Le ferite dell'anima …… e come guarirle : Evoluzione filosofica-spirituale
La personalità nascosta - 2021 – olio su tela – cm. 40 x 50
Premessa: a volte mi capita di riflettere su alcuni aspetti che hanno il
potere di condizionare la nostra esistenza in questo nostro mondo dove vige
e si sviluppa sempre più il senso dell’apparire e non quello dell’essere
nella forma genuina, senza artifizi e raggiri. Sono condotte che portano il
soggetto che li subisce a crearsi una falsa rappresentazione della realtà:
l'artifizio opera sulla realtà esterna tale da far apparire come vera una
situazione che non trova riscontro nei fatti. Il raggiro, invece, agisce
sulla psiche del soggetto che si auto convince mediante ragionamenti e false
premesse che una situazione sia in un tal modo, quando ciò non è vero.
L’essere realisti e razionali implica però la condizione minima di sapersi
accettare così come si è , in piena libertà di esseri intelligenti e col
bagaglio delle proprie esperienze.
Per quanto sopra , ogni tanto mi piace uscire dagli schemi pittorici usuali
( lavori che documentano storie antiche di contadini ) e addentrarmi in
altri mondi con alla base sempre un lavoro figurativo ( che dovrebbe essere
la massima espressione del pittore ) e raccontare, attraverso guizzi
filosofici altre realtà come quella in esame: le falsità dell’individuo più
o meno palesi e gli artefici della mente umana che ne determinano il
carattere e il modo di essere e di agire.
L’osservazione della figura femminile nel dipinto induce indubbiamente a
qualche riflessione sul tema dell’anima tormentata da incertezze e mancate
sicurezze. Quali motivi spingono una persona a nascondere l’autenticità del
proprio pensiero e trasporlo in una realtà diversa, inventandone una nuova
in modo da rapportarsi al prossimo in un clima di continua finzione? Noi
umani spesso abbiamo sempre la tendenza a nascondere la realtà delle nostre
miserie. Gli adulti utilizzano la frase "le bugie hanno le gambe corte" al
fine di incoraggiare l’impegno morale del bambino e stimolarlo a essere
sincero. Tuttavia viene da chiedersi quale sia il motivo per cui un bambino
o un adulto, dice le bugie e mente sistematicamente. Penso che il tema
induce a pensare e giungere alla conclusione che, quando si dicono bugie
ripetutamente il cervello potrebbe “adattarsi” velocemente alla disonestà e
perdere di vista la realtà, ostacolando quella parte del cervello che
gestisce le emozioni ad attivarsi bloccando le sensazioni emotive negative
che disincentivano l’agire in modo corretto.
Capita molto spesso che ci dimentichiamo che ogni cosa in natura è perfetta
e che tutto ha perfettamente senso. Ci dimentichiamo di essere creature ,
esseri creati da Dio, l’unico essere che crea dal nulla, ci dimentichiamo
far parte del creato che non è solo materia ma spirito, e di essere anche
noi partecipi della natura divina. Non ci accettiamo! Entriamo dunque in un
limbo di sofferenza che ci porta a creare delle maschere che indossiamo
sulla nostra personalità. Queste maschere corrispondono sempre a delle
ferite dell'anima che possono essere più o meno profonde.
Le sofferenze dell'esser umano possono essere riassunte in alcune ferite che
si riallacciano alla non accettazione di noi stessi e al non essere più
fedeli al nostro Dio interiore : rifiuto, abbandono, umiliazione,
tradimento, ingiustizia. Tutti noi, sostanzialmente, abbiamo sperimentato
tutte queste ferite, e nella nostra vita attuale ci siamo confrontati con
una o più di queste maschere da risolvere, nella più completa accettazione
della perfezione della vita. Non è l'esperienza che importa, bensì il
significato che le attribuiamo e che cosa proviamo interiormente dinnanzi a
questa esperienza o evento; il nostro stato d'animo, o il nostro stato
dell'essere. Fondamentalmente, la tappa più alta nella nostra esistenza è
quella dell'amore incondizionato, ed ogni guarigione passa per un percorso
di accettazione e di amore verso sé stessi, innanzi tutto.
Le ferite possono essere molto antiche ed anche profonde ed il compito
dell'anima è quello di sanarle. A tal riguardo, è prezioso comprendere che
la realtà che viviamo è perfetta così com'è. Dobbiamo assumerci la
responsabilità delle nostre scelte e del fatto che ogni situazione in cui ci
siamo trovati nella nostra vita è stata una preziosa opportunità per far
luce sulle nostre ferite e guarirle.
