LA MADONNA DELL’ANNUNZIATA CULTO, TRADIZIONE E LEGGENDA
Sulmona, bellissima città situata al centro della Valle Peligna, in Abruzzo,
circondata da vette maestose, da epoca antichissima conserva il culto e la
devozione per la Madonna dell’Annunziata. Anche a Sulmona, il 25 marzo, si
festeggia l’Annunziata, patrona della città. Due comunità, quelle di Sulmona
e di Tuglie, che, pur essendo distanti centinaia di chilometri, sono legate
dal culto della Madonna dell’Annunziata.
A Tuglie la devozione è antichissima perché risale a più di sette secoli fa
per mano di Almerico da Montedragone, nobile cavaliere di Sulmona, che da
giovane era stato messo sotto la protezione dell’Annunziata, della quale era
diventato un fervente devoto. Almerico, appena ottenne le insegne di
cavaliere, fece effigiare la Madonna sul suo scudo e partì per le crociate
al servizio di Carlo d’Angiò, combattendo valorosamente sotto le mura di
Gerusalemme, insieme a Riccardo Cuor di Leone. Nel 1270, Carlo d’Angiò, per
i meriti conseguiti in combattimento, donò al cavaliere il piccolo nucleo
abitato, sorto spontaneamente a ridosso della collina, denominato “Casale
Tulli”. In verità, pare che il sovrano donò il casale salentino al nobile
cavaliere in cambio di alcuni beni posti nel territorio di Sulmona, città
natale di Almerico. Il Signore del “Casale Tulli” accettò di buon grado la
nomina di “visore” di tutte le Puglie e la donazione del piccolo casale,
perché voleva diffondere la magnificenza della Madonna e farla venerare in
una terra lontana dalla sua città. Egli giunse al casale senza soldati,
senza armi e senza ricchezza, ma con tanto amore, facendo accettare agli
abitanti la devozione per l’Assunta che da quel momento divenne protettrice
di Tuglie. Gli anni passarono e quel piccolo casale divenne sempre più
grande facendo aumentare anche la venerazione per la Madonna dell’Annunziata
che finalmente si concretizzò in una grande festa patronale, la cui origine
viene datata intorno al 1750, anno in cui terminarono i lavori di
costruzione della chiesa matrice a lei dedicata. Con Carlo III di Borbone,
fu istituita nell’ambito dei festeggiamenti anche la fiera, classificata di
notevole importanza, soprattutto per la vendita degli attrezzi agricoli e
degli animali domestici. Questa è la storia (o leggenda?) del “Casale Tulli”
ed è evidente come il culto e la devozione dell’Assunta si siano col tempo
rinnovati e rinforzati nelle comunità di Tuglie e di Sulmona, dove sorgono
due bellissime chiese matrici ricche di storia, di arte e di devozione.
Della città abruzzese non si conosce l’epoca di fondazione della chiesa
dedicata alla Madonna dell’Annunziata, ma un antico documento attesta che
nel 1320 questa chiesa già esisteva e veniva chiamata Casa Santa. Nel 1423
la Regina Giovanna donò alla Casa Santa i beni dell’ospedale di S. Eligio,
con diritto di patronato, e dette agli amministratori il compito di nutrire
gli orfani, curare gli infermi ed educare le giovani al maritaggio.
Dall’unione del Palazzo dell’Annunziata, fondato dalla Confraternita della
Penitenza, con l’adiacente chiesa dell’Annunziata sorse uno storico
complesso assistenziale che ancora oggi si chiama il Complesso
dell’Annunziata. La chiesa della protettrice di Sulmona fu distrutta dal
terremoto del 1456, rifatta agli inizi del 1500 fu nuovamente abbattuta dal
terremoto del 1706, venne ricostruita per volontà dei cittadini e della
Madonna, che tanto si prodigò per la sua chiesa che oggi costituisce il
simbolo della città.
Nel Salento, il culto per la Vergine Annunziata è molto sentito in diversi
paesi della nostra provincia. A Castro la festa dell’Annunziata si celebra
il 25 aprile, quest’anno sarà celebrata nella seconda domenica di agosto con
una bellissima processione a mare e fuochi d’artificio sparati dall’acqua.
Con la festa si svolge anche una fiera molto importante in onore della
Madonna.
A Squinzano, la festa si svolge il 24 e 25 marzo ed è molto sentita dalla
città, la quale ha dedicato alla Vergine Annunziata un Santuario fuori del
centro abitato, costruito nel 1627. Il Santuario fu eretto per volere di
Maria Manca, donna molto devota, che, un giorno, mentre era nei campi, vide
l’immagine della Madonna Annunziata che la esortò ad andare a Galatone, al
Santuario del Crocefisso. Maria ascoltò la Madonna la quale, oltre a
guarirla, le regalò un garofano che le dette dei poteri per salvare altre
donne possedute dal demonio. Maria alla sua morte, avvenuta nel 1668, fu
sepolta nella chiesa dedicata alla Vergine Annunziata. Squinzano, vestendosi
di festa con meravigliose luminarie, allestisce una grande fiera mercato di
animali domestici in onore dell’Assunta.
