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Aldo Garzia, nacque a Tuglie il 21 marzo 1921, nella casa del nonno
materno, al Largo Fiera. Da piccolo si trasferì a Saronno (Va), dove
i genitori, Raffaele e Consiglia Imperiale, esercitavano il
commercio dei nostri vini. In quella fiorente cittadina lombarda
frequentò le scuole elementari e le scuole tecniche con ottimi
risultati. Nel luglio del 1939 conseguì la maturità scientifica
presso il Liceo “Vittorio Veneto” di Milano ed il 2 novembre si
trasferì in quella città per iscriversi alla Regia Università e per
frequentare il corso di laurea in chimica industriale. Sin da
studente, si dedicò alla ricerca chimica e farmaceutica con grande
passione ed impegno.
Scoppiata la guerra, il 19 febbraio del 1941 dovette presentarsi al
Distretto Militare di Varese per il servizio di leva. Risultato
rivedibile, fu lasciato in congedo illimitato fino alla chiamata
della classe 1922. Ma, il mese successivo, presentò domanda di
rinuncia al beneficio suddetto provocando la chiamata alle armi e la
destinazione ai reparti mobilitati.
Assegnato al 3° Reggimento Artiglieria di C.A. Cremona, in pochi
mesi raggiunse il grado di sergente e verso i primi di settembre fu
trasferito al Reggimento Chimico di Roma per frequentare il Corso
Allievi Ufficiali di Complemento.
Il 15 novembre 1941 fu nominato Ufficiale di Complemento ed
assegnato alla V Compagnia Chimica di C.A. che operava in Croazia.
Comandante di plotone, era addetto al servizio di scorta di
autocolonne dal 17 marzo al 4 novembre 1942.
Col grado di Sottotenente di Complemento, fu trasferito alla IV
Compagnia Chimica di C.A. e destinato ai reparti che operavano in
Albania. La mattina dell’8 gennaio 1943 s’imbarcò a Bari ed il
giorno successivo sbarcò a Valona per prendere il comando del
plotone nebbiogeni addetto al porto di Durazzo.
L’8 settembre 1943 si trovava con i suoi uomini a Sassobianco
(Albania) ed il 13 settembre ricevette l’ordine di spostarsi, con
gli altri reparti della zona, verso la Bulgaria. Ma il 30 settembre,
nei pressi di Ocrida, furono catturati e disarmati dai tedeschi per
essere condotti a Bitoli (ex Monastir). Ormai erano prigionieri di
guerra!
Il 10 ottobre, sotto scorta, vennero trasportati in Germania ed
internati in diversi campi di concentramento. Il Sottotenente Aldo
Garzia, più volte invitato e sollecitato, rifiutò sempre di aderire
alla repubblica fascista di Salò e di combattere a fianco
dell'esercito tedesco; proprio per questa sua resistenza alle
pressioni fasciste fu rinchiuso con altri militari nei campi di
concentramento tedeschi fino al 18 gennaio 1945. In quelle prigioni
infernali gli furono affidati lavori ed incarichi umili, che svolse
con grande senso di responsabilità, moralità e dignità civile.
Fu internato a Kaiserstrinbruck (XVII A) dal 19 al 28 ottobre 1943;
a Deblin Irena (Offlag.77) dal 5 novembre 1943 al 27 marzo 1944,
dove conobbe il Prof. Giuseppe Lazzati (divenuto poi rettore
dell’Università Cattolica ed uno dei padri della Costituzione
italiana); a Oberlangen (Offlag.6) dal 1° aprile al 13 giugno 1944;
a Bonn/Rhein (Stalag VI G) dal 15 giugno al 3 agosto 1944.
