Già
dalle prime ore dell’alba, quando i portoni dell’ottocentesca chiesa
delle Anime si schiudono, per la prima celebrazione eucaristica, la
folla di pellegrini e devoti che viene a rendere onore alla Madonna
è immensa: c’è chi accende una candela, chi porta fiori o chi,
semplicemente, affida al volto serafico della Vergine desideri e
speranze.
Sono i giorni dedicati alla Beata Vergine del Carmine e a Tuglie è
grande la devozione che la popolazione le riserva tributandole
solenni festeggiamenti.
Il clou è previsto per mercoledì 16, festa liturgica della Beata
Vergine del Carmine. In mattinata tradizionale apertura del
mercatino organizzato dalle Carmelitane, mentre per le vie del
paese, presta servizio il concerto bandistico. Alle 21, dopo la
messa presieduta, si snoda la solenne processione con la statua
della Vergine, meglio nota come “processione degli angeli”. Un rito
secolare suggestivo perché, oltre alla marea di gente che vi prende
parte, la particolarità che esso offre, sono le decine e decine di
bambini vestiti di angioletti con corone floreali illuminati da
piccole lampadine. Il surreale scenario paradisiaco che è affrescato
all’interno della chiesa si anima, attraverso la rappresentazione
offerta dai bambini-angioletti, ed accompagna la Vergine per le
strade di Tuglie arricchite, per l’occasione, di luci, spari,
festoni di luminarie, ghirlande di fiori e di carte colorate, lancio
di petali di fiori e di striscioline di carta colorata con
espressioni di acclamazione a Maria. La statua, che in questi giorni
è impreziosita di oggetti d’oro tutti saldamente fissati su un’ampia
fascia serica che viene posta sulla statua, insieme alle corone e
agli abitini con ricami in oro, al termine della processione è
accolta dal canto dell’Ave Maria e da un grandioso spettacolo
pirotecnico. Giovedì 17 è la giornata del Ringraziamento; durante la
mattinata si svolgono le celebrazioni religiose, mentre le strade
del paese, sono allietate dal grande concerto bandistico. Per tutti
i due giorni lungo il circuito della festa, addobbato dalle
grandiose luminarie,non mancano bancarelle di prodotti artigianali e
artistici, ma anche di prodotti eno-gastronomici della cucina
tradizionale salentina.
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(articolo di Gianpiero Pisanello
tratto da quiSalento – giugno 2008) |
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