A distanza di un
secolo l’Amministrazione Comunale di Tuglie si prepara
a festeggiare il
Centenario dell’inaugurazione della stazione ferroviaria
L’8 dicembre 1911, giorno della Madonna Immacolata, la comunità di Tuglie
era in festa per l’inaugurazione della tratta ferroviaria Nardò–Casarano e
l’arrivo del treno alla stazione di Tuglie. Per l’evento erano presenti
tutte le Autorità cittadine tra cui il sindaco Ambrogio Piccioli, artefice
dell’arrivo della ferrovia a Tuglie, e gli ultimi discendenti della nobile
famiglia Venturi. A distanza di un secolo, l’Amministrazione comunale,
Sindaco Daniele Ria, intende festeggiare questo storico evento con una
Mostra fotografica allestita dalle FSE su due carrozze ferroviarie
itineranti per raccontare l’ammodernamento della rete ferroviaria salentina
ed in particolare pugliese.
Contemporaneamente alla Mostra fotografica, l’Amministrazione vorrebbe
portare a Tuglie il Treno Storico dell’AISAF (Associazione Ionico Salentina
Amici Ferrovie di Lecce) per fare una bella esposizione in occasione del
Centenario dell’inaugurazione della stazione ferroviaria.
. L’evento sarebbe ancora più interessante se Giuseppe Bernardi, fondatore
del Museo della Civiltà Contadina, riuscisse a completare la costruzione
della fermata ferroviaria del Palazzo Ducale, un tempo in funzione per far
salire e scendere dal treno nel proprio giardino i vecchi duchi della
famiglia Venturi. I preparativi sono in corso e sarebbe molto bello,
specialmente per i giovani tugliesi, rievocare in questa occasione la lunga
e complicata storia della costruzione della tratta ferroviaria
Nardò–Casarano ed in particolare della stazione di Tuglie che cominciò nei
primi anni del secolo scorso.
Nel febbraio del 1907, la Deputazione provinciale di Lecce (presidente avv.
Luigi Arditi) era in trattative con la Società Ercole Antico & C. di Roma
per la costruzione delle Ferrovie Salentine, e precisamente i tronchi che
riguardavano le ferrovie del Capo di Leuca.
Il 28 marzo, il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici approvò il progetto
esecutivo del tronco ferroviario Nardò–Casarano. Questo tronco, secondo il
progetto originario, era lungo 22 Km. con le stazioni di Galatone, Neviano,
Aradeo, Tuglie, Parabita, Matino e Casarano, ma nel corso dei lavori furono
apportate alcune varianti. I rappresentanti della Società Antico
dichiararono che il merito della sollecita conclusione del contratto per la
costruzione delle ferrovie salentine era tutto degli ingegneri progettisti
Nicola De Pace e Giulio Bernardini, che avevano seguito con grande solerzia
e competenza tutto l’iter per la realizzazione dei lavori.
Nella primavera del 1907 l’Amministrazione comunale di Tuglie, guidata
dall’avv. Francesco Mosco, aveva chiesto ed ottenuto un rilievo topografico
per conoscere l’esatta ubicazione della stazione ferroviaria di Tuglie sulla
linea Nardò–Casarano, in fase di costruzione.
Gli amministratori comunali, dopo aver esaminato il documento tecnico, si
resero conto che la stazione era stata collocata nel punto più esterno del
territorio comunale e per giunta nella parte più elevata della collina,
priva di strade ed in prossimità di terreni incolti. Poiché la differenza di
livello tra quel luogo e l’abitato di Tuglie era di circa 55 metri, la
strada di accesso alla stazione, essendo il paese distante 1.200 metri,
doveva svolgersi per almeno tre chilometri. Tutto questo non avrebbe
certamente reso facile e produttivo il commercio per gli utenti tugliesi.
Dallo stesso rilievo topografico risultò che per discendere da Nardò verso
Parabita si doveva costruire una curva lunga circa 600 metri la quale
avrebbe avvicinato la ferrovia a Tuglie facendola arrivare nei pressi del
paese. Gli amministratori si resero conto che la stazione così come
progettata sarebbe stata inutile per i cittadini di Tuglie e per le attività
commerciali del paese ed avrebbe comportato un inutile spreco di tempo e di
risorse economiche.
