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Una nuvola è una massa visibile di piccole goccioline o cristalli
di ghiaccio sospesi nell'atmosfera, sopra la superficie terrestre.
La branca della meteorologia che studia le nuvole e i fenomeni ad
esse collegati è detta nefologia.
La loro formazione avviene per condensazione di vapore acqueo
all'interno del vasto e continuo ciclo dell'acqua, mentre la loro
dissoluzione avviene mediante il processo di evaporazione.
Questa sequenza può essere riassunta in 6 passi schematici:
1. evaporazione dell'acqua terrestre (contenuta nei mari, laghi,
fiumi, etc.) a causa del riscaldamento solare
2. trasformazione in vapore acqueo
3. risalita nell'atmosfera (poiché più leggero essendo caldo e meno
denso dell'aria sovrastante)
4. raffreddamento adiabatico
5. condensazione attorno a piccole impurità (cristalli di sale
marino, particelle di polvere...) indispensabili per una veloce
aggregazione delle molecole stesse
6. generazione di goccioline d'acqua o cristalli di ghiaccio, della
dimensione da 1 a 100 micron, al raggiungimento della "temperatura
d'equilibrio" (la stessa della circostante aria atmosferica)
Le condizioni all'interno di una nuvola non sono stabili: finché le
correnti d'aria nella nuvola e quelle che scorrono sotto di essa
riescono a mantenere in sospensione le goccioline, esse
continueranno a ingrandirsi. Sulla sommità della nuvola le correnti
ascendenti divergono e le goccioline ricadono verso il basso con una
velocità impercettibile a causa della forza di gravità per poi
venire nuovamente portate verso l'alto; sono continui saliscendi che
fanno ulteriormente incrementare le dimensioni delle goccioline.
Quando esse raggiungono elevate dimensioni (circa 200 micron), le
correnti ascensionali non possono più sostenerle e quindi cadono
sulla terra sotto forma di pioggia.
Questo può avvenire in due modi:
1. Il processo Bergeron-Findelsen, responsabile della maggior
quantità delle precipitazioni alle medie latitudini. Esso consiste
nell'interazione tra le goccioline d'acqua sopraffuse ed i cristalli
di ghiaccio in una nuvola formando un rapido accrescimento del
cristallo di ghiaccio: questi cristalli cadono dalla nuvola e
possono sciogliersi mentre cadono.
2. Il processo di coalescenza, più comune nelle zone tropicali,
avviene in nubi più calde. Esso risulta dalla collisione tra le
goccioline d'acqua più grandi con quelle più piccole che vengono
così inglobate. Il processo risulta efficace soprattutto quando la
nuvola ha un'elevata densità.
Come sopra descritto, quando la temperatura è particolarmente bassa,
le particelle si trasformano in microscopici cristalli di ghiaccio.
L'aria viene raffreddata al di sotto del suo punto di saturazione
attraverso la sua ascesa in quota con fenomeni di espansione e
raffreddamento. Ciò si verifica quando l'aria arriva a contatto con
una superficie fredda, o viene raffreddata adiabaticamente, ovvero
quando l'aria, innalzandosi, si raffredda. Ciò può avvenire nei
seguenti casi:
1. lungo un fronte meteorologico, caldo o freddo; l'aria fredda, più
densa, scorre sotto l'aria calda, con la conseguente formazione di
grandi ammassi nuvolosi
2. quando l'aria soffia lungo il versante di una montagna e si
raffredda progressivamente mentre sale verso gli strati più alti
dell'atmosfera
3. per convezione, quando una massa d'aria calda si solleva a causa
del riscaldamento di solito dovuto all'irraggiamento solare, ma
causato anche da incendi
4. quando l'aria calda giunge in contatto con una superficie più
fredda, come uno specchio d'acqua fredda
5. quando due masse d'aria si mescolano sotto il punto di
saturazione, ad esempio le nuvolette prodotte dal fiato quando c'è
aria fredda o le scie degli aerei.
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Le Nubi: il loro aspetto
Il fattore più importante per il corretto riconoscimento di una nube
è l'aspetto da essa assunto, ovviamente insieme alla regione
dell'atmosfera che essa occupa.
