Parafrasando Zucchero Fornaciari
– Nietszche che dice? - ma solo per una strana assonanza e per pura
voglia di giocosità, mi è venuta in mente una battuta della sua
canzone dal titolo lunghissimo e difficile da ricordare tutto d’un
fiato per intero, al momento del disvelamento della facciata della
Matrice dopo mesi di “impacchettatura” per il suo restauro.
Ma, si badi, non il Sanfelice Monsignore, bensì il suo celeberrimo –
ma ahimé solo per pochi! – fratello Ferdinando, geniale e raffinato
architetto, autore del progetto della novella Parrocchiale di Tuglie,
voluta e finanziariamente in parte sponsorizzata dal Vescovo Antonio.
E allora, Sanfelice che dice? Forse non sarebbe stato – forse! – molto
felice dell’eccessiva quantità di impregnante giallognolo, ma di certo
sarebbe stato ben contento nel vedere che tutte le sue modanature, i
cornicioni, le mètope quadriglifate, le volute rococò e i pinnacoli,
quelli originari e quelli ottocenteschi, si erano liberati da tutto
quel “catarro” delle varie “scialbature” che la prodigalità della
Civica Amministrazione Tugliese, nei secoli, aveva autorizzato per
rendere candida la chiesa di suo jus patronatus.
E che avrebbe pensato dei decori
cromatici della due nicchie? Già, i decori; ma sono autentici? Sì,
sono venuti meglio alla luce durante la pulitura, ma le loro tracce,
sbiadite e frammentarie, sono state sempre visibili a chi si fosse
soffermato per guardare le due statue (è lecito pensare che si tratti
di due modeste sculture di epoca romanico-gotica, cioè fra XIV e XV
secolo? Sì, è lecito se si pensi all’esistenza di una precedente
chiesetta già dedicata all’Annunziata, ma il tutto resta sempre da
verificare…).
I decori dovrebbero essere settecenteschi, ma non è da pensare che
fossero voluti, o previsti dal Sanfelice; insomma un arbitrio di
qualche zelante arciprete, poco rispettoso dell’eleganza delle forme
sanfeliciane.
A chi scrive il restauro è piaciuto, anche perché è in linea con i
protocolli della Soprintendenza (con il dovuto distinguo, si pensi
alla Cattedrale di Sant’Agata); il troppo giallo sarà sicuramente
“giustiziato” dalla canicola di luglio ed agosto prossimi, e se non
basteranno questi, ci penseranno quelli degli anni a venire…
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Tuglie...per raccontar paese...
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