In questo periodo elettorale per molti comuni salentini tra cui Tuglie, vorrei
far scappare un sorriso a tutti voi raccontandovi una piccola storia realmente
accaduta in un piccolo paese della provincia di Lecce. Arnesano, uno dei paesi
presenti nella ridente valle della cupa a pochi chilometri dal capoluogo Lecce,
il paese è stata protagonista di una storia molto particolare, che vi racconto
volentieri. Anticamente la protezione del paese era della Madonna dell’Assunta.
Tra il maggio ed il giugno del 1848 scoppiò in paese la peste che in breve tempo
falcidiò molte vittime. Sembrava che non si potesse far niente, neanche la
patrona sembrava in grado d’intervenire. In un estremo tentativo il parroco Don
Luigi Briganti decise di portare in processione la statua del Crocifisso. Questa
strana processione, che era partita dalla matrice, e che si fermava nelle case
più colpite fece gridare al miracolo: la gente iniziava a riprendersi dal male e
tutti constatarono che, per intercessione del Crocifisso, la peste era stata
domata. Si era in luglio ed il popolo decise che da quell’anno il nuovo patrono
del paese fosse il Crocifisso che ancora si festeggia la prima domenica di
luglio per ricordare l’evento miracoloso. Ancora più interessante da raccontare
è la lotta politico-religiosa sorta in paese che sembra uscita dal celebre
romanzo “ Don Camillo e Peppone ” di Guareschi. Tutto inizia nel giugno del
1948, nella prima elezione democratica della neonata repubblica italiana. Cosa
avvenne: don Salvatore Rizzo, un prete anticonformista e non allineato alla
gerarchia ecclesiastica, insieme al comitato della festa della Madonna della
Assunta, inoltra al sindaco una istanza per la costruzione di un monumento
dedicato alla Madonna da collocarsi nella piazza centrale. L’iniziativa, seppur
benevola, parve a tutti una provocazione diretta al comitato della festa del
Crocifisso che proprio quell’anno, pur in occasione del centenario del miracolo
della pestilenza domata, non aveva preparato una manifestazione degna
dell’avvenimento. Il fatto divenne anche politico perché il comitato della festa
del Crocifisso faceva capo all’amministrazione democristiana, mentre quello
delle feste alla Madonna dell’Assunta si rifaceva all’opposizione comunista. Il
progetto del monumento venne bocciato sembrando chiaro che l’iniziativa più che
religiosa era politica . Il paese si spaccò in due blocchi contrapposti “quelli
del Crocifisso” i democristiani “quelli della Madonna” i comunisti . Alle
elezioni amministrative del 1951 per la gente già schierata non fu difficile
fare due liste, naturalmente quelli di sinistra scelsero come simbolo la Madonna
dell’Assunta, mentre quelli dello scudo crociato scelsero il Crocifisso. Le
elezioni furono vinte dai democristiani che osteggiarono per anni la costruzione
del monumento alla Madonna, per i particolari significati politici dell’opera
mentre dall’altro lato per anni il comitato insisteva per la collocazione del
monumento, fino a che pochi anni fa non si capì di dover abbandonare il progetto
di costruire il monumento alla Madonna , ma di tornare protagonisti solo di
messe e processioni e mai più di comizi e campagne elettorali.
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Tuglie...per raccontar paese...
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