Una precisazione : Il ragionamento di cui sopra espresso è pura filosofia
associata al trascendentale e attenzione a non volerlo attribuire al
pensiero filosofico del positivismo che fonda la conoscenza sui fatti reali
e trae certezza esclusivamente dall'osservazione, per cui tutta la
conoscenza dipende dal progresso della scienza positiva. Il mio ragionamento
si alimenta solo nel campo della mente e del pensiero umano associato
all’idea di religione e noi, in quanto esseri umani associati alla
condizione di creature, cioè di esseri pensanti e intelligenti che fanno
capo a un Creatore. Quindi tutto quello che è scienza, che ha la presunzione
di poter risolvere qualsiasi cosa con qualche formula matematica, spesso non
dimostrabile è bandito da questo discorso. Tendenzialmente sono a favore
della difesa del cristianesimo, attraverso lo sviluppo dei problemi
teologici su base filosofica, quindi prendo le debite distanze da certo
esagerato idealismo positivista e dalle pretese di monopolizzare il tutto
con la scienza. Il mondo e gli esseri umani fanno parte di un ordine e un
fine che è opera di un creatore intelligente, e la scienza non può
contestare questa verità, perché essa si trova al di là del suo orizzonte
specifico. L'uomo quindi, essere del mondo, partecipa di una forza
spirituale divina che si esprime al grado massimo : nell'estasi religiosa.
Commento all’opera : La personalità nascosta :
Questo è un lavoro che ha il sapore dell’allegoria, anzi, è una
rappresentazione allegorica per esprimere il concetto di quello che è il
titolo dell’opera. Mi sono servito di un corpo nudo di una bellissima
ragazza in atteggiamento di nascondimento, quasi vergognoso, in posa
raccolta, tale da nascondere il viso, ( ossia la sua vera natura intima ).
Tiene tra le dita una maschera dietro la quale nasconde la sua nuova
identità dissociata dalla sua autentica natura di donna, dal carattere ben
definito che però non espone in pubblico ma preferisce il nascondimento. La
maschera amorfa è il suo paravento, senza caratteristiche ben definite,
dietro la quale simula una personalità inedita ma che non le appartiene. La
maschera però, così come l’ho raffigurata non è un oggetto inanimato, ma ha
la capacità di portare un messaggio seppure velato con lo sguardo verso la
ragazza con l’accento di un sorriso appena abbozzato e lo sguardo di
commiserazione per aver scelto l’occultamento della sua vera personalità
che, se liberata da vincoli che premono sull’anima, dovrebbe essere solare e
gioiosa. La ragazza ha scelto di soggiacere alla decisione di simulare
un’altra personalità artefatta, non veritiera, intrisa di bugie e menzogne
per motivi psicologici o per esperienze negative da cui non sa trovare le
motivazioni giuste per uscirne. Dal punto di vista pittorico, il lavoro è
molto eloquente nella descrizione riferita al titolo dell’opera e se mai,
quello che c’è da osservare sono gli oggetti con i cromatismi ad essi
associati che ho usato per l’interezza allegorica dell’opera. Il contrasto
sullo sfondo grigio, molto carico rappresenta lo stato d’animo che vive in
sofferenza e attinge e si alimenta dai vasi-scomparti della mente colmi di
idee contraffatte e contorte, come i rami secchi di una pianta ivi
rappresentata da cui scaturisce tutto il peso che grava sull’anima e tale da
non accettarsi. Il nero del pavimento vuole essere il fondo più infimo della
stessa, tormentata dall’insicurezza che lotta per uscire dalla condizione di
costante disagio doloroso. Di fronte, sulla destra, la parete assume il
colore del grigio chiaro che vuole indicare la possibilità concreta di
trovare la chiave risolutrice per fuoriuscire dal tormento della condizione
depressiva e quindi una possibile liberazione dall’abbattimento del suo
tormentoso vivere. In alto a destra ho voluto dipingere un pannello floreale
che per il linguaggio allegorico sta per la completa liberazione dei suoi
tormenti, un anelito a cui aspira, quello di vivere la vita in piena libertà
d’animo nel più assoluto ottimismo per una esistenza felice, finalmente
libera da qualsiasi vincolo oppressivo.
A tutti / tutte un saluto fraterno . In fede : Salvatore Malorgio
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