La notte riempie di silenzio le stanze della villa, una luna crescente fa
l'occhiolino da lassù, tutto pare addormentato avvolto dall'oscurità, i pini e
gli eucalipti svettano nel buio e guardano il mare cupo in lontananza.
All'improvviso da una stanza risuonano le note di un pianoforte, qualcuno che
soffre d'insonnia? Improbabile, visto che la villa è disabitata da molto tempo.
A suonare il pianoforte è il fantasma della villa, alcuni pensano ad una giovane
ragazza poi morta di tubercolosi polmonare. Molti infatti sostengono che qui si
aggiri una presenza misteriosa. Qualcuno sostiene che le luci delle sale si
accendano da sole, altri sono convinti che allo scoccare della mezzanotte,
quando la villa è chiusa e il parco immerso nel silenzio, si può sentire suonare
il pianoforte. Ce n'è abbastanza per far accapponare la pelle ai superstiziosi
ma anche una sfida per generazioni di bambini che sfidano il buio e la paura per
vedere o sentire la presenza del fantasma nella villa e nel giardino. Nella
storia di questa villa sulla serra che domina Tuglie che guarda il mare di
Gallipoli c'è stata in realtà una giovane ragazza che si chiamava Paola Romano
figlia del noto notaio Giuseppe Romano che abitava in un bel palazzo al centro
di Tuglie ed affittava in estate la bella villa Aurora che nella sua breve vita
trovo la morte a causa di una complicata tubercolosi polmonare. Potrebbe essere
dunque lei l'anima che si strugge tra le stanze di villa Aurora ed ogni tanto
suona le dolci note del " Notturno di Chopin ". Suona il brano quando la
curiosità della gente aumenta e cerca di avvicinarsi al luogo dove il suo corpo
mortale era sorridente nella bella stagione che la vedeva passeggiare nei viali
della villa. Molti cercano di capire il mistero che si cela intorno alle mura
sbrecciate di villa Aurora. Generazioni di tugliesi si tramandano la storia del
fantasma di villa Aurora a Tuglie ognuno raccontando come può aggiungendo
particolari che accendono la fantasia di chi ascolta. La magia del luogo appena
sfuocata dalla paura che può incutere a calpestare i sassi che portano dentro la
villa che vista dal pesante cancello in ferro sembra sinistramente sorridere ed
accogliere tutti.
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Tuglie...per raccontar paese...
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