Definizione di umidità
o vapore acqueo |
L'umidità dell'aria può essere classificata in umidità assoluta,
corrispondente alla quantità di vapore acqueo in grammi contenuta in
un metro cubo d'aria. Più l'aria è calda, maggiore è la quantità in
grammi che essa può contenere. Ecco perché nei paesi tropicali ed
equatoriali o alle nostre latitudini nei mesi estivi, le
precipitazioni possono anche essere molto intense.
Si distingue inoltre l'umidità specifica, che corrisponde invece
alla quantità di vapore acqueo espressa in grammi contenuta in un
chilogrammo di aria umida. L'umidità relativa si esprime invece in
percentuale. Essa corrisponde al rapporto tra la tensione di vapore
effettiva e la tensione massima moltiplicato per 100.
Il rapporto di mescolanza (mixing ratio) è il rapporto tra la
quantità di vapore acqueo contenuto in una massa d’aria e la parte
di aria secca contenuta nella stessa massa.
Poiché la quantità di vapore acqueo che l'aria contiene è
proporzionale alla tensione del vapore (definita come la pressione
parziale del vapore acqueo contenuto nell'aria) ben si capisce,
quando si parla di umidità relativa contenuta nell'aria pari a 70%,
che l'aria in esame contiene il 70% della quantità del vapore acqueo
che, a quella data pressione e temperatura, porterebbe alla
saturazione. Se parla infatti di aria secca se l'umidità relativa è
al di sotto del 35/40%, umida se supera il 70%.
La variazione in grammi del contenuto di vapore acqueo nelle masse
d'aria circolanti è molto alta in rapporto alla temperatura. Ci
basti affermare che, se ad una temperatura di -20° la quantità
massima di vapore acqueo che una massa d'aria può contenere è di
soli 0,8 grammi per metro cubo, ad una temperatura di 30° la stessa
massa d'aria può contenerne ben 28.
L'umidità relativa si misura con l'igrometro a capelli,
approfittando la loro capacità di allungarsi o di accorciarsi, in
rapporto all'aumento o alla diminuzione dell'umidità relativa.
Esistono, in ogni caso, strumenti ben più precisi, ma ci si
accontenta di una precisione intorno al 4/5%, ritenuta già valida
per le comuni rilevazioni meteorologiche. Negli osservatori di una
certa importanza si utilizza invece lo psicrometro, uno strumento
caratterizzato da due termometri a mercurio perfettamente eguali, ma
uno dei quali a bulbo asciutto, mentre il secondo bulbo è
appositamente bagnato durante le misurazioni. Dalla differenza di
temperatura segnalata dai due termometri si può risalire, con
apposite tabelle, in modo più preciso che con i capelli, al valore
in percentuale dell'umidità relativa dell'aria. Più la differenza di
temperatura segnata dai due termometri è grande, più l'aria è secca
e viceversa. È pertanto implicito che, se l'aria si raffredda,
aumenta la percentuale di umidità relativa e che aria molto calda e
secca, come quella presente nei deserti durante le ore meridiane,
può contenere molto più vapore acqueo in grammi per metro cubo di
aria definita molto fredda ed umida, come quella presente in tutte
le stagioni sul nord atlantico.
Considerato che l'acqua è presente sulla Terra in tre stati (solido,
liquido e gassoso possiamo) si comprendono facilmente i molti
fenomeni che avvengono al passaggio da uno stato all'altro.
L'acqua allo stato solido si presenta sotto forma o di ghiaccio
compatto o di ghiaccio trasparente, di grandine, di brina, di neve;
è altresì presente allo stato solido nell'alta atmosfera, quando si
raccoglie in minutissimi aghi di ghiaccio a formare le nubi
denominate cirri, cirrostrati e cirrocumuli.
L'acqua allo stato liquido si trova invece in tutte le nubi non
ghiacciate, generalmente ad altezze medio-basse, ove essa può
rimanere allo stato liquido anche con temperatura di parecchi gradi
al di sotto dello zero per il noto fenomeno della sopraffusione. La
troviamo poi nella pioggia, nei fiumi, nei laghi, nei mari e negli
oceani a ricoprire più del 70% della superficie del pianeta.
L'acqua allo stato di vapore o gassoso è uno dei componenti della
nostra atmosfera. È invisibile essendo inodore, incolore e
trasparente. Quando il vapore acqueo si raccoglie in gran quantità e
si mescola a polveri, gas vari, pollini, residui della combustione,
diventa allora meno trasparente dando luogo al fenomeno della
foschia o della caligine.
L' umidità presente nell'aria è un fattore meteorologico (e per
conseguenza climatico) molto importante per la salute umana. Taluni
Autori sostengono, non a torto, che la percentuale di umidità
contenuta nell'aria, associata a specifici ed elevati valori
termici, costituisce il più importante fattore meteorologico
determinante nell'insorgenza o nella riaccensione di specifiche
patologie. Da un punto di vista medico, lo stato meteo-ambientale
caratterizzato da tassi di umidità rilevanti da origine a due
categorie meteo-ambientali caratteristiche:
- freddo umido
- caldo umido
In condizioni di freddo umido sono favorite tutte le affezioni
artroreumatiche e le infiammazioni delle prime vie aeree in genere
come le faringototonsilliti, le laringiti, le tracheiti e le
bronchiti. Più in generale, situazioni meteo-ambientali
caratterizzate da freddo umido incidono sul benessere dell'organismo
umano innescando spesso penose sensazioni di malessere fisiologico.
Il caldo umido è una condizione favorevole per le patologie
gastroenteriche. In condizioni di umidità elevata associata ad alte
temperature, traggono vantaggio molte affezioni di grande impegno
per l'organismo umano, come il colera, la salmonellosi, l'epatite
virale, il dengue, le patologie tifo-paratifoidee ecc.
Il caldo umido eccessivo è un noto fattore eziologico di
fondamentale importanza nell'insorgenza di infarti da calore.
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