Il downdraft è una colonna d'aria fredda a piccola scala che scende rapidamente
dal cumulonembo verso il suolo e che di solito è accompagnata da rovesci
temporaleschi. Il downburst altro non è che un forte downdraft, ovvero una
colonna d'aria in rapida discesa che però incontra la superficie del suolo più o
meno perpendicolarmente e che si espande orizzontalmente (divergenza) in tutte
le direzioni. La violenta espansione, paragonabile ad un improvviso scoppio (burst),
spesso produce un vortice rotante o un anello di vento entro il quale ci sono
dei campi di vento (ravvicinati fra di loro) ad elevata velocità e di opposte
direzioni.
Questa peculiarità del downburst giustifica il termine wind shear, ovvero la
variazione di velocità ed intensità del vento con la quota (wind shear
verticale) e con la distanza orizzontale (wind shear orizzontale): infatti la
maggioranza dei pericolosi wind shear deriva dai downbursts. Guardiamo la
seguente figura che mostra il ciclo di un downburst: la formazione consiste nel
downdraft, originato dall'evaporazione e dalle precipitazioni; la fase di
impatto vede una sensibile accelerazione del downdraft che sbatte violentemente
sul terreno; infine, nella fase di dissoluzione il downburst si allontana dal
punto di impatto (divergenza) accompagnato da venti assai mutevoli come
direzione e intensità (wind shear).
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I bursts in pratica sono causati dallo "scompenso" che si crea tra updraft e
downdraft e nascono nella maggioranza dai casi da nubi cariche di pioggia, la
cui temperatura è più bassa di quella dell'aria circostante. Questo gradiente
termico induce pressione più alta nella nube che causa un flusso verso l'esterno
per bilanciare la pressione: tale flusso può consistere in un downburst. Questi
sono i classici wet downburst che si manifestano simultaneamente ai rovesci, il
cui raggio d'azione è facilmente individuabile grazie alle bande di
precipitazione di grandine o pioggia (rain curtain o hail curtain) in discesa
dalla base del cumulonembo e che toccano il suolo.
Esistono però anche downburst "secchi" conosciuti come dry downburst: essi non
sono ben individuabili come i precedenti, in quanto si manifestano solo con aria
secca: al massimo saranno traditi da alcune virga (precipitazioni che prima di
toccare il suolo evaporano in strati d'aria più secca) e dal sollevamento di
polvere sul terreno. La probabilità che si verifichi un dry microburst può
essere approssimativamente quantificata: una base alta del Cb sottintende scarsa
umidità, quindi poche precipitazioni e forti downdraft; di conseguenza sale il
rischio di downburst secchi. Se invece il Cb ha una base bassa, questo indica
molta umidità, quindi abbondanti precipitazioni e deboli downdrafts: in tal caso
sono molto più probabili i wet downburst rispetto ai dry microburst.
I "temporali secchi" sono veramente molto rari nelle nostre zone e, anche se
poche, producono comunque precipitazioni: dipende in che fase evolutiva si
presenta il Cb sopra di noi. In questi casi osserveremo precipitazioni, sebbene
scarse, solo nella fase di massima intensità in cui convivono i forti flussi di
updraft e downdraft; in una qualunque fase evolutiva precedente o successiva si
può avere assenza di precipitazioni. Il motivo è comunque da ricercare nell'aria
eventualmente secca sottostante: in condizioni normali evapora il 40-50% della
potenzialità precipitativa del Cb, e se l'aria sottostante è molto secca
arriveremo a percentuali prossime all'80-90%.
Inoltre le particelle di precipitazione in discesa entrano in uno strato di nube
(quello sottostante) in cui entra aria secca anche dall'ambiente circostante
(questo perchè la corrente ascensionale aumenta d'intensità salendo di quota,
creando quindi un risucchio laterale denominato "entrainement"), per cui
l'evaporazione comincia già prima che le particelle in caduta si stacchino dalla
base. Infine un certa perdita per evaporazione (ma minoritaria) è ascrivibile al
riscaldamento delle particelle per attrito durante la caduta verso il suolo per
cui le gocce più piccole tendono ad evaporare mentre quelle più grandi
permangono.
