Mi
sono sempre chiesto perchè a Tuglie non ci fosse una chiesa dedicata a Sant’antonio
di Padova
Ma torniamo alla statua in cartapesta che quando ero piccolo si trovava
nella parrocchia di Santa Maria Goretti nel mio quartiere Aragona ( Raona in
dialetto ). Ricordo ancora un episodio, Don Dante Garzia che benedice la
casa dove abitavo con i miei genitori in via Vittorio Veneto ed una supplica
di mia madre al parrocco per farmi leggere un passo dei Vangeli durante la
messa domenicale, lodando le mie doti di buon lettore.
Ricordo ancora che la prima domenica in cui dovevo leggere mia madre era più
ansiosa di me e mi vestì di tutto punto ed anche se avevo massimo 10 anni,
ricordo che mi fece indossare per la prima volta una cravatta a cui un
minuto prima aveva fatto il nodo. Mi accompagnò in chiesa ed io mi sedetti
in prima fila con altri ragazzi del catechismo, pronto a scattare all’invito
del prete a leggere un passo delle scritture, intanto mia madre si defilò
qualche panca più indietro e sedette anche lei in attesa della mia
esibizione. Presto arrivò il momento di essere chiamato all’ambone per
leggere e non ricordo come andò, ma sicuramente bene, perchè orgogliosamente
mia madre mi raggiunse alla fine della messa ed andammo insieme a salutare
il parrocco Don Dante.
Mentre uscivamo mano nella mano mia madre si fermò davanti alla statua di
Sant’Antonio, fece sottovoce una preghiera e mi fece notare prima di andare
via una targhetta posta alla base in legno della statua del santo dei
miracoli, il taumatargo per eccellenza, in quella piccola targhetta vi era
scritto ” MICHELE CUPPONE IN RINGRAZIAMENTO FECE 1918 “, non aggiunse altro
ma gli brillavano gli occhi.
Così ho scoperto il voto del mio bisnonno scritto su di un libretto prodotto
dalla parrocchia e scritto da Don Dante anche se in verità essendo il nostro
quartiere facente parte del vescovato di Gallipoli il Don ( in forma latina
) veniva sostituita alla greca con Papa Dante ( Papas uguale sacerdote nel
rito greco ). Nel libretto uscito nel 1990 nel centenario della nascita di
Santa Maria Goretti dal titolo: ” Preghiere al Santo dei Gigli nel mese dei
Gigli “, qui vi sono ben due pagine la 25 e la 26, un capitolo intero
dedicato al mio bisnonno dal titolo MICHELE CUPPONE IN RINGRAZIAMENTO FECE
1918 proprio come quella piccola targa che quel giorno mia madre mi fece
notare.
Ed ecco la storia ” Miracolosa statua di Sant’Antonio da Padova fatta fare
da Michele Cuppone dopo la guerra mondiale 1915-18; in ringraziamento per il
voto fatto alla partenza per la guerra del figlio Antimo ( mio nonno Gaetano
era piccolo per fare la grande guerra ) e dei due generi Saulle Montefusco e
Quintino Gnoni. Alla fine della guerra ritornati i tre sani e salvi adempie
al voto fatto con la statua del santo alla ditta Cesare Gallucci di Lecce
artigiano della cartapesta. La venerata statua era collocata in contrada
Aragona in un locale di proprietà della famiglia Cuppone, che per
l’occasione funge da cappella del santo.
Nei
primi anni il nostro taumaturgo santo, non solo è venerato pubblicamente dai
fedeli ma è anche festeggiato con la villa ( luminarie ) e lo sparo di
batterie e fuochi a colori. In quel tempo fu anche deciso di costruire la
chiesa per la zona che ne era sprovvista, ma la Provvidenza Divina aveva
deciso diversamente: perchè non sarà quello il luogo preciso ne il tempo ne
il Santo titolare della chiesa. Sarà in altro tempo, in altro luogo ed ad un
altro santo (a). Infatti sorta la chiesa di Santa Teresa del Bambin Gesù (
1934 ) presso l’Istituto fratelli Tommaso e Raffaele Stamerra il nostro
santo pur restando nella zona Aragona, viene collocato in tale chiesa. Vi
resterà fino a quando non si eseguiranno i lavori di restauro.
Da questo periodo, nuovamente la statua dovrà lasciare la chiesa di Santa
Teresa e trovare ospitalità in casa di Cuppone Santa figlia di Michele e
sorella di mio nonno andata in sposa ad Ernesto detto Totu Montefusco. Sorta
infine la chiesa parrocchiale di Santa Maria Goretti, nella parte alta di
contrada Aragona il nostro Sant’Antonio prende definitivamente dimora in
detta chiesa “.
Queste le parole scritte da Don Dante con piccole aggiunte da parte mia.
Oggi la statua si trova custodita in casa della famiglia di Marco Donadei,
abile restauratore e mastro cartapestaio che ringrazio per le foto e le
informazioni sulla statua del santo miracoloso. Il libricino scritto da Don
Dante Garzia da cui ho attinto per il racconto era usato anche per la
tredicina, supplica e responsorio di Sant’Antonio. Il Rosario sulla statua
del Santo proviene da Padova, quando si officiava la messa nella parrocchia,
le messe nel giorno del santo erano due la mattina a cura dei Montefusco ed
il pomeriggio offerta da Vita Gnoni figlia di Quintino.
Da quando la chiesa parrocchiale è chiusa, la madre di Marco, Maria Luisa (
Marisa ) Scarpa, offre il 13 giugno il pane benedetto nella chiesa di Santa
Teresa, oggi la chiesa è intitolata a Santa Giovanna Berretta Molle.
Per chiudere ricordo che il mio bisnonno Michele Cuppone fu il fautore
principale dell’arrivo dell’elettrificazione pubblica aprendo una centrale
di distribuzione proprio vicino casa ed anche del primo cinema muto a
Tuglie. Ma questo merita un altra storia da scrivere.
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Tuglie...per raccontar paese...
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