In meteorologia, fronte è la superficie di
contatto, e pertanto di discontinuità, tra due masse d'aria aventi
caratteristiche, ovvero temperatura, pressione e umidità differenti.
Fronte caldo
Si ha un fronte caldo quando una massa d'aria più calda (quindi
anche più umida) si avvicina ad una più fredda (e meno umida). In
questo caso l'aria calda, più leggera, sale sopra quella fredda,
raffreddandosi e causando anche piogge leggere o nevicate al
passaggio del fronte. L'aria fredda sottostante, perché più pesante
(ovvero densa), fa più attrito sul terreno e quindi si sposta
lentamente. Per questo motivo i fronti caldi e le perturbazioni che
li accompagnano possono durare anche alcuni giorni. I fronti caldi
hanno una pendenza molto bassa, intorno all'1%, e hanno
un'estensione che può raggiungere 1000 km. Le precipitazioni
(pioggia, neve) si estendono per circa 300 km e sono a carattere
continuo. Il fronte caldo è caratterizzato dalla presenza di nubi
stratificate. L'intero fenomeno dura in genere qualche giorno,
inizia con l'arrivo di nubi alte come cirri, cirrocumuli, altocumuli
e altostrati, strati, nembostrati ed eventualmente cumulonembi se
l'aria è instabile. Passato il fronte, si ha aria calda ma meno
umida.
Il fronte caldo può, dal punto di vista termodinamico, essere a
scorrimento ascendente attivo o a scorrimento discendente passivo.
Nel primo caso la velocità della massa d'aria calda è superiore a
quella fredda, in questo modo l'aria calda "scala" la superficie
frontale giungendo alla saturazione e alla conseguente formazione di
sistemi nuvolosi. In generale l'arrivo di questo fronte si
preannuncia con la diminuzione della pressione e all'aumento di
temperatura. Il passaggio di questo fronte determina una diminuzione
della visibilità dapprima ottima, fino a peggiorare a causa delle
precipitazioni che si svolgeranno e delle nebbie prefrontali. Nel
caso di discendente passivo l'aria calda ha velocità minore di
quella fredda ed è sovrapposta a quest'ultima. In questo caso,
l'aria calda cade passivamente nello spazio lasciato dall'aria
fredda, aumentando la sua temperatura con diminuzione dell'umidità.
In queste condizioni le nubi non si formeranno e quelle già
esistenti si dissolveranno.
Fronte freddo
Si ha un fronte freddo quando una massa d'aria fredda (quindi meno
umida ma più densa) si avvicina ad una massa più calda e pertanto
più leggera e più umida. In questo caso l'aria fredda si incunea
sotto quella calda, facendola salire. Lungo il fronte si possono
generare fenomeni meteorologici anche violenti, come temporali,
vento forte e turbolenza, tempeste e bufere (anche di neve), ma i
fronti freddi passano velocemente, anche in poche ore, lasciando
dopo il loro passaggio aria fredda e asciutta. Se l'aria però è
sufficientemente secca non ci sono precipitazioni. Il fronte freddo
può essere lento o veloce (ma sempre più veloce di quello caldo), ed
ha una pendenza intorno al 5-10%. Le nubi caratteristiche del fronte
freddo sono a sviluppo verticale cumuli e cumulonembi.
Il fronte freddo può essere a scorrimento ascendente passivo o a
scorrimento ascendente attivo. Nel primo caso la velocità dell'aria
fredda è superiore a quella calda, in questo caso la massa d'aria
fredda s'incunea violentemente al di sotto dell'aria calda
sollevandola e costringendola a salire la linea frontale. Questo
causerà la formazione di sistemi nuvolosi a carattere di rovesci e
temporali nella zona precedente e subito dopo la linea frontale. Nel
secondo caso il fronte si trova in quota in prossimità di correnti a
getto, ne consegue che davanti il fronte è presente aria calda
discendente, e quindi assenza di nubi. In questo caso l'aria calda
verrà sollevata dalla massa fredda in arrivo formando nubi
stratificate e moderate precipitazioni, se stabile, in caso
contrario si formeranno sistemi a sviluppi verticale a carattere di
forti rovesci con temporali e neve associata a grandine, ossia il
cosiddetto cumulonembo. L'arrivo di questo fronte si preannuncia con
una diminuzione di temperatura, aumento del vento e migliore
visibilità.
Fronte stazionario
Si ha un fronte stazionario quando di due masse d'aria a contatto
nessuna delle due riesce a sostituire l'altra. Si ha pertanto una
situazione di stallo con eventuali fenomeni precipitativi che
possono durare anche molti giorni simili a quelli di un fronte
caldo, finché o il fronte si dissolve oppure si tramuta in un fronte
caldo o un fronte freddo.
Fronte occluso
Si ha un fronte occluso quando un fronte freddo (quindi più veloce)
raggiunge un fronte caldo. Il fronte occluso può essere a carattere
caldo o a carattere freddo, a seconda delle temperature: se un
fronte freddo a 5 °C raggiunge un fronte caldo a 7 °C che sovrasta
una massa d'aria a 3 °C, entrambi salgono sopra quest'ultima,
generando una situazione simile al fronte caldo. Se invece il fronte
freddo ha l'aria più fredda di tutte si incunea sotto tutte e due le
masse d'aria generando una situazione simile al fronte freddo. I
fenomeni del fronte occluso sono però più violenti (spesso genera
temporali) e persistenti. Sulle carte meteorologiche difficilmente
si fa la distinzione fra i due tipi di fronti occlusi: se c'è nel
fronte occluso a carattere caldo i semicerchi sono pieni e i
triangoli vuoti, in quello a carattere freddo i triangoli pieni e i
semicerchi vuoti. Il fronte occluso a carattere caldo però è più
frequente.
A questo particolare tipo di fronte viene spesso associata la teoria
frontale dei cicloni, la quale spiega attraverso l'occlusione la
formazione del ciclone extratropicale che si crea a volte a
latitudini vicine ai poli.
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