In seguito a nuovi rifiuti di adesione alla repubblica di Salò ed al
lavoro per l’esercito tedesco, fu trasferito a Koln (A.96) dal 3
agosto al 14 settembre 1944 e poi a Wiehzendorf (Offlag.83) dal 28
settembre 1944 al 17 gennaio 1945. Il 18 gennaio dello stesso anno
venne obbligato a lavorare ad Amburgo fino al giorno della
liberazione, che avvenne il 4 maggio 1945. Da quel giorno e fino al
30 luglio, fu trattenuto presso una caserma di militari inglesi e
finalmente il 5 agosto 1945 giunse in Italia con una tradotta di
rimpatrianti che si fermò a Verona. Da quella città partì per Milano
con un’autocolonna di soldati americani ed il 6 ottobre 1945 si
presentò al Distretto Militare per essere collocato in congedo (6
dicembre 1945).
La terribile esperienza nei campi di concentramento nazisti lo segnò
profondamente e gli fece maturare una grandissima fede in Dio che lo
accompagnò per tutta la vita.
Rientrato in famiglia, riprese gli studi universitari ed il 30
gennaio 1948 si laureò in chimica industriale e quindi si dedicò
all’insegnamento, ma la sua vera passione era la ricerca chimica e
farmaceutica.
Dopo qualche tempo passò all’Istituto della Fondazione Giuliana
Ronzoni, nella Città degli Studi di Milano, dove conobbe la Signora
Adriana che sposò nel 1952.
Il 12 ottobre 1953 venne nominato Tenente di Fanteria della forza in
congedo con anzianità 1° gennaio 1946.
Nel 1957, la Presidenza dell’Istituto Chemioterapico Italiano di San
Grato (Milano) lo chiamò per dirigere il centro di ricerche nello
stabilimento di Lodi.
Il 13 marzo 1961 ebbe la nomina a Capitano di Fanteria in congedo
con anzianità 1° gennaio 1958.
Nel 1962, essendo molto impegnato nella direzione del centro di
ricerche di Lodi, decise di trasferirsi definitivamente con la
famiglia in quella città.
L’esperienza al Chemioterapico finì nel 1975 ed iniziò l’attività di
ricerca negli Stati Uniti d’America dove, lavorando e producendo con
grande impegno e soddisfazione, ottenne prestigiosi riconoscimenti
scientifici ed accademici.
Tornato dall’America, fu nominato docente di chimica industriale
all’Università di Cagliari. Per raggiungere quella sede
universitaria, dovette fare il pendolare, da Milano a Cagliari e
viceversa, fino all’età di settant’anni.
Il 13 gennaio 1964, il Distretto Militare di Como l’autorizzò a
fregiarsi del distintivo di partecipazione alla campagna di guerra
1940/1943 e del distintivo della guerra di liberazione per gli anni
1944/1945. Inoltre, gli venne conferita la Croce al merito di guerra
per la partecipazione alle operazioni belliche e per l’internamento
in Germania dopo l’8 settembre 1943.
Il 10 settembre 1969, in occasione del Congresso della Società di
Farmacologia, tenutosi a Milano, alcuni quotidiani nazionali (fra
cui “La Notte” e la “La Gazzetta del Mezzogiorno”) pubblicarono
numerosi articoli sul C 3, il nuovo farmaco scoperto da ricercatori
italiani per combattere l’infarto. Le ricerche per il nuovo prodotto
farmaceutico furono eseguite, nel corso di due anni, dall’Istituto
di Farmacologia dell’Università di Modena, con un’équipe guidata dal
prof. William Ferrari, in stretta collaborazione con l’Istituto
Chemioterapico Italiano di Lodi, il cui centro di ricerche era
diretto da Aldo Garzia. In quei giorni la stampa nazionale pubblicò
alcune interessanti interviste sul C 3. Il Dr. Garzia, in
particolare, fece presente che gli esperimenti eseguiti nei
laboratori del complesso farmaceutico di Lodi, avevano dato
risultati superiori ad ogni aspettativa. La somministrazione del C 3
(sigla data dai farmacologi alla pillola antinfarto) preveniva le
