Con le sue
case, con la sua piazza al centro di un abitato più lungo che largo, con la
sua collina di Montegrappa che fa da belvedere su un ampio tratto di
territorio, Tuglie, nella sua raccolta fisionomia, non manca di attrattive.
Sembra quasi d'obbligo, quando si vogliano vantare origini illustri, rifarsi
ai Romani (in Italia, almeno) o anche più lontano: anche Tuglie non sfugge a
questa specie di regola. Qualche traccia, per quanto incerta, una
parentela potrebbe stabilirla.
Ma è dal Medioevo che abbiamo qualche notizia
più sicura; ed è soprattutto tra il Sei e il Settecento che Tuglie comincia
ad acquistare un preciso profilo di paese, di comunità urbana.
Gli studiosi
locali hanno illustrato aspetti generali o parziali di questo luogo; ci
hanno raccontato, anche, la storia dei suoi abitanti, umili o eminenti che
fossero.
Un paese è fatto di tutti coloro che ci vivono, e in questo
senso sarebbe inutilmente campanilistico distinguere i personaggi illustri,
che non sono mancati, dalle persone comuni.
Perciò crediamo che vada
ricordata soprattutto la comunità tugliese nel suo insieme. Gente operosa in
ogni tempo, i tugliesi! Hanno saputo inventarsi, forse in altri tempi con
maggiore evidenza, i mezzi per vivere e per progredire. Si sono sparsi per
il mondo, lungo le vie dei flussi migratori.
Nella loro memoria storica ci
sono successi e fallimenti: c'è il paese con tutte le sue caratteristiche.
Oggi Tuglie è un luogo accogliente, come hanno saputo farlo i suoi
cittadini. Ha un aspetto grazioso, 'civile'.
Non esibisce monumenti
illustri, non un'architettura che ricordi grandezze trascorse. Si presenta
semplicemente con la sua faccia di quotidianità: è questo il suo carattere
più evidente.
Ma è cordiale, alla mano; sarebbe un errore volerne gonfiare
ad arte l'importanza. A chi non conosce Tuglie, si può suggerire che vale la
pena di farci una capatina.
Troverà un'aria di vita comune, nella quale
meglio ci si può ritrovare.
Non faremo passare questo paese per una delle
'meraviglie' del Salento. Però chi s'impegnerà a scoprirlo troverà che, per
più d'un motivo, valeva la pena di cercare.
Tuglie, insomma, non ambisce alla vanità: ama, soprattutto, mostrare una
faccia amica.
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