C’era una volta, tanto ma tanto tempo fa, un luogo dove i bambini e i
ragazzi potevano sentirsi al “centro”, trascorrere i pomeriggi in compagnia,
a fare i compiti, a giocare e soprattutto a imparare che per stare insieme
bisogna attenersi a delle regole che sono il rispetto per se stessi, prima
di tutto, e il rispetto per gli altri, due cose strettamente legate tra
loro. In questo luogo potevano trovare ascolto, affetto, aiuto e sentirsi
amati per crescere serenamente; insomma, si stava proprio bene, come si
dice: “tutti insieme appassionatamente”. Ah, dimenticavo: con noi c’erano
anche le famiglie di questi adorabili “monelli”. Era una grande famiglia
allargata… con tanti problemi, ma anche con tante emozioni indimenticabili
!!! Gli anni scorrono, e come succede, arrivano anche i dispiaceri, che
purtroppo fanno parte del cammino della vita. E così è successo: la nostra
casa ha perso una colonna portante: Gianluca è andato via, è partito per
altri spazi infiniti dove c’è la “Casa Intoccabile”, dove possiamo, … si
spera, vivere ancora insieme. Gianluca arrivò nel nostro Centro ad appena
tre anni, con in mano un grosso panino che era più grande di lui, e con uno
splendido sorriso da far invidia al più grande rubacuori che io avessi mai
conosciuto. Insieme a noi ha trascorso più di dieci anni, rallegrandoci
con le sue risate contagiose ed i suoi pianti lagnosi ,che puntualmente
arrivavano la sera quando doveva andare via, perché voleva un abbraccio che
lo rassicurasse del nostro incontro dell’indomani. Dopo la sua “partenza”
si è pensato di intitolare il Centro a Gianluca, quindi delibere… la
cerimonia… parole… discorsi e tanti ricordi da parte dei ragazzi, veri amici
del piccolo. Sarò sincera: quella sera le parole ed i discorsi erano
tutti dettati dal cuore, perchè mai affermazione è stata più vera quando si
dice che “al cuore non si comanda”, ma per fortuna a volte è proprio lui che
domina le nostre emozioni … e non possiamo sfuggirgli, perché sa come
ammorbidire i nostri cuori di pietra. Poi … c’era una volta, ora non c’è
più, la vita va avanti, le cose passano, qualcuno le calpesta, anzi le
getta, come spazzatura, ci sono tanti … che ci importa? Si girano gli occhi
dall’altra parte, è questa la moda del momento. Allora mi chiedo: com’è che
a Tuglie non si vuole mai aver memoria del passato … a nessuno è mai
piaciuto studiare la storia? Lo so, lo so … quella presente per alcuni è
migliore, perché produce frutti … a tal proposito ricordo ciò che mi diceva
mio padre: “Non si può prendere la frutta senza salire prima sull’albero”;
io rispondevo: “Ma io la mangio lo stesso senza faticare”. Ora è così.
Comunque per la serie “di che ti impicci?”, lo faccio come semplice
cittadina indignata”: la foto di Gianluca dal centro del muro dove era
appesa è finita sotto cumuli di spazzatura. Sensibilità meno di niente,
bastava chiedere a qualcuno … lo sapete che Gianluca ha ancora una famiglia?
“Che obbrobrio” ! Ma chi dà il permesso di pulire, non dovrebbe anche andare
a controllare, a vedere, oppure tutte le stelle stanno a guardare. Nessuna
brilla di più? … Meno male che per tutti nel cielo brilla ancora Orione, la
stella pìù splendente!
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Tuglie...per raccontar paese...
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