complicazioni della malattia, evitava l’insorgenza di turbe del
ritmo cardiaco, riduceva i bruschi abbassamenti della pressione
arteriosa ed eliminava la sintomatologia dolosa che portava allo
choc. A Milano, Lodi, Gavardo e Modena gli addetti lavoravano
attivamente per preparare e sperimentare un farmaco che, nel campo
specifico, rappresentava un autentico “boom”. All’Ospedale di
Gavardo il C 3 era stato usato in quindici casi con esito
favorevole. Il prof. Aldo Bertelli, dell’Istituto di Farmacologia
dell’Università di Milano, docente di Tossicologia all’Università di
Messina, dichiarò che col C 3 era stata aperta una nuova via nella
lotta contro le conseguenze delle lesioni cardiache. Il prof. Fausto
Rovelli, primo cardiologo del centro De Gasperis dell’ospedale di
Niguarda, rilasciò la seguente dichiarazione: “…Il farmaco C 3 potrà
certamente risultare un ritrovato prezioso per perfezionare alcuni
procedimenti di cura per prevenire o bloccare l’infarto…conoscevo
già da tempo le ricerche condotte in proposito dall’Istituto
Chemioterapico Italiano sotto la guida del dott. Aldo Garzia…”. Il
prof. Franco Fontanini, primario all’ospedale “La memoria” di
Gavardo, dichiarò che “…gli esperimenti portati avanti sulle persone
avevano dato esiti positivi: quindici casi di ammalati curati col C
3 che si sono rimessi ed ora stanno bene...”.
Nel mese di giugno del 1971, in occasione del “Convegno Serramazzoni”,
fu consegnata al Dr. Aldo Garzia una targa speciale con sopra incise
le seguenti parole: “Al padre del C 3”.
A Roma, per le ricerche effettuate nel laboratorio di Lodi e gli
ottimi risultati scientifici raggiunti nel campo farmaceutico, il
Dr. Garzia ricevette l’ambito “Premio Marc’Aurelio”.
Il Presidente dell’Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d’Italia,
il 4 novembre 1975, nel corso di un’importante manifestazione,
consegnò al Capitano Dr. Aldo Garzia un Attestato di Benemerenza per
il profondo e costante attaccamento dimostrato in lunghi anni di
appartenenza all’U.N.U.C.I.
Nel 1976, mentre era preso dai tanti impegni di studio e di ricerca,
il Dr. Garzia fu nominato direttore scientifico della Tecnofarmaci
S.p.A. – Società per lo sviluppo della ricerca farmaceutica – con
sede a Pomezia (Roma). Ricoprì il nuovo prestigioso incarico fino al
1978.
A questo punto cominciò un lungo periodo di riposo fatto d’impegni e
di attenzioni alle realtà sociali del nostro paese e del mondo. Per
prima cosa diede notevole impulso all’attività della Commissione per
la Biblioteca di Lodi; donò i diritti per il brevetto di un farmaco
antivirale al Movimento per la lotta contro la fame nel mondo;
ricoprì la carica di presidente di quel Movimento e del gruppo
anziani di padre Giulio Granata; resse le sorti dell’Azione
Cattolica Parrocchiale e fu anche vicepresidente cittadino
dell’Associazione Partigiani d’Italia e presidente onorario
provinciale.
Oltre alla stima professionale per i numerosi principi attivi
brevettati in Italia e all’estero, era benvoluto da tutti per la sua
gentilezza, i suoi modi garbati, la disponibilità verso i colleghi,
amici e parenti. Aveva sempre una buona parola per tutti, proprio
come un padre. Soprattutto aveva un grande rispetto per la vita e
per il prossimo.
Era considerato un personaggio completo: conosciuto ed apprezzato
non solo come ricercatore, ma anche come uomo.
Quando gli era possibile, Aldo Garzia trascorreva volentieri nel suo
paese natio, a Tuglie, che ha sempre amato, qualche breve periodo di
vacanze, passando lunghe ore a chiacchierare con parenti ed amici e
facendo lunghe passeggiate per le strade cittadine.
