucio Causo (la parte iniziale) e di Luigi Mighali
(descrizione dell'evento).
A questi cari amici il miei più sentiti ringraziamenti.
Foto di Felice Campa
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