Il clima italiano - i
microclimi- le regioni meridionali. |
Sotto il profilo bioclimatologico, il clima delle Regioni
meridionali è l'esatto opposto del clima che si osserva nella zona
alpina. Mentre sulle Alpi l'estate è quasi sempre fresca ed
instabile, con frequenti manifestazioni temporalesche, al Sud
dell'Italia, al contrario, questa stagione evidenzia un minimo
assoluto di precipitazioni, con temperature piuttosto elevate e
scarsa ventilazione nell'entroterra, mentre sulle fasce costiere si
sviluppano persistenti circolazioni di brezza, molto apprezzate per
la loro qualità di abbassare notevolmente gli indici di disagio
bioclimatico per caldo umido. Un esempio di quanto i climi d'Italia
possono essere contrastanti.
Per il Sud dell'Italia, specie Calabria, siamo di fronte ad un
regime climatico fortemente influenzato dal Mar Mediterraneo. La
stagione invernale si rivela molto umida e piovosa per via delle
frequenti depressioni mediterranee che si formano in loco, oppure vi
transitano dopo essersi originate sul Mediterraneo occidentale.
Molto frequenti, sempre in inverno, sono le irruzioni di masse
d'aria di origine artica o continentali che provocano notevoli
nevicate lungo tutto lo spartiacque appenninico. Per spiegare al
meglio questa tipologia climatica occorre tuttavia fare subito una
prima distinzione: da un lato le fasce costiere ove il regime
termico, anche in inverno, è piuttosto gradevole con temperature
quasi mai sotto laa soglia degli 0 gradi, mentre sui crinali
Appenninici si hanno condizioni bioclimatiche per molti versi
antitetiche, con inverni spesso piuttosto freddi, soprattutto quando
si verificano irruzioni di masse d'aria di origine polare. Altra
piccola differenza da appuntare: il basso versante Adriatico
(Molise, Puglia) non si discosta dalla regola generale che vede
tutto il versante Adriatico sostanzialmente più freddo di quello
tirrenico, per le ragioni già esposte in precedenza. Le stagioni
intermedie sono da considerarsi le migliori sotto il punto di vista
bioclimatico; la primavera, relativamente piovosa nella sua prima
parte, riduce considerevolmente il carico di piogge man mano che si
avvia verso l'estate. L'autunno conserva i caratteri dell'estate nel
suo primo segmento, per aumentare la frequenza delle piogge, specie
nel mese di novembre; questa stagione evidenzia la maggiore
frequenza di temporali (da cui si origina una importante sindrome
meteoropatica). Tutto il sistema climatico delle Regioni meridionali
gira intorno alla struttura appenninica, molto importante come
centro di notevole piovosità, con aree molto estese di pioggia
sull'Appennino calabro-lucano. Infine, precipitazioni piuttosto
scarse su Molise, Puglia e Lucania jonica, eccettuati i crinali
appenninici. Di particolare impotanza è il profilo orografico che è
poco significativo su gran parte di queste porzioni di Regioni.
Una considerazione finale: il mare influisce su tutto il perimetro
del Sud-Italia ma nulla può nei confronti dei sistemi montuosi. I
profili termici del sistema appenninico, certamente non rapportabili
ai valori registrati sulle Alpi, vengono influenzati quasi
esclusivamente dal fattore latitudinale, mentre la distesa marittima
non fa sentire il suo influsso oltre i 600 metri sulla verticale in
accordo con le circolazioni di brezza che si spingono sulla vertcale
non oltre i 550 mt di altezza (venti efficaci e caratteristici per
tutti i settori influenzati dal clima marino) non si addentrano per
più di 20/30 Km nell'entroterra (profilo orizzontale), in assenza di
valida orografia.
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