Il 27 dicembre 1968, il Presidente della Repubblica Giuseppe
Saragat, in considerazione di particolari benemerenze, su proposta
del Presidente del Consiglio dei Ministri Mariano Rumor, conferì al
Dr. Aldo Garzia l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito
della Repubblica Italiana, con facoltà di fregiarsi delle insegne
stabilite per tale classe.
Il 28 marzo 1974 la “The New York Academy of Sciences” conferì al
Dr. Garzia, in riconoscimento dei suoi studi e delle sue ricerche e
dei numerosi brevetti registrati nel campo chimico e farmaceutico,
la certificazione di membro attivo della prestigiosa Accademia
americana fondata nel 1817.
Il 22 maggio 1977 la Camera di Commercio Industria Artigianato e
Agricoltura di Milano, in occasione della manifestazione per il
“Premio della Fedeltà al Lavoro e del Progresso Economico”, conferì
al Dr. Garzia, il Diploma di Medaglia d’oro per 17 anni di
ininterrotta attività quale “Dirigente d’Azienda” presso l’Istituto
Chemioterapico Italiano con sede a Milano.
In occasione della Giornata per l’Assegnazione del Fanfullino della
Riconoscenza e le medaglie di benemerenza civica, il 19 gennaio
1990, al Teatro di Lodi, davanti al pubblico che gremiva la sala, il
Sindaco del Comune di Lodi consegnò al Prof. Aldo Garzia la medaglia
d’oro di benemerenza civica con la seguente motivazione: “Uomo di
grande cultura è attivamente impegnato nell’ambito della scienza e
della vita sociale. Ha fondato e diretto il Centro di Ricerche dell’I.C.I.
e collaborato con laboratori di ricerca in Europa e negli Stati
Uniti, ottenendo importanti riconoscimenti in Italia e all’estero.
E’ membro della New York Academy of Sciences e dal 1982 insegna
Farmacologia all’Università di Cagliari. Animato da notevoli rigore
e forza morali ha subito durante la guerra, a causa della sua ferma
opposizione alla collaborazione con l’esercito tedesco, persecuzioni
e deportazioni. Ha contribuito allo sviluppo sociale e culturale
della comunità lodigiana, lavorando all’interno di alcune strutture
istituzionali e come membro dei consigli direttivi dell’ANPI e del
Movimento Contro la Fame nel Mondo”.
La sera del 21 giugno 1990, in occasione della conferenza tenuta al
Teatro di Lodi dal premio Nobel 1986 per la medicina Rita Levi
Montalcini, il prof. Aldo Garzia presentò al numeroso pubblico
l’illustre relatrice, sottolineando le condizioni da “Robinson
Crusoe” nelle quali la professoressa aveva lavorato nei primi anni
della sua carriera, quando ad ostacolarla nelle ricerche c’erano la
guerra e le persecuzioni contro gli ebrei. La celebre studiosa si
associò alla FILDIS di Lodi che con l’Amministrazione comunale e la
Commissione per la Biblioteca di quella città aveva organizzato
l’importante manifestazione. Nella cronaca di Lodi di sabato 23
giugno 1990, “Il cittadino” riportò un ampio resoconto sulla
conferenza tenuta dal premio Nobel Rita Levi Montalcini e sulla
relazione di presentazione del prof. Garzia.
Il 15 giugno 1992, il Ministro della Difesa, Virginio Rognoni,
conferì al 1° Capitano Dr. Aldo Garzia, a titolo onorifico, il grado
di Tenente Colonnello della Forza in Congedo.
Il 19 aprile 1997, Aldo Garzia si spense a Lodi a seguito di un
aneurisma all’aorta addominale. Un precedente intervento chirurgico
urgente non aveva potuto fare nulla.
I funerali si svolsero il 21 aprile 1997 alla Chiesa di Santa Maria
Ausiliatrice fino al Cimitero Maggiore. Erano presenti, oltre a
parenti ed amici, le autorità della città di Lodi e della Provincia,
diversi collaboratori ed esponenti del mondo scientifico.