La nuvola può dirsi tale quando appare visibile e ciò avviene tutte
le volte che si genera un grosso agglomerato formato da un numero
infinito di goccioline,
quindi, il colore che essa assume diventa elemento caratteristico
per la sua distinzione. La classica colorazione bianca è causata
dall'alta riflessione della luce (fra il 70% e il 95%) sulla sua
superficie, ma molto spesso, però, le nuvole dense appaiono grigie e
ciò è dovuto all'alta dispersione della luce delle goccioline che le
compongono; l'intensità della radiazione solare diminuisce con la
profondità nella nube creando il colore grigio alla base della
nuvola. All'alba e al tramonto, le nuvole possono assumere la
colorazione del cielo, soprattutto arancione e rosa ed il Meteosat,
nella sua lunghezza d'onda dell'infrarosso, le mostra più scure a
causa del forte assorbimento della luce solare dell'acqua che le
costituisce.
Il colore bianco è identificativo di un cumulo. Bianchi sono anche i
cirri e gli altocumuli, anche se spesso quest'ultimi possono
presentarsi in parte o completamente grigi. Tuttavia, quando sono
spessi ed in direzione del Sole, anche i cirri possono apparire
grigiastri. Biancastri sono spesso i cirrostrati, mentre gli
stratocumuli sono di colore misto grigio-biancastro. Totalmente
grigi appaiono i nembostrati e gli strati. Il colore
grigiastro-azzurrognolo è tipico dell'altostrato. Il nembostrato
appare scuro, mentre una base molto scura è caratteristica del
cumulonembo. Anche le ombre che si creano tra nube e nube possono
fornire qualche indicazione: gli elementi che compongono la nube
senza possedere ombre proprie appartengono ai cirrocumuli, se invece
possiedono ombre proprie, vanno associati agli altocumuli. Le nubi
della specie Lenticularis possono a volte presentare fenomeni di
iridescenza.
Le altezze e le forme delle nuvole sono molto differenti e questo
aspetto dipende soprattutto dalle condizioni atmosferiche. In una
giornata calda le nuvole tendono a formarsi più in alto poiché le
particelle d'aria che evaporano, per potersi raffreddare e
raggiungere il punto di condensazione, devono salire maggiormente.
Quando le particelle d'aria continuano a salire, superando il punto
di rugiada e la condensazione, generano una nuvola a grande sviluppo
verticale, come nel caso del cumulonembo. Se, invece, le particelle
d'aria crescono solo in un breve tratto sopra una larga area
geografica dopo aver raggiunto il punto di condensazione si
formeranno nuvole a strato. Quando giungono alle quote più elevate,
dove le temperature diminuiscono sotto lo zero, le goccioline di
acqua pura delle nubi rimangano allo stato liquido (acqua sovraffusa),
a causa della quasi totale assenza di pulviscolo a cui aggrapparsi e
gelano soltanto a temperature inferiori a -40°C formando nubi di
cristalli di ghiaccio (i cirri).
Oltre che sul piano verticale (spessore), le nubi presentano
dimensioni molto variabili anche su quello orizzontale. Quando le
nubi ricoprono una piccola parte del cielo sono identificate come
banchi, quando occupano tutto o quasi il cielo sono distese, e
quando si presentano in modo quasi continuo sono strati. Vi sono
nubi che si presentano in tutte e tre le estensioni, come ad esempio
i cirrocumuli, gli altocumuli e gli stratocumuli. In particolare, se
queste nubi si presenteranno in strati o distese orizzontali, si
avranno gli Altocumulus Stratiformis, gli Stratocumulus Stratiformis
e i Cirrocumulus Stratiformis. Nubi come i cirrostrati o gli
altostrati tendono invece ad occupare parzialmente o interamente il
cielo.
