Era una di quelle giornate di prima estate in cui l’aria conserva il
sapore frizzante della primavera e non fa sentire ancora il caldo
estivo.
Don Pippi, l’ufficiale postale, era sulla porta dell’ufficio a
godersi il fumo d’una sigaretta. A quei tempi il traffico postale
non giustificava la presenza di più impiegati; don Pippi, unico
dipendente delle Poste, fungeva da direttore e da impiegato e, pur
sbrigando regolarmente il proprio servizio, trovava di tanto in
tanto qualche minuto da dedicare al rito della sigaretta e alle
quattro chiacchiere da scambiare con l’amico di passaggio.
Quella mattina, come al solito, sulla porta dell’ufficio postale,
tra una boccata e l’altra tirò fuori dal taschino del corpetto
l’orologio e, dopo aver visto che mancava poco a mezzogiorno, lo
rimise al suo posto.
L’aveva osservato un ragazzino: uno di quelli che si è soliti
definire “un po’ vivaci” ma che in termini un po’ più rudi si fanno
passare, immancabilmente, per “figli di p…”. Fingendo noncuranza, il
ragazzino, rivolto a don Pippi chiese:
- Che ore sono?
- Mezzogiorno meno un quarto –
fu la risposta. E il ragazzino, di
rimando:
-
A mmenzatia spaccata vai tte la piji a….
Beh! Non era una
previsione molto allettante E don Pippi, carattere collerico, non era tipo
da lasciarsi dire una cosa del genere senza reagire. Con gli occhi che gli
schizzavano dalle orbite gli vomitò addosso una serie di apprezzamenti che
tiravano in causa, con espressioni non proprio caste, la genitrice del
bricconcello. Veramente avrebbe voluto acciuffarlo e dargliele di santa
ragione, ma non ci provò nemmeno: la stazza e l’età sconsigliavano
l’impresa. E il ragazzino s’era dileguato rapidamente. A don Pippi non restò
che sfogare in parte la sua rabbia continuando ad imprecare.
Passò in quel momento Mesciu ‘Ngiorgi che, col suo tipico modo di parlare
calmo e tranquillo chiese tutto serafico :
- Don Pippi, cci hai ccappatu?
- Cose dell’altro mondo –
rispose don Pippi. –
Un figlio di p… mi ha chiesto
l’ora e quando gli ho detto che mancava un quarto d’ora a mezzogiorno mi a
detto :
a mmenzatia spaccata vai tte la piji a ‘n…
Mesciu ‘Ngiorgi, con la sua flemma:
- E parcè sta te rraoti tantu? Teni n’addhu quartu t’ora te tiempu, no?
E don Pippi, furente:
- Beh! Mesciu ‘Ngiorgi, sai ci te ticu? Va pijiatela ‘n … puru tie!
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