Accompagnavano il feretro, con i propri stendardi, numerosi
rappresentanti delle Associazioni di cui Aldo Garzia aveva fatto
parte e di cui era stato presidente. Erano presenti la moglie,
Signora Adriana, i dieci figli: Raffaella, Giovanna, Francesca,
Cristina, Laura, Stefano, Davide, Daniele, Alessandra e Andrea, la
nipote Federica, la nuora, i generi, le sorelle, i nipoti e tutti i
parenti, alcuni venuti da Tuglie, il paese natio che non cessò mai
di amare.
Pubblicazioni del Prof. Dott. Aldo Garzia
1) “Contribution à l’étude de la lipase du Ricinus”. II Congrès
International de Biochimie – Paris, 21-27 Juillet 1952. Istituto di
Chimica Organica, Università di Milano-Istituto scientifico di
Chimica e Biochimica “G. Ronzani”, Milano, Italia;
2) “Relazione dell’Istituto Scientifico di Chimica e Biochimica
Giuliana Ronzoni di Milano” al XIV Congresso Internazionale di
Zurigo sul tema: “fur reine und angewandte Chemie”, dal 21 al 27
luglio 1955;
3) “Relazione al “3éme Congrès International de Biochimie di
Bruxelles”, 1 - 6 agosto 1955 - sul tema: “De l’action des
hydrocarbures polyeyeliques sur l’activité des peroxydases”;
4) “Cromatografia su carta dell’acido 1 – Ascorbico e di composti
correlati”, Istituto Chemioterapico Italiano – Milano – Centro
ricerche – su “Rivista Chimica” n. 7 di luglio 1960;
5) “Studies on the Pharmacologie Activities of some Derivatives of 2
– (Chloro-ethyl)- 2,3 – dihydro – 1 – oxo – (benz – 1 – 3 – oxazine)”.
Drug Research – Arzneimittel – Forschung – Editio Cantor – Germany –
1963;
6) “Caratteristiche farmacologiche generali di un nuovo potente
antiflogistico, il cloridrato dalla 2 – (beta-cloroetil) – 2,3 –
diidro – 4 – cheto – 6 – amino – (benzo- 1,3 – ossazina) (ICI 350)”.
Minerva Medica, Vol.54, n.90 (10 novembre 1963) Edizioni Minerva
Medica;
7) “Attività gangliostimolante del cloruro di trimetil – 1 (2,4 –
disulfonamide – 5 – cloro) Fenilammonio. Una sostanza ottenuta per
clorometilazione della clorotiazide”, Istituto di Farmacologia
dell’Università di Cagliari, 26 novembre 1963;
8) “A new antiphloigistic drug: 2 – (chloroethyl) – 2,3 – dihydro –
4 – oxo – 6 – amino – (benz – 1,3 – oxazine). HC1 (A350), sulla
rivista “Rhumatologie”, n.1 – Janvier 1965 – pp. 41-42.
9) “Atti del 1° Simposio Nazionale sul C 3 – Modena: 12-13 giugno
1971”. Rivista di Farmacologia e Terapia Suppl. al Vol.II. Fascicolo
4-1971. Editori W. Ferrari e Sternieri;
10) “Azione dell’acido 3,4,5 – trimetossi – benzoil – amino aproico
sull’aggregazione piastrinica e sull’attivazione del plasminogeno da
streptokinasi”, Centro Ricerche dell’Istituto Chemioterapico
Italiano di Lodi. Direttore: Dr. A. Garzia, da “Quaderni della
Coagulazione, 1973, n.14, Periodici Baldacci di Informazione Medica.
