C’è un’aria fina di primavera e vi si sveglia dentro il desiderio di
una bella passeggiata? Il paese non offre molto sotto questo punto
di vista. Qualunque passo pone il problema dell’incolumità
personale: il pedone è sempre a rischio.
Lasciate pure le solite strade del centro e cercate un luogo
appartato ma non proprio nascosto. C’è! Vi svettano alberi superbi,
comodi viali vi permettono di camminare senza rischi, una gran
quantità di piante fiorite e ben curate rallegra la vista: insomma,
c’è quanto si può desiderare per andarsene a braccetto dei propri
pensieri. Il luogo spira calma e serenità. Camminandovi, anche se
siete da soli, vi sembrerà di essere in buona e numerosa compagnia.
Non correrete il rischio che qualche seccatore vi capiti tra i
piedi. Coloro che vedete hanno tutti un sorriso benevolo, vi
guardano con simpatia e si rallegrano di vedervi. Forse soffrono un
poco di solitudine e non gli par vero che nelle loro case silenziose
di tanto in tanto risuoni il rumore d’un passo diverso dal loro,
ch’è felpato e quasi inaudibile.
Si respira, qui. E vi si gode un panorama stupendo, tanto che quasi
quasi nasce un po’ d’invidia per coloro che son venuti ad abitare
qui dal momento che godono d’una visione che altri luoghi del paese
non potrebbero offrirvi nemmeno a pagarla. Aggirandovi tra le loro
abitazioni, generalmente piccole e funzionali, a uno svolto il
panorama cambia e vi offre sempre nuovi scorci, nuove vedute. Sicché
l’andare a spasso qui dona anche qualcosa di sorprendente. Lontane
ondulano propaggini di colline, che forse sognarono d’essere monti;
macchie d’olivi ben coltivati punteggiano di verdegrigio il
paesaggio; nei campi le piante stagionali hanno un colore fresco e
tutti quei colori si distinguono e si mescolano, e le case bianche o
di vivaci colori sono come tanti segnaposto sulla gran tavola
imbandita per l’occhio dalla natura.
Ma è all’interno di questo luogo che vale la pena di soffermarsi. Se
ne incontra di gente! Qui, però, ciascuno osserva una misura di
discrezione che cerchereste invano nella vita quotidiana, dove
domina sempre più la colonna sonora gridata delle trasmissioni
televisive o di altri equivalenti. Qui c’è una pace che chi se l’è
conquistata sa che nessuno può rubargliela! E allora vien forse in
mente che, intanto, quella pace è bene cominciare a capirla. Le
persone che fanno compagnia al passeggiatore solitario (oh romantico
promeneur solitarie!) quasi invitano, guardandovi, a restare almeno
un po’ con loro: non per sempre, sia chiaro, ma almeno per un poco.
Per il sempre ci sarà tempo! Voi le guardate, quelle persone, e
anche quelle che non conoscete personalmente ricordate d’averle
incontrate in qualche occasione, e un po’ vi meravigliate nel
constatare il loro trasferimento. Ma non le avevate viste appena
ieri, o ier l’altro? Vi accorgete, allora, che la passeggiata vi
risveglia dentro un senso del tempo ch’è diverso da quello abituale,
da quello quotidiano, sempre così affannosamente consumato. E
desiderate, perciò, di godere ancora un poco della pace che trovate
sul vostro cammino in quella passeggiata.
Dov’è questo luogo meraviglioso? vi chiederete anche, una volta
finita la passeggiata, lasciandovelo alle spalle. Vi sembrerà di
dovervi studiare la mappa del paese per ritrovarlo. Ma se volete
fare un poco più in fretta basta ricordare che la zona in cui si
trova confina con quello che, un tantino pomposamente, è chiamato
“palazzo di città”.
Se i due luoghi abbiano qualcosa in comune, o facciano una cosa
sola, onestamente non sapremmo dirlo.
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