Interpretazione delle
carte di analisi al suolo. |
Le carte di analisi al suolo rappresentano il punto di partenza fondamentale per
coloro che intendono capire come "funziona" il tempo. Per poter fare una buona
prognosi, bisogna aver fatto una buona diagnosi!
Il primo passo da compiere consiste nel procurarsi una carta di analisi al
suolo. Il modo migliore è sicuramente internet. Sono molte le fonti, e ciascuno
potrà decidere quale considerare la migliore.
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Qual è il dato più importante, in una carta d'analisi?
Diversamente da quanto state pensando, il dato più importante è l'orario di
riferimento.
Nell'informazione meteorologica, uno degli elementi fondamentali è costituito
dalla tempestività. Le osservazioni devono essere come il buon latte: sempre
fresco di giornata! Per cui, avendo una carta tra le mani, la prima azione
consiste nel verificare data e ora di riferimento!.
Nella carta in esame, il gruppo data-orario è riportato in alto a sinistra. Che
si tratti di un'analisi, lo vediamo dalla doppia specificazione (ASXX, dove AS
sta per ANALYSIS SURFACE) e dalla dicitura in chiaro ANALYSIS. L'orario
riportato è riferito al meridiano centrale, ed è valido per tutto il globo
terrestre). Queste carte vengono solitamente tracciate per ogni ora sinottica
principale (00, 06, 12, 18 UTC), e dovendo fare una scelta, può dirsi che quella
delle 1200 UTC è la più importante fra tutte.
Importante, poi, è il riconoscimento della geografia (2, sulla carta), specie
quando si opera in una zona non ancora familiare.
Passiamo, ora, al vero e proprio lavoro di interpretazione. Cominciamo con
l'individuare i principali centri d'azione (punti 3 e 4 sulla carta), ovvero le zone
di alta e bassa pressione, specie quelli prossimi all'area geografica di nostro
interesse.
Nella carta in esame, il centro d'azione più importante è rappresentato dal
profondo minimo depressionario centrato tra Islanda e Isole Britanniche. Lo
definiamo "profondo" poiché il minimo valore al suo centro (963 hPa) è un valore
molto basso e le isobare al suo intorno sono molto ravvicinate.
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Tra le figure bariche caratteristiche della presente analisi, va incluso
obbligatoriamente l'anticiclone posto a ovest della Spagna, in pieno Atlantico.
Si tratta, infatti, del famoso anticiclone delle Azzorre, che estende il suo
manto protettivo sull'Iberia e sull'Africa nord-occidentale.
Riconosciute tutte le principali figure bariche presenti sulla cartina, può
essere utile approfondire la propria ricerca sulle configurazioni "minori",
magari restando vicini al proprio "orticello". Nel nostro caso, è possibile
rilevare sulla penisola italiana una particolare situazione delineata dalle
isobare. Si tratta, forse, di una depressione sottovento che si sta creando sul
golfo di Genova, per l'ingresso nel Mediterraneo di aria fredda d'oltralpe,
attraverso la porta del Rodano? Occorrerà indagare servendosi di ulteriori
informazioni!
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Tocca ora passare all'individuazione dei fronti disegnati sulla cartina. In
particolare, converrà volgere la propria attenzione verso quei sistemi che
sembrano approssimarsi all'area geografica sotto esame. Nel nostro caso,
possiamo constatare la presenza di un vasto sistema frontale centrato sul minimo
depressionario posto a nord-est delle Isole Britanniche (1). Un esteso fronte
freddo (2) è ormai alle porte dell'arco alpino occidentale. Un fronte caldo (3),
invece, tende ad allontanarsi verso est. Al seguito del fronte freddo, affluisce
aria fredda. Il movimento del fronte freddo è indicato dal lato verso cui sono
rivolti i vertici dei triangolini. Un aspetto interessante del sopraggiungere di
aria fredda, è segnalato dalla curvatura delle isobare in prossimità del fronte.
Si nota che, infatti, subito dopo il passaggio del fronte, la pressione tende
temporaneamente ad aumentare formando un promontorio mobile (evidenziato con
tratteggio verde, sulla carta). Un osservatore di Lione (Francia), armato del
suo barometro potrebbe verificare subito il passaggio del fronte prendendo nota
del rapido aumento della pressione (oltre che della netta diminuzione della
temperatura dell'aria).
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Bene. Vedete voi stessi che adesso la carta di analisi ci appare molto più
familiare, in quanto conosciamo la posizione dei principali sistemi barici,
l'andamento delle isobare, la dislocazione dei fronti con il tipo di aria che
sta per affluire verso la penisola italiana. Ma quali altre considerazioni
possono arricchire la nostra conoscenza del tempo in atto ? Mentre sarà compito
del corso avanzato definire in profondità ulteriori concetti prognostici,
possiamo tuttavia da subito cogliere ancora qualche altro elemento di "base".
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Possiamo, ad esempio, fare una valutazione di massima, ossia qualitativa, sia
sul verso di circolazione delle masse d'aria, sia sulle zone dove il vento
soffia più intensamente. Per far ciò, ci faremo aiutare dalle nozioni generali
sul movimento dell'aria intorno ai centri barici e dal concetto di gradiente
barico, ovvero osservando quelle aree in cui le isobare si presentano più o meno
ravvicinate.
Ricordando che, nell'emisfero boreale, l'aria circola in senso orario intorno
alle alte pressioni, e in senso antiorario intorno alla basse pressioni,
possiamo facilmente disegnare delle frecce indicanti, in grande, il movimento
dell'aria intorno ai centri barici. Nella cartina, in rosso è indicato il flusso
ciclonico, in blu quello anticiclonico. Da queste semplici indicazioni, possiamo
trarre la conclusione che sulla penisola italiana, con l'ingresso dell'aria
fredda, il vento tenderà a ruotare da nord-ovest.
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In quali aree il vento soffierà più intensamente ? Avendo presente che
l'intensità del vento è in relazione al gradiente barico, punteremo la nostra
attenzione su quelle zone in cui le isobare si presentano particolarmente
ravvicinate. Nella carta in questione, tale situazione si trova associata
particolarmente al minimo depressionario posto a nord-est della Gran Bretagna.
Tutt'intorno al centro di bassa pressione, i venti saranno intensi e in rapida
rotazione dopo il passaggio del minimo stesso. Ipotizzando un movimento del
minimo verso la Scozia, potremo facilmente prevedere che il vento, proveniente
da sud-ovest, tenderà prima a disporsi da ovest per poi ad assumere una decisa
direzione da nord-ovest. L'allontanamento definitivo della depressione sarà
evidenziato da un'attenuazione della velocità del vento (già manifestato dall'allascamento
delle isobare nella parte occidentale del minimo).
Bene. Per ora fermiamoci qui, non nascondendo, però, che si potrebbero fare
ulteriori osservazioni . Nel Corso avanzato (di prossima pubblicazione), in
effetti, approfondiremo le nostre conoscenze, specie in relazione alla fase di
previsione. Prima di chiudere, è bene ribadire che la carta d'analisi non può
fornire da sola un'idea precisa del tempo in atto e della sua futura evoluzione.
Di fatto, ci si avvicina al vero soltanto esaminando le molteplici informazioni
a disposizione, consapevoli che ciascuna di esse aggiunge una tessera al mosaico
che mentalmente il previsore cercherà di ricostruire.
Fonte:Vittorio Villasmunta - www.villasmunta.it |