(precedentemente pubblicato in lingua da “Elseiver Publishing
Company”, Amsterdam, il 31 marzo 1971);
11) “Relazione sulla terapia della psoriasi con scheda prodotto
antipsoriasi” – Istituto di Farmacologia dell’Università di
Cagliari;
United States Patent Office
Brevetti registrati negli Stati Uniti d’America dal Prof. Dr. Aldo
Garzia per prodotti attivi e processi chimici e farmacologi dallo
stesso scoperti nel corso delle sue ricerche:
United States Patent Office: 3,119,818, Patented Jan. 28, 1964;
Idem : 3,131,182, Patented Apr. 28, 1964;
Idem : 3,282,935, Patented Nov . 1, 1966;
Idem : 3,383,279, Patented May 14, 1968;
Idem : 3,432,550, Patented Mar. 11, 1969;
Idem : 3,697,563, Patented Oct. 10, 1972;
Idem : 3,726,913, Patented Apr. 10, 1973;
Idem : 3,769,334, Patented Oct. 30, 1973;
Idem : 3,789,070, Patented Jan. 29, 1974;
Idem : 3,803,222, Patented Apr. 9, 1974,
Idem : 3,852,466, Patented Dec. 3, 1974;
Idem : 3,857,949, Patented Dec. 31, 1974;
Idem : 3,882,105, Patented May 6, 1975;
Idem : 3,968,233, Patented July 6, 1976;
Idem : 3,969,520, Patented July 13, 1976;
Idem : 3,991,190, Patented Nov. 9, 1976;
Idem : 4,076,815, Patented Feb. 28, 1978;
Idem : 4,086,345, Patented Apr. 25, 1978;
Idem : 4,115,570, Patented Sep. 19, 1978;
Idem : 4,273,931, Patented Jun. 16, 1981;
United States Department of Commerce/Patent and Trademark
Office/Washington, D.C. 20231. Patent number 06/441,294 Date:
11/12/82.
ROYAUME DE BELGIQUE – Ministere des Affaires Economiques – Brevet d’invention
– N° 684.810 – Bruxelles, 30 settembre 1966.
PATENT OFFICE LONDON – Patent Specification – N° 1, 146,020 –
Complete Specification Published : 19 March, 1969. Pharmaceutical
Tetracycline – Oxazine – Derivative – Compositions.
Ricordo del Prof.
Aldo Garzia di Gianluca Chiarenza pubblicata su AKSAINEWS
di Novembre 2010
ALDO GARZIA,
LUMINARE DELLA RICERCA FARMACEUTICA
Quasi un padre per me |
Il 31 gennaio 1968 ho iniziato la mia prima esperienza in campo
lavorativo. Vane erano state le insistenze di mio padre per convincermi a
continuare gli studi, del resto non tutti siamo nati con lo stesso destino
ed il mio non era certo quello di laurearmi. Pertanto la mia vita, fra alti
e bassi, gioie e dolori, iniziò e sviluppò fra le mura di una fabbrica. La
fortuna comunque incominciò ad assistermi ed il caso volle che venissi
assegnato al laboratorio di sintesi organica dell'Istituto Chemioterapico di
Lodi. Qui conobbi una persona straordinaria, che influì in maniera benefica
su tutta la mia vita, il direttore dell'Istituto dr. Aldo Garzia, una
persona veramente unica e fantastica per la grande saggezza e quella bontà
d'animo che lo portava ad aiutare il prossimo con umiltà e rispetto. Fu così
che il contatto diretto e continuo con quest'uomo di grande valore fece
comprendere quale fosse il cammino della mia vita. I mesi passavano
velocemente, l'esperienza nel laboratorio mi arricchiva continuamente,
dandomi grandi soddisfazioni. Da tempo il dottor Garzia cercava, sempre con
il suo grande riguardo per il prossimo, di spingermi ad iscrivermi alla
scuola serale per ottenere un diploma che qualche tempo prima avevo
disdegnato. Ed io mi iscrissi. Strano. Se prima non volevo assolutamente
continuare gli studi, mentre avrei potuto fare solo quello, ora mi ritrovavo
a svolgere due attività contemporaneamente. Questo mi fece bene. Compresi
che se volevo ottenere qualcosa dalla vita, dovevo ottemperare ai miei
doveri, studiare e lavorare con serietà Gli anni di scuola, in quelle
condizioni, sembrarono tanti e spesso mi prendeva lo sconforto, talvolta le
giornate piene di sole mi spingevano a mollare tutto ed uscire con gli amici
a divertirmi. Niente da fare, il dottor Aldo mi controllava da vicino,
informandosi sul procedere dei miei studi e non mancavano i rimproveri. Le
sue "tirate di orecchie" mi rimettevano in riga ed io procedevo più
alacremente. Passarono gli anni ed io mi diplomai, presto cambiai lavoro e
di conseguenza la mia vita migliorò sensibilmente. Non potrò mai dimenticare
il grande affetto ricevuto dal dr. Garzia che spesso andavo a trovare fra un
viaggio e l'altro del mio nuovo lavoro. Lui sarà sempre nel mio cuore.
