Recensioine de "Il diario - La mia vita dedicata a Tuglie"
Otello Petruzzi, Il Diario – La mia vita dedicata a Tuglie, Tuglie
(LE): Tipografia 5 emme, 2021, 392 pp.
“Io stesso sono il materiale del mio libro.” (Saggi, Michel de Montaigne,
1580)
Il genere della scrittura privata, diaristica e memoriale, ha attraversato i
secoli. Il saggio autobiografico, immaginario o autentico, narrato in prima
persona, possiede una lunga e ricca tradizione letteraria che incomincia
praticamente dalle Confessioni di Agostino di Tagaste (fine IV
secolo). La corrente prosegue con Le confessioni di Caterina
de’Medici, con Michel de Montaigne, nei suoi Saggi (« Sono io stesso,
la materia del mio libro»), il romanzo picaresco anonimo (Lazzarino da
Tormes), Teresa d’Avila, Il libro della mia vita, e include anche
Le confessioni: Fantasticherie del passeggiatore solitario, di
Jean-Jacques Rousseau. Ricordiamo, fra i tanti, anche Il diario di Anna
Frank, e il racconto di Primo Levi, Se questo è un uomo, ai quali non si può
alludere in quest’analisi per ragioni di economia testuale.
Nel suo Diario, Petruzzi ha preferito rivolgersi al lettore in terza
persona, come facevano Giulio Cesare o Charles De Gaulle, lasciando dunque
un intervallo — o meglio aprendo uno spazio — tra narrazione e realtà.
Pensavamo ingenuamente di conoscere la storia di Tuglie e del Salento. Ma
dopo aver letto il ben documentato e appassionante libro di quest’autore ci
siamo resi conto che si trattava di una conoscenza superficiale e
approssimativa. Il testo che ci troviamo davanti è originale, denso e
‘ristretto’ come un caffé aromatico e corposo.
L’indice cronologico è ben curato e diviso in periodi decennali fino al
1970, dopodiché diventa particolareggiato e annuale fino a raggiungere il
’96. Ci troviamo di fronte a un panorama storico-sociale del paese, in una
finestra di tempo di quarantacinque anni di ‘vita dedicata a Tuglie’. Questo
volume include una prefazione a cura della Prof. Roberta Cerutti, nonchè i
ringraziamenti dell’autore e infine una rassegna sistematica delle Opere
Pubbliche – Anni 1972-1994.
Dalle prime pagine affiora il sentimento determinato di raccontare episodi
evocati in quegli anni, senza tuttavia tralasciare dettagli che potessero
oscurare il nome dello scrittore. Il testo si legge piacevolmente e ci
invita ad analizzare con curiosità intellettuale i frammenti più drammatici
della storia civile. Petruzzi ha piena coscienza della strage causata dal
Fascismo, con la sua demagogia fallace e il suo bagno quotidiano di
menzogne, e quindi delle conseguenze catastrofiche che i Tugliesi conobbero
in quegli anni di dittatura e di guerra. Si consideri come esempio questo
passo:
Il paese non offriva molte prospettive a chi voleva lavorare. Prima il
fascismo, che in tutti i comuni del Salento portava manifestazioni di
malcontento popolare per la disoccupazione, poi gli anni della guerra che
portarono fame, miseria, morte e distruzione, dettero agli italiani un lungo
periodo di tribolazioni e sofferenze (p. 9).
Per quanto riguarda la sua carriera, leggiamo che dopo Galatina, Petruzzi
venne trasferito a Tuglie, dove lavorò con Don Pippi (Giuseppe Vergine), il
quale aveva ricevuto la nomina per eredità da parte della madre, Donna Maria
Scuro (p. 11). Il lettore resta stupefatto dall’estro del Petruzzi a cercare
i minimi indizi e i semplici ricordi, i quali col passar degli anni sono
diventati vere e autentiche prove di un atteggiamento abusivo e di una
mentalità poco parziale che continuano ad affliggere il Sud.
La lettura meticolosa consente di capire quanto fondamentale fosse la
personalità del Petruzzi in paese. Perfino Don Nicola Tramacere, Arciprete
di Tuglie, propose al giovane e dinamico direttore, reggente dell’ufficio
postale, la presidenza per i festeggiamenti patronali di Maria SS.
Annunziata, titolo onorifico impegnativo, ma gratificante nella vita sociale
del paese.
Il narratore ci informa sugli innumerevoli lavori e sulle opere generate
dall’amministrazione comunale sotto l’autorità del Sindaco Petruzzi. Tra i
molteplici progetti e le realizzazioni basterà ricordare i nuovi edifici
scolastici, il centro per gli anziani, l’istituzione della biblioteca Fiore
Gnoni, la casa comunale, il campo sportivo, la rete idrica, l’impianto per
l’illuminazione pubblica, il parco pubblico in località Montegrappa, la
costruzione delle fognature bianca e nera, delle vie Masseria Vecchia,
Tiggiano, Scibba, e delle stramurali Nord e Sud, inoltre l’ampiamento del
ponte sul Tagliamento, l’edificazione di Piazzale Matteotti, e
l’inaugurazione del nuovo ufficio postale. Per il Sindaco Petruzzi, ogni
evento, piccolo o grande che fosse, richiedeva particolare attenzione. Il
fattore umano resta il ricorso primordiale dell' amministrazione tugliese.
Il memorando lavoro di Petruzzi contiene un valore informativo di prima
mano. Tutti gli eventi e avvenimenti evocati in questo volume aiutano il
lettore a scoprire, a capire con una coerente logica la mentalità nonchè
l’ideologia del periodo storico 1972-1996. Per quanto riguarda la
sistemazione e l’economia del Diario, forse sarebbe stato vantaggioso
discutere in maniera più dettagliata i momenti determinanti della politica
comunale. Insomma: più riflessione e meno esposizione. Nonostante ciò,
l’ampia produzione testuale del Petruzzi offre al lettore un impressionante
ventaglio di prospettive. La qualità più ammirevole di tale lavoro risiede
nel fatto che lo scrittore ha presentato uno studio socio-politico di Tuglie
tramite annali e documenti di archivio, offrendo al lettore un’opera storica
rigorosa dal punto di vista scientifico, uno straordinario e affascinante
strumento per un pubblico ampio di studenti universitari, studiosi, critici
e specialisti.
Le reminiscenze dell’autore, ben documentate con una grande misura di
originalità, hanno la pretesa di ripensare tanti episodi e avvenimenti della
comunità tugliese, che vengono proiettati verso il futuro. Si impara dal
passato per non commettere gli stessi errori. Petruzzi ha goduto della
simpatia di tante persone del suo gruppo politico, ma anche di quello degli
avversari, i quali, malgrado le differenze e le opposizioni ideologiche,
hanno saputo accettare il valore di un sindaco che ha lavorato costantemente
per il bene della sua Tuglie.
1) La letteratura classica greco-latina produrrà opere pseudo-biografiche
come Satyricon di Petronio Arbitro (I secolo d.C.) oppure Le
metamorfosi o L'asino d'oro, opera scritta da Lucio Apuleio (II secolo
d.C.).
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