ALCUNI GIUDIZI
DELLA STAMPA ITALIANA ED ESTERA
MILANO
L'Ambrosiano del 17 Aprile 1924.
Il pianista Giuseppe Piccioli possiede capacità notevoli nel campo
della tecnica, nell'arte del tocco - ricco di sfumature e di garbato
vigore - come nel buon uso del pedale.
La Giustìzia del 17 Aprile 1924.
Molto applaudito fu ieri sera all' Istituto d' Arte e d' Alta
Coltura il pianista Giuseppe Piccioli già distintosi a Vienna in
alcuni recenti concerti.
Brani di Mozart, Beethowen, Rubinstein, Spendiarow, Levine,
Scriabine, Rachmaninoff, Bach-Busoni diedero modo al Piccioli di
manifestare la sua ricca sensibilità di pianista sicuro.
BOLOGNA
L'Avvenire d'Italia del 23 Aprile 1925.
Il successo ottenuto sabato dal valoroso pianista concittadino
Giuseppe Piccioli fu conquistato da una serie di interprefazioni
nelle quali l'arte dell'esecutore si affermò magnificamente.
Giuseppe Piccioli si è classificato ieri sera, davanti al severo
pubblico bolognese, come una dei migliori giovani pianisti del
nostro tempo destinato a salire alle più alte vette. Gli applausi
scroscianti tributati dal foltissimo ed intelligente uditorio non
erano indirizzati soltanto al concittadino che ritorna a noi carico
degli allori riscossi dai pubblici più esigenti d'Italia e
dell'estero, ma anche e sopratutto al concertista che si è
dimostrato provvisto di tutte le migliori qualità. Piccioli ha
eseguito un programma vastissimo e 'multiforme : è passato da
Vivaldi a Chopin e a Liszt ; da Albeniz a Rosa e a Guerrini
rivelando chiarezza di tocco, forza, sicurezza e nel tempo stesso
una considerevole capacità a rendere con leggerezza e con molta
delicatezza tutte le sfumature. Tecnico dunque di primo ordine e
facoltà interpretative squisitissime. Come già si disse, il successo
fu grandioso. I a bis " chiesti ed ottenuti non si possono numerare.
Particolarmente fu accolta con entusiasmo la <la Morte d' Isotta "
di Wagner-Liszt - dove le qualità tecniche del Piccioli rifulsero in
tutta la loro pienezza - che fu bissata e sarebbe stata anche
trissata se l'esecutore avesse acconsentito.
L'Avvenire d'Italia del 29 Maggio 1924.
Giuseppe Piccioli, il giovane e tanto reputato pianista, una delle
giovani più interessanti forze del pianismo italiano, rivelò
nuovamente in questo concerto la sua .magnifica personalità e le sue
eccellenti qualità di tecnica e di intelletto.
PARMA
Il Corriere Emiliano del 17 Marzo 1925.
Il pianista Giuseppe Piccioli, esecutore ed interprete finissimo,
svolse un programma serio dimostrando di seguire in arte quella via
che percorrono ben pochi. Il Piccioli sfugge l'effetto banale che
tanto presa ha sul pubblico e riesce a tener avvinto l'uditorio col
solo ausilio delle sue qualità spirituali. Raramente avviene di
riscontrare in un pianista tanta nobiltà d'intenti. Gli applausi del
pubblico furono molti e obbligarono il pianista a suonare un pezzo
fuori programma.
La Cassetta di Parma del 17 Marzo 1925.
Il giovane pianista bolognese Giuseppe Piccioli che si è presentato
l'altra sera alla Sala del Ridotto ha esaurientemente dimostrato di
appartenere alla ristrettissima categoria degli artisti che alla
meccanica accoppiano uno squisito sentimento. Un artista serio, non
comune. Egli dispone di una mano agilissima e di una grande
flessibilità di polso. Ritrae potenti effetti dinamici e da questi
passa di un subito alle più vaporose sfumature con sorprendente
facilità e naturalezza. Grande presa hanno fatto sul pubblico la
bellissima e tanto difficile opera del Vivaldi interpretata con alto
senso d'arte; del Chopin la Polonese op. 53 del Wagner-Liszt " Morte
d'Isotta " e del Liszt la Rapsodia VI. La riproduzione della morte
d'Isotta è riuscita, oltre che dal lato tecnico, così artistica che
il pianoforte pareva sostituito da una piccola orchestra. Ogni parte
risaltava per un accento speciale. Direi, quasi, pareva avesse un
timbro differente di suono. Una cosa semplicemente meravigliosa.