Il downburst solitamente è più forte sul bordo avanzante (anteriore) della cella
temporalesca o delle celle; gli "scoppi" di vento possono causare danni estesi
alle strutture, tanto da poter essere facilmente confusi con i danni da tornado
specialmente se il gust front include anche una nube molto scura e a forma di
rullo (roll cloud) che potrebbe erroneamente far pensare alla presenza di una
tromba d'aria (in questo sito non si farà alcuna distinzione tra tromba d'aria e
tornado). Tuttavia i downbursts possono verificarsi anche con temporali non
intensi o addirittura con rovesci non accompagnati da attività elettrica;
inoltre il downburst produce venti a linea retta (frequenti nelle squall line e
supercelle) i quali non sono accompagnati da moti rotatori e quindi non vanno
confusi con i tornado.
I venti più forti generalmente nascono dal centro del temporale e questo avviene
per due motivi:
1. in un sistema rigenerante che mantiene elevata la sua intensità, i bursts di
aria discendente accompagnano il collasso delle pulsazioni degli updrafts, i
quali hanno iniziato a precipitare assumendo connotati da downdrafts.
2. se un sistema subisce un improvviso e completo collasso, un'enorme quantità
di precipitazioni sospese si getterà a "capofitto" sul terreno e ne risulterà un
forte burst dovuto al potente downburts e all'irruenza dell'outflow. Ciò accade
quando la pulsazione di un updraft particolarmente esteso matura dentro un'ampia
cupola (anvil dome) la quale collasserà verso il basso partendo però dalla
regione sovrastante l'updraft stesso; è il caso della pulse storm o del collasso
di una supercella.
Danni da downburst
Essendo i downbursts venti a linea retta (all'incirca), la traccia dei detriti,
rami, veicoli, pali della luce ecc punterà in una sola direzione e sarà molto
discontinua ed irregolare, in quanto l'intensità di ogni burst (scoppio) varia
molto come intensità. Per cui, se gli alberi o i pali della luce sono piegati
verso E, vorrà dire che il downburst soffiava da W.
Peculiarità del downburst
1) divergenza
2) tracce larghe e diffuse
3) l'eventuale rotazione è lungo un asse orizzontale
Danni da tornado
Essendo i venti tornadici rotatori, la traccia dei detriti avrà alcune
continuità: il tornado infatti è un progressivo evento che ha un inizio, una
fine e vari gradi di intensità per cui ci sarà una fascia ristretta con danni
gravissimi, mentre pochi metri più in là i danni saranno assai meno rilevanti.
Anche la forma della traccia (detriti ecc) lasciata dal vortice è circolare come
il vento tornadico.
Peculiarità del tornado
1) convergenza
2) tracce strette e ben definite
3) rotazione lungo un asse verticale
A seconda del loro raggio d'azione, i downbursts si dividono in 2 categorie:
microburst e macroburst.
Microburst
Il microburst è un downburst in piccola scala in cui il vento divergente
(radiale) interessa un'area orizzontale non più larga di 4 km. Spesso è più
forte del macroburst e se è intenso persiste per 10 minuti con venti fino a 75
m/s (270 km/h). Il ciclo di vita di un microburst è di solito tra i 15 e i 20
minuti. Si trovano con maggior frequenza nelle aree temporalesche interessate da
rovesci di pioggia e fulmini. In alcuni temporali particolarmente intensi si
verificano più microburst e questo comporta che differenti regioni lungo il
tragitto del temporale mostrano gli effetti dei vari microburst. I microbursts
prevalgono nelle semplici celle convettive (celle singole).
Macroburst
Il macroburst è un downburst in larga scala in cui il vento divergente (radiale)
si espande in orizzontale per oltre 4 km di larghezza. Può essere prodotto da
più downdrafts e nei casi peggiori persistono per 30 minuti raggiungendo
velocità di 60 m/s (215 km/h), ma solitamente si manifestano per 5 minuti. Un
macroburst può contenere parecchi microburst i quali a loro volta contengono
ulteriori bursts. Poichè questi bursts sono solitamente brevi in una determinata
località, sarà molto difficile quantificare numericamente tutti i bursts.
Comunque un bursts potrà esso stesso durare parecchie ore nel temporale, ma sarà
in costante movimento. I macrobursts prevalgono nelle squall line in cui le
celle temporalesche sono praticamente affiancate tra di loro, quindi i
downbursts copriranno un'area molto più vasta rispetto alla cella singola.
Non tutti i micro/macro bursts causano venti estremi, ma alcuni di loro, come
detto, sono in grado di causare danni simili o gravi a quelli di un tornado.
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