Anche lo spessore aiuta a riconoscere la nube. Molte nubi riescono
ad oscurare il Sole, come i nembostrati, mentre altre, come gli
altostrati, sono così sottili da sembrare un velo tanto da lasciar
passare qualche raggio solare. Le nubi che si sviluppano
maggiormente in senso verticale sono generalmente i cumuli, ma se la
loro estensione verticale è minima sono Cumulus Humilis (cumuli di
bel tempo). Se invece lo sviluppo verticale è notevole, si ha la
formazione di un Cumulonembus o di un Cumulus Congestus.
Le forme che una nube può assumere sono infinite e non esistono due
nubi aventi la stessa forma. Una nube, in genere, non si presenta
isolata, ma composta da un certo numero di elementi. Dall'analisi di
questa unione si possono ricavare utili informazioni per il singolo
riconoscimento.
La nube può presentare dei contorni ben netti e definiti (cumuli)
oppure sfrangiati, come gli strati, che spesso si presentano sotto
forma di banchi. Con contorni generalmente ben netti si manifestano
anche tutte le specie Lenticularis, come i Cirrocumulus Lenticularis,
gli Altocumulus Lenticularis e gli Stratocumulus Lenticularis.
Quando invece alcune delle protuberanze che formano la parte
superiore del cumulonembo cominciano a perdere i loro contorni
cumuliformi senza che però vi si possa distinguere alcuna parte
cirriforme, si parlerà di Cumulonimbus Calvus.
Dall'esame della forma del corpo di una nuvola si possono ricavare
ulteriori informazioni di distinzione. La forma filamentosa è
caratteristica dei cirri. I filamenti possono apparire come
rettilinei o contorti più o meno irregolarmente, e terminare spesso
come uncini o con fiocchi (Cirrus Uncinus). Gli altocumuli si
individuano per la massa rotondeggiante o per la disposizioni in
rotoli, e talvolta, per il loro aspetto a lamelle. I cumuli sono
caratteristici per la loro forma a cupola o torre e per la loro base
orizzontale. Se poi la nube appare come una enorme montagna, allora
si sta osservando un cumulonembo.
Dall'analisi, non facile, della sommità delle nubi si può notare che
il cumulonembo è sicuramente la nube più imponente del cielo ed
anche quella più facilmente riconoscibile. La sua caratteristica
principale è la sommità a forma di cavolfiore, terminante con un
grande pennacchio. Spesso alcune nubi presentano, in una parte della
loro zona superiore, delle protuberanze cumuliformi a forma di
torrette (Cirrus Castellanus, Cirrocumulus Castellanus, Altocumulus
Castellanus, Stratocumulus Castellanus) o delle protuberanze poco
sviluppate (Cumulus Mediocris), oppure fortemente sviluppate e
spesso con grande estensione verticale (Cumulus Congestus).
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Le Nubi: Classificazione delle nuvole secondo l'altezza dal suolo
- le Nubi Basse
Sulla base della distinzione delle nuvole in quattro gruppi:
- nubi alte
- nubi medie
- nubi basse
- nubi a sviluppo verticale
focalizziamo l'attenzione sulla famiglia delle NUBI BASSE.
Sono formazioni nuvolose che, nelle regioni temperate, hanno la base
sotto i 2000 m di altitudine.
Data la loro bassa altezza dal suolo, sono essenzialmente composte
da gocce d'acqua.
Quando le nubi basse giungono a contatto col terreno si parla di
nebbia. Sono caratterizzate dai prefissi e suffissi "nembo-" e
"strato-".
Queste sono:
- Stratocumuli (Sc): dal latino stratocumulus, si presentano
come una distesa continua di masse cumuliformi scure ed allungate,
che ricoprono, specialmente d'inverno, quasi interamente il cielo.
Data la loro forma, sono facilmente scambiabili con gli altocumuli,
ma le dimensioni sono maggiori; simile tra i due è anche il
comportamento, ovvero da soli non provocano alcun fenomeno, se
associati a nubi medie possono generare piogge. L'aspetto può essere
minaccioso, ma in genere non accompagnano precipitazioni. Gli
elementi di queste nubi sono talvolta raggruppati in bande
parallele, con ondulazioni orientate nella stessa direzione.
Talvolta le nubi sono così opache da nascondere il sole.