La sera del 5 luglio 1907, il Consiglio Comunale si riunì per discutere la
questione della stazione ferroviaria di Tuglie. Sentita la relazione del
sindaco, il Consiglio stabilì d’intervenire presso la Deputazione
provinciale affinché la stazione venisse spostata verso nord ovest,
utilizzando la progettata curva di circa 600 metri prima dell’arrivo della
ferrovia da Parabita nel territorio tugliese. Soltanto così la stazione
avrebbe portato una maggiore utilità per tutti e un minore danno economico
per le casse comunali. Com’era prevedibile l’iniziativa del Comune di Tuglie
provocò contrastanti reazioni da parte degli ingegneri progettisti e degli
amministratori dei Comuni vicini.
Il 27 aprile 1908, il sindaco Francesco Mosco riunì d’urgenza il Consiglio
Comunale per deliberare sulla costruzione della ferrovia Nardò–Casarano.
Dichiarata aperta la seduta, prese la parola il consigliere Ambrogio
Piccioli per esporre il suo ordine del giorno contro i progetti originari
approvati dagli organi superiori e contro i progettisti, in particolare
contro l’ing. Nicola De Pace che fu letteralmente svergognato. Messo ai
voti, l’ordine del giorno Piccioli fu approvato all’unanimità. Venne altresì
deliberato che lo stesso documento fosse reso di pubblica ragione per mezzo
della stampa, dando incarico al sindaco di farlo riprodurre integralmente
dai giornali salentini “Il Risorgimento” e “La Provincia di Lecce” e di
darne comunicazione scritta alla Deputazione provinciale, al prefetto, agli
ispettori delle ferrovie salentine ed alla società costruttrice Antico.
Immediatamente ebbero inizio gli scontri e le polemiche sulla stampa, nei
consigli comunali e nella sede della Deputazione provinciale, che si
protrassero per diversi mesi. La discussione si accese violenta specialmente
tra il consigliere Ambrogio Piccioli e l’ing. Nicola De Pace con repliche e
controrepliche sui giornali di Lecce e provincia.
Finalmente, il 27 ottobre 1908, con apposito Decreto Ministeriale, vennero
approvati i nuovi progetti riguardanti alcune modifiche del tronco
ferroviario Nardò–Casarano che comportavano lo spostamento della stazione di
Tuglie dalla collina a valle, vicino al paese (la famosa variante di Tuglie).
I lavori ebbero inizio e man mano che il tempo passava la strada ferrata
s’allungava a vista d’occhio e le polemiche cominciavano a placarsi perché
il tratto ferroviario Nardò–Casarano era ormai una importante realtà per lo
sviluppo economico e commerciale di Tuglie e dei paesi vicini.
La variante in corso d’opera, per la esatta collocazione della stazione di
Tuglie, venne realizzata ed il 30 ottobre 1909, Ambrogio Piccioli, nel
frattempo eletto sindaco del Comune, propose la costruzione della strada di
accesso dall’abitato di Tuglie alla stazione ferroviaria situata nella zona
“Termiti”. La realizzazione dell’opera fu classificata della massima urgenza
per l’imminenza dell’entrata in esercizio della ferrovia Nardò–Casarano.
La mattina dell’8 dicembre 1911 la ferrovia e la stazione di Tuglie furono
finalmente inaugurate in presenza delle autorità e di un gran numero di
cittadini ansiosi di festeggiare l’importante avvenimento.
Ambrogio Piccioli si era prodigato instancabilmente presso gli uffici
competenti di Lecce, Bari e Roma per l’attuazione della variante, tanto che
alla fine ottenne la realizzazione del nuovo progetto.
Esso corrispondeva pienamente alle esigenze di Tuglie, del suo commercio e
dei suoi cittadini.
Infatti la stazione venne collocata vicino al paese sulla linea ferroviaria
che da Lecce portava i convogli ferroviari a Gagliano del Capo, passando per
Nardò.
All’epoca furono eseguiti grandiosi lavori di scavo nella collina calcarea
sovrastante il paese per aprire quel passaggio nella roccia profondo 15
metri che poi fu denominato “lu taiamentu”.
Alla stazione si arriva dalla Via Termiti e dalla parallela Via Stazione, in
seguito intitolata ad Ambrogio Piccioli a perenne ricordo della sua opera
per l’arrivo della ferrovia a Tuglie.
"Presenza Taurisanese" -
Dicembre 2010
LUCIO CAUSO
Alcune carrozze del treno storico dell'epoca (foto
di Luigi Mighali).
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Tuglie...per raccontar paese...
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