Particolari festeggiamenti sono dedicati alla Madonna dell’Annunziata - con
messe, processioni, concerti bandistici e fuochi d’artificio – nei Comuni di
Aradeo (25 marzo), Lizzanello (festa e fiera il 25 marzo), Sanarica (festa e
fiera della SS. Annunziata la prima domenica dopo Pasqua). A Diso, il 25
aprile, si celebra la festa patronale dell’Annunziata con l’asta delle
stanghe, manifestazione che attrae i fedeli facendoli accorrere numerosi per
devozione e per assistere alla celebre asta.
Culto e devozione per Maria SS. Annunziata anche nella bellissima terra di
Sicilia. A Bronte, città in provincia di Catania, nota per la produzione del
pistacchio, il culto verso l’Annunziata è antico quanto lo stesso paese. Se
ne ha notizia sin dall’unione dei 24 casali disposta da re Carlo, che vide
dal 1535 al 1548 tutti gli abitanti sparsi nel territorio ai piedi
dell’Etna, trasferirsi nel Casale Bronte per formare un solo popolo.
L’unificazione dei casali fu dovuta alla comune devozione verso la Vergine
Annunziata che fece unire e creare una nuova identità negli abitanti. Nel
1540, a Palermo, lo scultore Antonio Gagini dette inizio alla lavorazione
del gruppo marmoreo dell’Annunziata conservato nella chiesa rinascimentale
dedicata alla Madonna. La SS. Annunziata venne dichiarata Patrona e
Protettrice principale di Bronte il 2 dicembre 1832. La data non è casuale
perché in quel giorno era ancora vivo lo spavento della popolazione che
stava per essere sommersa dalla devastante eruzione dell’Etna. La lava,
sgorgata il 31 ottobre, aveva raggiunto Bronte lambendo la zona di Salice.
L’eruzione il 22 novembre gradatamente si estinse, ma pochi giorni prima, il
Cappellano dell’Annunziata portò in processione i capelli della Vergine e le
reliquie della Croce ripetendo le preghiere e le litanie dell’epoca. Al
calar del sole il fuoco si fermò all’ordine della Vergine. Mentre gli uomini
uscivano dalla chiesa, il fuoco cominciò a trattenere la propria violenza e
Bronte fu salva. Così recita la leggenda e la lapide murata nella chiesa
dedicata all’Annunziata. La festa si celebra il 25 marzo con una solenne
processione storica che inizia con l’ingresso della Madonna in città sul
carro bronzeo trainato dai buoi. La chiusura dei festeggiamenti avviene in
piazza Gagini, dove la statua della Madonna Annunziata, accompagnata da
canti e sventolio di fazzoletti bianchi, risale la chiesa per essere
ricollocata nella nicchia posta sull’altare maggiore per proteggere e
benedire il popolo e la città di Bronte. L’origine delle celebrazioni in
onore della Vergine Annunziata (che si svolgono ogni tre anni), si fa
risalire al 6 settembre 1821, dopo la “rivolta” di Bronte che vide la
popolazione scontrarsi violentemente con le forze governative inviate da
Catania ad Adrano per sedare i tumulti scoppiati a Bronte. I soldati furono
costretti alla fuga dalla furia popolare e soprattutto dall’immagine
dell’Annunziata, che “in veste bianca e la bandiera in mano, sul campo di
battaglia, incoraggiava i brontesi e coi suoi occhi ed il suo grido
fulminava e spaventava i soldati”, come narra la leggenda.
La festa dell’Annunziata è la prima festa che si celebra nel Meridione.
Quest’anno Tuglie ha aperto i festeggiamenti con un ricco programma civile e
religioso allestito dal Comitato Festa costituito da baldanzosi giovani.
L’apertura ufficiale è avvenuta la mattina del 26 marzo con lo sparo delle
salve che hanno dato il via alla festa e alla tradizionale fiera. La sera è
sfilata per le vie del paese la processione con la solenne “intorciata” di
antica tradizione. La bellissima statua della Madonna è stata accolta dallo
sparo di bengalate pirotecniche, dal suono delle trombe egiziane e dal
lancio di palloni aerostatici. Domenica 27 marzo si è svolta la festa “te li
forastieri” con fragorose salve pirotecniche e la fiera dell’Annunziata. Per
tutta la giornata si sono esibiti rinomati concerti bandistici. Spettacolare
la gara pirotecnica delle “batterie te la Nunziata”. Lunedì 28 marzo si è
svolta la festa “te li paesani”, con il caratteristico mercato”te la
Nunziateddha” nel centro storico del paese. Per tre giorni un grande Luna
Park è stato presente al piazzale Matteotti con bancarelle di prodotti
tipici per tutto il centro del paese. Per il 2011, a Tuglie nel corso dei
festeggiamenti sono state presenti importanti novità per l’abbinamento alla
festa delle manifestazioni storiche per il Centenario dell’arrivo della
ferrovia a Tuglie (1911-2011) e per il 150° Anniversario dell’Unità
d’Italia. Grazie al giovane Comitato Festa (presieduto da Giuseppe De Santis),
al parroco Don Emanuele ed al sindaco Daniele Ria, la tradizione
dell’Annunziata continuerà per molti anni ad allietare cittadini e
forestieri con festeggiamenti sempre più prestigiosi.
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