L'altezza è compresa tra i 6 e i 12 km d'altitudine nella fascia
temperata.
- Strati (St): dal latino stratus, sono nubi basse, spesse e
grigie, che si formano ad altitudini di 610 m circa: si possono
vedere a pochi metri dall'orizzonte con la basa estesa ed uniforme.
Si possono presentare a banchi o coprire totalmente il cielo, spesso
derivano dalla nebbia formatasi al suolo.
Il loro limitato spessore non è capace di generare alcun fenomeno,
ma riesce solo a ridurre la visibilità quando la base è molto bassa.
Invece, quando la nube si forma sotto altre nubi quali altostrati e
nembostrati può dare luogo a precipitazioni costituite di pioggia
minuta e fitta o di nevischi. Quando lo strato comincia ad evaporare
ed a sfrangiarsi, di solito dietro un'occlusione, si ha
l'approssimarsi del bel tempo.
Generalmente lo strato si forma per l'abbassamento della temperatura
degli strati più bassi dell'atmosfera o, al contrario, per il
sollevamento di nebbia a causa del riscaldamento del suolo.
- Nembostrati (Ns): dal latino nimbostratus, sono nubi
stratificate basse, generalmente grigio scure senza forme definite e
frastagliate. Oscurano ed incupiscono il cielo. L'altezza è compresa
in qualche centinaio di metri d'altitudine nella fascia temperata.
Sono nuvole di cattivo tempo e, in relazione alla temperatura
presente in zona, possono generare piogge o neve. Sono sempre opachi
e danno luogo a precipitazioni continue sotto forma di neve o di
pioggia. Il nembostrato nasce per la lenta, continua ascesa di aria
umida e si forma attorno ad un centro depressionario. È quasi sempre
preceduto da cirrostrati e da altostrati, del quale ultimo è uno
stadio avanzato.
Le Nubi: Classificazione delle nuvole secondo l'altezza dal suolo
- le Nubi Medie
Continuando l'analisi dei singoli gruppi di nuvole:
- nubi alte
- nubi medie
- nubi basse
- nubi a sviluppo verticale
concentriamo l'attenzione sulla famiglia delle NUBI MEDIE.
Sono formazioni nuvolose che, nelle regioni temperate, hanno la base
tra 2000 ed i 6000m di altitudine.
Data la loro relativa altezza dal suolo, sono essenzialmente
composte da gocce d'acqua o da un loro miscuglio con cristalli di
ghiaccio.
Sono caratterizzate dal prefisso "alto-".
Queste sono:
- Altocumuli (Ac): dal latino altocumulus, sono formati da
vaste file di cumuli molto vicine tra loro a creare strati di
aspetto ondulato e fibroso di forma stravagante di colore bianco o
grigio.
Se sono formati da piccoli elementi si possono confondere con i
cirrocumuli, ma le dimensioni sono maggiori.
Queste nubi sono comprese tra i 2,5 e i 5 km d'altitudine.
Quando un altocumulo passa davanti al Sole o alla Luna può prodursi
il fenomeno della corona, che consiste in uno stretto anello
colorato, visibile più spesso di notte.
Una specie particolare di questa famiglia è quella degli altocumuli
lenticolari che, con la loro forma di lenti allungate con contorni
ben definiti, si originano, spesso, vicino a formazioni montuose.
Se gli altocumuli non sono associati ad altri generi di nubi, non
provocano alcun fenomeno; se, invece, sono uniti a nubi basse ed
arricchiscono un cielo caotico, possono provocare piogge.
Quando gli altocumuli si presentano con protuberanze a forma di
torrette o di merli, significa che nella regione media
dell'atmosfera l'aria è instabile e che un temporale è in atto in
un'ampia zona.
Al contrario, quando gli altocumuli sono semitrasparenti o a
fiocchi, non hanno carattere di instabilità ed il tempo continuerà a
essere bello.
In genere rappresentano l'avanguardia di un fronte freddo, il quale
si manifesterà dopo quattro o cinque ore, con temporali sparsi.
