Siamo
a Copertino intenti a trovare un parcheggio per la macchina nella piazza
principale che ci consentisse di scorrazzare per il paese, ecco come per
miracolo una macchina va via ed ecco il parcheggio tanto agognato. Come spesso
succede, il destino decide che il luogo sia quello giusto per un ennesima
scoperta. L’istinto mi porta ad entrare in un grande androne dove alcuni anziani
parlottano fitto fitto dei fatti locali. Chiedo il permesso di entrare e scopro
una vecchia locanda. Appesi al soffitto pesanti candelabri in ferro battuto
danno una aria retrò a tutto l’ambiente voltato a stella con tanti locali che si
susseguono, con accanto le mangiatoie. L’ambiente imponente trasuda di storie ed
aneddoti dalle pareti, storie di viandanti ed eroi. Un antica locanda del 1810
con un retrostante giardino storico ancora più antico, un frantoio ed un mulino
degli inizi del XX secolo, la fontana pubblica ancora funzionante ed infine
l’enorme struttura del cinema Galleria, inaugurata nel 1949, con l’attigua arena
cinematografica, dove in un angolo un antica edicola votiva fa bella mostra di
sè. Un complesso storico-architettonico di particolare suggestione, situato nel
cuore di Copertino, con affaccio privilegiato su Piazza Umberto I, come detto la
principale piazza del paese.
Dopo i locali della vecchia locanda ecco un ampio giardino ben curato con una
fontana pubblica dell’acquedotto pugliese con tanto di fascio littorio ed ancora
perfettamente funzionante. Nel giardino un monumento con cippo e faccia in
terracotta ricordano Giuseppe Calasso, politico e sindacalista del PCI che
insieme alla moglie Cristina Conchiglia, si sono battuti per le ragioni delle
tabacchine salentine e per i diritti dei contadini dell’Arneo. Un vecchio pozzo,
le erbe officinali mi portano nel retro di quello che una volta era il cinema
Galleria. Entro quasi con il dovuto rispetto come certi luoghi impongono. La
mente cerca di immaginare quanta vita, quanti amori sono nati e vissuti tra
queste sedie del palco ed il rialzo appena accennato della galleria, ora una
coltre di polvere copre tutto. Sembra tutto fermo, sospeso, la biglietteria, il
foyer, il palco e uscendo in un altro giardino l’area dell’Arena del cinema
all’aperto nella bella stagione. Poco distante un piccolo agrumeto fa da cornice
ad un ottima edicola votiva dipinta su parete. Ultima scoperta le macchine
cinematografiche in una stanza sulle terrazze del cinema. Macchine che hanno
proiettato sogni ed aspirazioni di tante generazioni del luogo.
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Tuglie...per raccontar paese...
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