Molte
sono le famiglie che, con Tuglie negli occhi e nel cuore hanno
raggiunto il Nuovo Mondo tanto tempo fa. Alcune sono poi riuscite a
tornare, altre si sono definitivamente stabilite negli Stati Uniti,
eppure non dimenticano il proprio paese di cui parlano costantemente
ai figli nati oltre Oceano. Tuglie non dimentica chi vive lontano e,
allo stesso tempo vive nei pensieri dei suoi emigranti che,
trasmettono alle nuove generazioni italo-americane un ricordo
culturale, veicolo importante per continuare a fare vivere la
propria italianità. Capita così di scoprire che dal sedici giugno
scorso c'è una piccola Tuglie anche nel cuore di New York...
Leonie Tuglie è il frutto di una fusione di radici
italo-americane. Il nome di questa splendida bambina racchiude una
piccola grande storia, le conferisce un'identità che la colloca in
una precisa tradizione familiare e culturale. Tuglie un po' le
appartiene, anche se non c'è mai stata.
Leonie Tuglie è la graziosa nipote della Sig.ra Joanne
Hendricks, con cui, a partire da uno scambio di documenti, abbiamo
intessuto un fitto rapporto epistolare che ci ha permesso di
ricostruire un pezzo della sua storia. Joanne e la sua famiglia
vivono a New York, figli di una Puglia conosciuta attraverso i
racconti dei parenti, emigrati da Tughe nei primi anni del '900.
Racconti che hanno conferito a questa donna un'identità fatta di
tradizioni e memorie. Ma soprattutto radici forti e tenaci di cui è
fiera come si evince da ogni sua mail, profumata di amore per
l'Italia e per Tuglie in particolare. Nella sua casa-negozio di
antiquariato di New York Joanne conserva la sua identità italiana
che si manifesta in un gusto speciale per l'arte, un'arte minore ed
unica, parte di una collezione che, attraverso il commercio affida
al cliente coinvolgendolo in prima persona nella conservazione
dell'opera.
E' come un'alchimista Joanne, un personaggio misterioso che tratta
materia misteriosa e segreta per la maggior parte degli uomini. Gli
oggetti che Joanne colleziona e vende, da brava antiquaria,
esprimono un gusto tutto italiano che ha contagiato il mondo, sono
espressione di design, varietà, ricerca, intuizione.
La collezione di Joanne è fatta di antichi libri di ricette,
pentole, ciotole, opuscoli, menu, pezzi vintage e di design da
collezione, che testimoniano l'evoluzione del gusto e che compongono
tessera dopo tessera, quel vastissimo mosaico di usi, costumi,
tradizioni che costituisce la cultura dei popoli.
Seri, estrosi, curiosi questi oggetti offrono un'esauriente
panoramica dell'evoluzione di stili e gusti nel tempo, una
documentazione storica di avvenimenti politici di vita artistica e
letteraria. Un percorso espositivo di pranzi, avvenimenti, alberghi,
ristoranti famosi.
Osservando questi oggetti, leggendone la storia, siamo in grado di
catturare l'attimo di riviverlo, con il fuggevole desiderio di
diventare anche noi un po'collezionisti.
Incuriositi
e affascinati dalla storia di Joanne abbiamo deciso di
intervistarla:
Ci racconta la storia della Sua famiglia? La storia americana
della mia famiglia, è uguale a quella di molti emigranti
italo-americani. Tutto inizia nel 1908 con il trasferimento di mio
nonno paterno Cosimo Stamerra, seguito poi da quello di mio padre,
suo figlio Giuseppe. Probabilmente vissero per molti anni in
Pennsylvania dove, si era stanziata dal 1912 anche la famiglia di
mia madre. I suoi genitori si chiamavano Antonio Pino e Addolorata
Maria Rainò.
Ricordo con affetto la figura di mio padre che ha mantenuto fino
alla morte, avvenuta nel 2002 all'età di 90 anni, uno sguardo, un
pensiero, un affetto speciale per l'Italia, paese in cui suo
malgrado non è riuscito più a tornare.