- Altostrati (As): dal latino altostratus, sono nubi
stratiformi che si presentano come una distesa nuvolosa più o meno
densa di colore grigio-blu ed avente una base liscia. Possono
assumere spessori di molte centinaia di metri, estensioni di
centinaia di chilometri ed essere formati da più strati sovrapposti
in bande parallele e con nette ondulazioni, coprendo, così, il cielo
uniformemente nella sua quasi la totalità. Diversamente dai
cirrostrati, quando velano il Sole e la Luna non creano aloni.
Se il velo nuvoloso è denso e basso si creerà pioggia fine e fitta;
se, invece, è poco denso e alto si avrà neve leggera.
Quando mostrano un colore più bianco significa che sono alte nel
cielo con una base ben definita ed indicano il tempo bello; invece,
quando sono più scure e la base è indefinita indicano brutto tempo.
Se nel cielo l'arrivo degli altostrati segue quello dei cirrostrati,
vuol dire che si sta avvicinando una perturbazione, dando luogo a
precipitazioni spesso continue e persistenti.
Le Nubi: Classificazione delle nuvole secondo l'altezza dal suolo
- le Nubi Alte
Da questo esame si possono distinguere quattro gruppi di nuvole:
- nubi alte
- nubi medie
- nubi basse
- nubi a sviluppo verticale
Focalizziamo l'attenzione sulla famiglia delle NUBI ALTE.
Sono formazioni nuvolose che, nelle regioni temperate, hanno la base
tra i 6000 ed i 14000m di altitudine.
Data la loro elevata altezza dal suolo sono le nubi più fredde.
Sono, quindi, composte essenzialmente da cristalli di ghiaccio che
le rendono traslucide. La loro disposizione è importante per la
conoscenza della direzione del vento in quota, ad esempio:
perpendicolare alle strisce, verso le gobbe, ecc.
Sono caratterizzate del prefisso "cirro-".
Queste sono:
- Cirri (Ci): dal latino cirrus, sono nubi isolate, fini, a
strisce o filamentose, che lasciano passare la luce; appaiono in
lento movimento e tendono ad invadere il cielo. Si possono
presentare sotto forma di ricciolo, di virgola o di piuma e hanno
l'aspetto di ciuffi soffici e delicati; il loro colore è
generalmente bianco e la colorazione può essere più o meno
brillante, in base all'ora dell'osservazione. Quando mostrano la
caratteristica forma ad uncino significa che il cirro è nell'alta
troposfera, dove i venti soffiano violentemente. Se appaiono densi,
a fiocchi, con bordi sfilacciati, possono essere il residuo della
parte superiore di un cumulonembo.
Loro importante caratteristica è quella di rilevare la presenza di
umidità ad altezze elevate. Quando la depressione si avvicina, si
muovono ad elevata velocità annunciando, quindi, l'arrivo di una
tempesta (cirri di "cattivo tempo"), oppure quando mostrano una loro
forma irregolare e l'estensione è limitata contrassegnano un periodo
caldo (cirri di "bel tempo").
L'altezza è compresa tra i 6 e i 12 km d'altitudine.
- Cirrocumuli (Cc): dal latino cirrocumulus, sono facilmente
riconoscibili grazie alla loro classica conformazione a pecorelle
che si forma in seguito ad un passaggio di uno strato di aria fredda
sopra uno di aria calda, annunciando così aria instabile ed il
probabile arrivo di un peggioramento imminente. Possono essere
raggruppati a strisce, a banchi e con forme differenziate ed
attraverso di essi è possibile scorgere nettamente la posizione del
Sole o della Luna. Hanno colori brillanti poiché costituiti
interamente da cristalli di ghiaccio. La loro formazione può
provenire anche dalla trasformazione di cirri e cirrostrati, dalla
diminuzione delle dimensioni di un banco di altostrati oppure dal
sollevamento orografico di uno strato di aria umida.
L'altezza è compresa tra i 5 e i 7 km d'altitudine.