Le ottave ribattute della Rapsodia furono superate con grande
bravura come ha impressionato il crescendo della Polonese. Del
deliziosissimo Preludio in Re bem. di Chopin ne mise in evidenza
tutta la soavità della poesia e fece una superba cesellatura di
Arabeske di Schumann e della Serenata d' Albeniz. |
Il pianista
venne ad ogni numero fatto segno ai più vivi e calorosi applausi. E
le manifestazioni assunsero a maggiore intensità e grandiosità dopo
la Polonese, la Morte d'Isotta e la Rapsodia. Con insistenza
richiesto di replica espresse con rara morbidezza di suono la
Berceuse di Spendiarow accolta con grande favore.
Giuseppe Piccioli ha conseguito un successo pieno, completo.
E ne siamo lieti. Non potremo facilmente dimenticare nell'arte sua
magnifica, preziosissima, né la persona modesta, senza pose ed
artifizii di sorta.
Giuseppe Passerini
VENEZIA
La Gazzetta di Venezia del 14 Aprile 1925.
Il pianista Giuseppe Piccioli raccolse per ogni brano larga messe di
applausi ; applausi meritati per il nitore del tocco, per la
chiarezza del fraseggio e per certe eleganze di stile che rivelano
in lui uno squisito temperamento d'artista. Questo apparve
specialmente nei tre tempi del Concerto in re min. di Vivaldi, nella
Toccata e Fuga di Frescobaldi, nel Preludio e nella Polonaise in la
bem. op. 53 di Chopin dove il Piccioli ebbe momenti felicissimi come
interprete e come esecutore.
RAVENNA
II Resto del Carlino del 29 Aprile 1924.
Ha avuto luogo al Teatro Rasi l'annunciato concerto del
violoncellista Dante Serra e del pianista 'Giuseppe Piccioli, reduce
dai trionfi di Budapest. Il Piccioli ha svolto un scelto programma
rivelando qualità singolari di esecutore e di interprete ed alla
fine è stato vivamente applaudito.
GENOVA
Il Caffaro del 26 Ottobre 1924.
Il pianista Giuseppe Piccioli eseguì sul pianoforte con sicurezza di
tecnica e di espressione la Rapsodia di Liszt di cui si volle il
bis.
Il Lavoro del 26 Ottobre 1924.
Giuseppe Piccioli rilevò al pianoforte notevoli doti di tecnica, di
temperamento, di interpretazione nella Polonaise in La bem. op. 53
di Chopin e nella VI Repsodia di Liszt, eseguite con buoni effetti
coloristici, e con calore di espressione.
Il Secolo XIX del 26 Ottobre 1924.
.... Il bravo pianista Giuseppe Piccioli che, specie nella VI
Rapsodia di Liszt, ha riaffermato la sua fama di virtuoso
d'eccezione
VIENNA
Illustrierts Wiener Extrablatt del 14 Novembre 1923.
Tra i pianisti delle ultime settimane si deve notare il bo
lognese Giuseppe Piccioli, un bravissimo pianista di fondamento
serio e che sa rilevare e seguire tutti i particolari. K.
Wiener Morgenzeitung del 15 Novembre 1923.
Nel gruppo dei pianisti si è fatto notare per la sua virtuosità il
giovane italiano Giuseppe Piccioli. f. l. d.
Deutschòsterreichische Tages-Zeitung del 20 Febbraio 1924.
Di nuovo abbiamo avuto ottime impressioni di Giuseppe Piccioli. Il
tocco coltivato e la moderazione nell'uso del pedale formano le sue
esecuzioni chiarissime e pulite.
BUDAPEST
Budapesti Hirlap del 19 Febbraio 1924.
Giuseppe Piccioli ha dato un secondo concerto a Budapest. Oltre ad
aver suonato opere dei romantici (Grieg - Schumann - Chopin - Liszt)
ha eseguito con un successo colossale composizioni di Respighi e
Alfano. Egli ringraziò il suo numerosissimo pubblico delle ovazioni
che non volevano cessare con la ripetizione di queste due
composizioni.
Neues Pester Journal del 13 Novembre 1923.
.... Il giovane artista eseguì un programma molto variato con solidi
mezzi tecnici e con una sana musicalità.
Esti Kurir del 17 Febbraio 1924.
Giovedì sera alla Sala " Vigado " un giovane pianista italiano,
Giuseppe Piccioli ha dato un concerto di pianoforte. Nel suo
programma prevalevano le opere romantiche. Gli si deve la massima
approvazione per la sua interpretazione personale e nella quale egli
seppe immedesimarsi.
Z. D.
PARIGI
Le Journal des débats del 7 Gennaio 1925. Il pianista Giuseppe
Piccioli possessore di una tecnica formidabile, ha ottenuto un
successo entusiastico ed ha dovuto concedere vari bis. |