La mia prima visita in Italia risale al 1971, quando, ancora
studentessa sono partita dall'America con la voglia di scoprire la
terra dei miei antenati e con tutta la spensieratezza tipica della
mia giovane età... Di quegli anni ricordo l'incontro con la nonna e
le zie paterne, le gite al mare. e....i miei bikini e gli occhi
sospettosi con cui erano visti i "due pezzi" in Italia...Per mia zia
Rita, quel costume era così provocante che, passò tutto il tempo
seduta vicino a me, nell'intento di proteggermi, di nascondermi! Il
mio bikini era inconcepibile in una terra in cui le donne
indossavano degli abiti neri, divise rassicuranti e omologanti...
L'Italia, a quei tempi sembrava anni luce lontana dall'America,
specie in fatto di emancipazione femminile...All'epoca poche donne
avevano la patente e ancor meno erano quelle che si vedevano in giro
alla guida di un auto.. Non era facile per una giovane donna cercare
di emanciparsi soprattutto nell'ambito della famiglia di origine.
Sono tornata in Puglia altre volte, con le mie figlie e con mia
madre. Ogni volta per me è stata una gran festa: vedere i luoghi in
cui sono nati i nonni, attraversare e scoprire l'Italia e i suoi
paesaggi, camminare per Tuglie e per caso incontrare per strada o
nei negozi i parenti lontani, gustare i dolci di marzapane, mangiare
i "macaroni"e le verdure prettamente primaverili nel cuore di
gennaio.. E' anche questo il fascino del Salento e del suo inverno
mite...
Attraverso il Suo sito internet www.joannehendrickscookbooks.com,
abbiamo avuto accesso "virtualmente " al Suo negozio di New York. I
Suoi oggetti permettono di fare una cavalcata nel tempo alla
scoperta dell'arte culinaria e gastronomica. Non solo per
collezionisti, ma anche per guanti vogliono tuffarsi in affascinante
viaggio nella storia a partire da un'angolazione apparentemente
marginale, ma in grado di offrire una fitta trama di suggestioni e
informazioni. Lei ha un rapporto speciale con la cucina, il cibo e i
libri di ricette. Come è nato quest'amore?
Alla base della mia collezione c'è un amore tutto italiano per il
rito conviviale dello stare intorno ad un tavolo, ritrovarsi per
conversare, commentare, assaporare pietanze e buon vino. Un amore
radicato nella mia infanzia e nella storia della mia famiglia. Mia
madre amava cucinare, e la cucina era il luogo più importante e
confortevole della nostra casa. Il tavolo della cucina è stato per
noi, il punto di riferimento, il centro dell'aggregazione familiare
anche al di là degli orari dei pasti. Lo stesso valore ha il grande
tavolo della mia cucina per me e le mie figlie. Rappresenta il luogo
in cui si incontrano le mie ricette, la mia passione per l'arte
culinaria con il loro mondo fatto di compiti e libri scolastici in
passato, i computers di lavoratici oggi. Da dodici anni, dopo avere
lavorato per
Un po’ presso una libreria, con mio marito ho deciso di aprire nella
nostra casa di New un negozio di libri di ricette e cucina fuori
stampa e di oggetti casalinghi di antiquariato. Quella per i libri è
una passione che si muove su un binario parallelo a quella per
l'arte culinaria.
Ci
parli della Sua collezione, qual è il pezzo a cui è più legata e
perché?
Recentemente ho acquistato con grande soddisfazione, data la rarità,
un opuscolo sugli "Shakers", una comunità religiosa degli Stati
Uniti. Gli "Shakers", emigrati negli Usa, per sfuggire alle
persecuzioni della chiesa anglicana, furono accusati di utilizzare
"speciali" ingredienti nei loro dolci per "drogare" gli adepti ed
evitare cosi che abbandonassero la setta. Il manoscritto dal titolo
"Torta Spirituale", risale ai primi de) '900, ed è un'accurata
apologia del proprio credo e della propria attività contro ogni
accusa di "pseudo stregoneria".
Sono stata fortunata a reperirlo, e in generale mi ritengo una donna
fortunata. Quest'anno la vita della mia famiglia è stata allietata
dalla nascita della piccola Leonie Tuglie, stiamo tutti bene in
salute, anche mia madre che ha 91 anni. Cosa chiedere di più dalla
vita? Magari, di tornare presto a Tuglie, per abbracciare la mia
famiglia e, chissà, far conoscere Tuglie a mia nipote.. Tuglie!
Auguri a voi tutti!
Tratto da: "Paese" dicembre 2007
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