- Cirrostrati (Cs): dal latino cirrostratus, sono nubi
trasparenti situate ad alte quote aventi una densità ed
un'estensione nettamente superiore a quella dei cirri, tendendo ad
invadere tutto il cielo. I loro cristalli di ghiaccio diffondono
luce e creano un velo sottile colorato attorno al Sole o alla Luna
conferendo al cielo un aspetto lattiginoso. All'arrivo di una
perturbazione i cirrostrati seguono sempre i cirri ed indicano una
diminuzione della pressione, un aumento dell'umidità e la rotazione
dei venti dai quadranti meridionali. Quando questo accade è
frequente vedere nella parte inferiore del sistema nuvoloso i
cirrostrati ed alla sommità i cirri.
L'altezza e' compresa tra i 5 e i 12 km d'altitudine.
Le Nubi: Classificazione delle nuvole secondo l'altezza dal suolo -
le Nubi a Sviluppo Verticale
Sono formazioni nuvolose verticali che, nelle regioni temperate, si
estendono dal suolo fino alla regione superiore.
Sono le nubi più turbolente capaci di sovrastare le correnti
ascensionali. Nelle loro forme più grandi (cumulonembi) possono
raggiungere dimensioni enormi, coprendo vasti territori e portando
violente precipitazioni e temporali.
Queste sono:
- Cumuli (Cu): dal latino cumulus, sono nubi isolate, dense,
con contorni ben definiti, a piccolo o a grande sviluppo verticale,
a forma di cupole o di torri, con la parte superiore simile a un
cavolfiore che non lascia filtrare la luce solare. Sono formate da
goccioline d'acqua in sospensione nell'aria.
Se il cielo è azzurro intenso ed i cumuli sono bassi e piccoli con
la sommità a forma di batuffoli bianchi e la base grigia si ha bel
tempo, se invece si presentano grigi e neri e la loro estensione
verticale è di grosse dimensioni recano forti precipitazioni a
carattere temporalesco.
La loro base è quasi sempre orizzontale e le parti superiori sono di
un bianco splendente. I cumuli si formano a causa di correnti
convettive che si generano per effetto del riscaldamento del suolo.
Sono nubi ad evoluzione diurna. Le correnti convettive hanno luogo
quando la diminuzione della temperatura con l'altitudine è
abbastanza forte e ciò può avvenire sia per il riscaldamento del
suolo dovuto all'azione della radiazione solare, sia per il
riscaldamento continuo, negli strati bassi, di una massa d'aria
fredda che passa su una superficie calda.
Lo sviluppo in altezza dei cumuli dipende, quindi, dalla maggiore o
minore instabilità dell'aria.
Le grande categoria dei Cumuli si può sezionare in:
- Cumuli Umili: lo sviluppo verticale è debole e l'aspetto è
appiattito. Si notano sul mare e su zone pianeggianti, anche spesso
sulle cime dei colli.
- Cumuli Mediocri: l'estensione verticale è moderata con
protuberanze poco sviluppate.
- Cumuli Congesti o Torreggianti: di grande sviluppo
verticale, hanno la parte superiore simile ad un cavolfiore. Spesso
si evolvono in cumulonembi. Generano precipitazioni molto deboli,
anche quando sono fortemente sviluppati; la loro formazione è
preceduta dalla formazione di foschia.
- Cumuli Fratti: hanno contorni sfrangiati. Se si formano
sotto all'altostrato causano cattivo tempo e precipitazioni intense.
- Cumulonembi (Cb): sono masse imponenti, di aspetto
minaccioso, simili a montagne o torrioni a grande sviluppo
verticale, giungendo fino al livello dei cirri (limite inferiore
della stratosfera, a quote dai 12 ai 15 chilometri). Sono nubi che
accompagnano manifestazioni temporalesche producendo sempre piogge e
grandinate accompagnate da fulmini persistenti e da vento molto
forte al suolo. A causa di ciò sono molto pericolose per la
navigazione poiché generano un moto ondoso caotico. Date le enormi
dimensioni orizzontali e verticali, sono visibili soltanto a grande
distanza. Spesso hanno origine dai cumuli congesti formatisi a causa
necessario un forte surriscaldamento del suolo che alimenti correnti
convettive.
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