Ti
guarda l’occhio della terra, dovunque tu ti muova in questa bottega
che ha leggerezza di passo di dei. La senti la loro presenza,
racchiusa in profumo di erba selvatica; la senti e hai paura di
disturbarla mentre ascolti voci di alberi e vento attorno a te - ché
già tramonta il sole e si fa più netta l’ombra sulla grotta delle
Veneri.
Ha ragione Silvio Nocera, il pittore di divinità danzanti che ti ha
invitato dapprima nella sua bottega in contrada “Monaci” a Tuglie,
un tratto di terra e poi Parabita; in via Piemonte, poi, dove ti
attende torchio e un mondo di colori. Ha ragione Silvio quando ti
dice dello spasmo che gli prende lo stomaco tra miti e misteri della
sua terra, ma soprattutto di quest’angolo che è appartenuto a suo
padre e a sua madre, alla sua famiglia, ai loro fratelli oggi in
cerca di orme millenarie, a lui, Silvio, che coglie, tra sassi e
profumi, storie e colori in ogni ora del giorno, li fa suoi, li
rivive, lo spasmo allo stomaco, l’abisso delle percezioni,
l’illuminazione ad un tratto e poi il pennello e la tela ad
attenderti perché devi rendere concreti, devi fare apparire quei
segni, così come divinità danzante ha voluto che apparissero a te
d’un tratto e forse neppure per un attimo avresti pensato che
sarebbe successo.
È successo a Silvio Nocera di nascere a Tuglie nel Capodanno del
1943; di aver una nonna che lo portava con sé a vincere, da bambino,
la paura delle cave, lì dove crescevano fichi e c’era fatica e pane;
è successo che fosse una civetta l’unico vero giocattolo per un
ragazzo che viveva di fantasia. “Un segno forte sulla strada della
ricerca e della conoscenza” ti racconta Silvio che continua a
cercare - la voce della civetta sapienza dentro di sé - da cinquant’anni
ed oltre, notti passate a studiare, mentre la vita ha scelto per lui
un lavoro accanto a creature che soffrono.
Contrada
“Monaci” è un lembo del Salento che potrai raggiungere cercando
nastro di strada che collega Collepasso a Tuglie; troverai il segno
di “grotta delle Veneri” perché giunse Venere da terra lontana e si
nascose nel grigio delle pietre, tra grano e papaveri; attese in
silenzio perché uomini la scoprissero a migliaia d’anni di distanza,
scolpita, con le sue mani a reggere il grembo; gli uomini come
Silvio che vanno ancora a cercare le orme dei padri.
E mentre l’occhio della terra ti guarda, ti racconta Silvio, il
pittore, che è successo anche questo; è successo che suo padre
Antimo comprasse un fazzoletto di terra proprio ad un passo dal
mistero; nessuno sapeva allora che dormivano tranquille le Veneri,
che presto si sarebbero fatte trovare, ad un passo dal fazzoletto di
terra di Antimo. Per questo Silvio Nocera cerca ancora, in se stesso
e nei segni; nel silenzio a cercare dovunque sulla terra
attraversata dai padri e dalle divinità dei padri, perché poi i
segni di un mondo che appartiene solo a lui, raccolto nella voce del
vento, nella carezza ad una pietra, ad un fiore, ad un albero
diventino, tocco dopo tocco, pennellata dopo pennellata, nella
bottega di via Piemonte visibili e dunque patrimonio di tutti.
Ed eccoli i segni su carta pregiata, su tela, incisi a volte,
lavorati col torchio... Ti dice Silvio “sto in pace con me stesso
ora”, ora che ha trovato la forma da dare ai suoi silenzi, quando
prende lo spasmo allo stomaco, alle sue percezioni, alla danza
invisibile della divinità. Sulla tela i colori della terra e del
cielo, i simboli della fatica, da luna a luna, che è lei a dirigere
semine, potature e raccolti, nascite e morti. Lei Selene e
Proserpina, lei a danzare e fioriscono i papaveri e le spighe e il
melograno e la citronella e gli olivi preparano olio per uomini che
scalano il cielo... una danza continua, un tamburello di pelle di
capra... un flauto di canna che cresce accanto a spighe e papaveri
ancora... non fa paura la civetta... occupa spazi di luce con le sue
ali... é lontano il buio del mistero. Porta luce la civetta, lei
simbolo di sapienza; per la sapienza si continua a danzare tra cielo
e terra senza più paura, in questa terra salentina casa comune di
uomini e dei.
Altre pagine correlate su Silvio Nocera:
|
|