Gianluca Chiarenza
Gent.mo Sig. Gianluca Chiarenza, LODI
è con vero piacere che ho letto il Suo pensiero in ricordo del carissimo Dr.
Aldo Garzia. Devo dire che sono rimasto commosso. Io conoscevo bene il Dr.
Garzia e la sua numerosa famiglia. Ci vedevamo d’estate, quando veniva a
trascorrere qualche giorno di vacanza nel suo paese natio, a Tuglie (Lecce).
Si passeggiava insieme con amici e parenti ed era piacevole sentirlo parlare
con la sua voce calma, la sua serenità ed il suo amore per la gente, le vie
e le case di Tuglie. Dopo la sua dipartita, con la Società di Storia Patria
per la Puglia, di cui faccio parte, mi detti da fare, unitamente al sindaco
e all’amministrazione comunale, per intitolare una piazzetta, lungo la Via
Vittorio Veneto, al nostro caro professore per i suoi meriti scientifici ed
umanitari. Feci le dovute ricerche, aiutato dai figli e dalla vedova Sig.ra
Adriana, nonché dalla sorella di Aldo che ci teneva tanto, e venne fuori
quella relazione che Lei ha letto su “Tuglie… per raccontar paese” e che
servì, con altri documenti acquisiti, ad ottenere l’autorizzazione
ministeriale alla intitolazione della piazzetta al prof. Aldo Garzia. Per
l’inaugurazione ci fu una gran festa e la targa fu scoperta dalla vedova
Sig.ra Adriana in presenza di autorità, parenti ed amici. Con l’occasione
quella mia relazione venne letta nella Sala Consiliare per ricordare
l’illustre cittadino tugliese. Quando mi trovo a passare dalla piazzetta, mi
si stringe il cuore al ricordo del caro Dr. Garzia e della sua grande
intelligenza, delle sue ricerche scientifiche e del suo sincero amore per il
prossimo e la fede in Dio. In una delle prossime settimane, nell’atrio del
Comune di Tuglie, sarà allestita una mostra filatelica con l’annullo
speciale del francobollo emesso con l’immagine del Prof. Aldo Garzia per
commemorare l’uomo, l’attività professionale e la sua missione di vita.
L’Associazione Filatelica “Belloni” di Lecce, con l’Amministrazione
Provinciale, il Comune di Tuglie e la Direzione Provinciale delle Poste,
hanno organizzato, nelle sale del Castello di Carlo V, una interessante
Mostra filatelica con l’annullo speciale del francobollo dedicato ad Aldo
Garzia, per commemorare un grande salentino che si è fatto onore nel mondo
con lo studio, la ricerca ed il lavoro a favore dell’umanità. Le farò sapere
in merito e Le spedirò la cartolina con l’annullo speciale del francobollo.
Infine, ci tengo a complimentarli con Lei per il bel giornale pubblicato sul
web AKASAINEWS che ho letto con vero piacere. Continuerò a leggerlo sul sito
indicatomi. Colgo l’occasione per ringraziarla e per porgerle vivissimi
auguri e distinti saluti.
Lucio Causo
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