Mi
chiedo spesso quali siano i criteri della "normalità", ma tante,
tante volte non so darmi una risposta...io penso di essere
normale.
Lui è normale?
Loro sono normali?
chissà...!
Credo che Joele, secondo il pregiudizio della maggior parte delle
persone, non appartenesse alla categoria dei cosiddetti "normali". Joele andava "contro" i paradigmi della normalità. Trascorreva le
sue giornate andando su e giù: da piazza Garibaldi al piazzale
Matteotti; un giorno tra le mani aveva le sue fantasiose pistole che
lui stesso costruiva, altri giorni invece , sulle spalle aveva lo
stereo a volume sostenuto e camminava a passo svelto con una
parlantina veloce e incomprensibile.
Joele non era certo un clochard. Teneva molto alla sua persona,
infatti era sempre pulito e ordinato, gentile nei modi anche quando,
ai passanti, chiedeva qualche spicciolo.
Joele era anche un artista, dipingeva murales e piccole tele
bellissime, sulle quali impressionava la sua anima così tanto
travagliata, ma anche pura e trasparente.
Ho l'onore di possedere a
casa due suoi dipinti, che a dire il vero quando me li diede, dissi
: "oh mamma...!!". Su uno di essi vi è dipinta una farfalla che mi
intimoriva solo a guardarla, sull'altro invece, vi è raffigurato un
vortice di colori come una spirale che sembra risucchiarti l'anima.
Data la mia ignoranza in campo artistico, gli chiesi cosa volessero
rappresentare quei disegni e lui mi rispose: "Cosa puoi capire? lo
so!".
Queste due tele, Joele le dipinse in un paio d'ore un
pomeriggio in cui eravamo al centro sociale in via Risorgimento.
Avevi ragione tu Joele: sono un ignorante perché ora chi viene a
casa mia la prima cosa che ammira sono i tuoi quadri. Ora, tu non ci
sei più...e mi viene da pensare quanto, a volte, sia assurda la
vita: ci accorgiamo di quanto sia importante una persona solo dopo
la sua morte. Nella mia mente si fa strada una consapevolezza ancora
più triste e angosciante: i nostri occhi anche se spalancati non
vedono, non gioiscono e non si illuminano se non per le frivolezze
che poi lasciano il posto al nulla. Invece, è così bello guardarsi
intorno e porgere le mani verso qualcuno, quel qualcuno che con
grande bontà d'animo non aspettava altro che mani pulite non strette
dai pugni dell'egoismo chiedendo in cambio il rispetto per ciò che
è.
Sarebbe bello "dare" ad una persona quando è tra noi... davanti a
noi! Quando un uomo non c'è più pensiamo a quanto avremmo potuto
donargli e ci colgono di sorpresa i rimpianti!
Joele, l'estate stava per iniziare quando sei partito, ma lì dove
sei tu, la tua estate non finirà mai!!!
La fede mi da la speranza
Ma non la certezza di quella speranza
...poi la fuggo
Ma la inseguo sempre nei miei pensieri
Che ogni giorno mi affliggono e mi fanno paura!
Allora spero...spero con tutte le mie forze
Ma ogni giorno
Sempre più vago
Più assurdo, più cupo.... e penso:
"Chissà se finirà l'inferno della mia speranza!!"
Anna Lena
Mercuri
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