Nunzia Imperiale conserva gelosamente l’amore per la pittura, la creazione e
la
decorazione di oggetti,in particolare in porcellana, ma non solo. Le sue
doti
innate, l’acquisita abilità e uno spiccato senso cromatico, le permettono
di
manipolare senza difficoltà vari materiali, che trasforma in manufatti
unici ed
originali.
Questa è stata e continua ad essere la passione della sua vita
che ha
coltivato sin da ragazza e che le ha dato tante soddisfazioni, tanto da
stimolarla ad avviare un laboratorio artistico a Tuglie, in via Torino.
La bravura di Nunzia concede ad ogni cliente la possibilità di scegliere
il
prodotto da decorare o in alcuni casi da realizzare. Nel suo laboratorio
ha a
disposizione tantissimi oggetti decorativi in materiali pregiati, con cui
soddisfare tutte le esigenze: si sceglie ciò che si desidera, si descrive
ciò
che si vorrebbe e lei lo realizza.
“Sono proprio le idee delle persone a stimolare molto il mio lavoro e la
mia
creatività. Alcune volte mi succede di pensare che non decorerei mai un
oggetto in un determinato modo, invece quando sono i miei clienti a
chiedermelo, lo faccio come se fosse un esperimento e poi il risultato mi
sorprende sempre!” Nunzia è veramente entusiasta quando parla del suo
lavoro e
lo si vede anche dai suoi occhi dolci e luminosi.
“Ho studiato a Berna in laboratori artistici molto particolari e ancora
oggi
periodicamente seguo delle lezioni di aggiornamento o partecipo a seminari
illustrativi a Milano, dove c’è una scuola specializzata, in cui artisti
di
fama internazionale insegnano ad essere al passo con tutte le più moderne
tecniche di decorazione. Poi, per vent’anni, mi sono confrontata e ho
scambiato
esperienze con altri artisti; ho frequentato le loro “botteghe” in cui ho
imparato moltissimo. Per le mie opere utilizzo smalti policromi, foglie
oro da
24 kt, e la tecnica del “terzo fuoco” che consiste nel dare alla
porcellana tre
cotture, all’interno di un forno molto particolare a 760-800 gradi: la prima
serve
per cuocere il “biscotto”, la seconda per la cristallina che è il lucido
visibile sull’oggetto e poi la terza serve per la decorazione stessa. Per quest’ultima utilizzo delle polveri speciali miscelate con delle essenze
naturali. In
realtà, per alcuni oggetti non bastano tre cotture, in alcuni casi,
infatti,
ne occorrono persino venti, a seconda delle sfumature che si desiderano.
Per i miei clienti ho pronti in negozio un paio di esempi di articoli già
realizzati che poi, a seconda dei loro gusti, modifico e personalizzo.
Ogni
pezzo che io realizzo è unico ed originale, proprio perché dettato dai
desideri
del cliente che si fondono con la mia creatività e con la mia maestrìa. Si
potrebbe dire che concretizzo dei sogni...
Amo molto le miniature e adesso, con l’avvicinarsi del periodo natalizio,
mi
sto impegnando a tempo pieno per rifornirmi di materiali e quindi offrire
un
maggiore assortimento. Fortunatamente, mi dice Nunzia, il mio laboratorio
va
bene, nel senso che ho molti clienti, sia tugliesi che provenienti dai
comuni
limitrofi: sanno che la mia porcellana è fiorentina e di primissima
scelta, si
fidano del mio gusto prodotto e del mio prodotto, infatti sono contenti
quando
lo vedono realizzato e poi i miei prezzi sono pure accessibili!”
Federica Sabato
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LA
PITTURA SU PORCELLANA A TERZO FUOCO
La pittura a terzo fuoco, è un'arte antica, da sempre riconosciuta e
apprezzata. Oggi trova spazio non solo mediante l'oggettistica a imitazione
di modelli classici, ma anche in complementi d'arredo utili funzionali e
pregevoli.
Per apprezzarla non è necessario essere degli esperti, ma, indubbiamente,
occorre conoscere i materiali e le fasi di lavorazione di quest'antica e
meravigliosa arte.
La pittura a terzo fuoco, detta anche "'sopra vetrina ", si ottiene
applicando i colori sull'oggetto già cristallinato e quindi sottoposto a due
precedenti cotture: il primo fuoco per biscotto grezzo, il secondo per la
smaltatura. Nella proseguente, terza fase, l'oggetto
decorato viene sottoposto al minimo ad un'ulteriore cottura, ad una
temperatura media di 760°C/800°C. I colori che preferisco utilizzare, per la
loro lucentezza e resistenza sono Heraus (tedeschi) oppure Schjering
(danesi).
I suddetti sono essenzialmente degli ossidi metallici con aggiunta di un
fondente e si presentano come polveri che si miscelano con resine ed essenze
oleose ottenute dalla distillazione di vegetali (anice, copaive, garofano,
lavanda e rosa).
Durante la cottura, i minerali contenuti nel colore, si fondono con la
vetrina della porcellana e diventano tutt'uno con essa. Il decoro, sia ricco
e particolareggiato, sia semplice e fresco rende ogni oggetto unico ed
esclusivo.
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Tuglie...per raccontar paese...
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