A Tuglie ieri si è dibattuto ed ancora oggi si dibatte su ” Bella Ciao ” e
l’opportunità di cantarla oppure no. Naturalmente in un momento di calma
piatta, la succulenta azione di botta e risposta sul più popolare social
network fra l’associazione Bene Comune ed il sindaco del paese Massimo
Stamerra hanno avuto un rimbalzo mediatico nazionale.
Ora voglio raccontarvi un aneddoto che molte volte mio padre mi raccontava
della sua vita. Siamo a Tuglie nell’immediato dopoguerra si stanno formando
i movimenti ed i partiti che andranno al voto il 18-19 aprile del 1948 per
rinnovare i due rami del parlamento italiano. A vincere fu la Democrazia
Cristiana, con la maggioranza relativa dei voti ed assoluta dei seggi in
parlamento. Sconfitti furono il fronte democratico popolare comunisti e
socialisti insieme che presero il 30% dei voti ma scontarono lo strappo
dell’anno prima dei socialdemocratici guidati da Saragat.
La destra prese pochi voti tra liberali, monarchici ed il nuovo MSI. Si
voto’ con il sistema proporzionale con collegi uninominali. Pochi mesi dopo
il 14 luglio 1948, avvenne un grave attentato a Palmiro Togliatti,
segretario del partito comunista di allora e si rischio’ visto il giorno,
una nuova presa della Bastiglia. Proteste e scioperi ed un grande rischio
per la neonata repubblica italiana. Negli scontri tra manifestanti e forze
dell’ordine ci furono in tutta Italia 30 morti e 800 feriti ma la vittoria
di Gino Bartali al Tour de France placo’ gli animi, così si racconta… ma
questa è un altra storia.
Ma torniamo a Tuglie in quei giorni la gente era impazzita, mio padre
tornato indenne dalla guerra essendo stato un marinaio del
cacciatorpediniere Niccolò Fabrizi rischiò di morire in una piccola stanza
di un vicolo vicino al palazzo di famiglia perchè alcuni facinorosi volevano
scovare lui ed altri che erano la controparte per sanare quell’attentato a
Togliatti.
Mio padre non era un fascista ma oggi lo avremmo chiamato ” Qualunquista ”
cioè aveva aderito al movimento politico di Guglielmo Giannini ” L’uomo
Qualunque ” la cui ideologia si rifaceva all’antipolitica, al qualunquismo,
al populismo di destra, individualismo, liberalismo, garantismo,
miniarchismo, anticomunismo, antifascismo, oggi avremmo detto un
traversalismo tendente al centro destra. Ebbene alcuni di questi facinorosi
con la bandiera rossa, dopo aver individuato il luogo dove si nascondeva mio
padre, buttarono attraverso una piccola finestra, l’unica che dava aria e
luce alla stanza, un bomba a mano che per fortuna come residuato bellico non
esplose altrimenti io non sarei mai nato. Questa piccola storia di paese per
raccontare che l’odio uccide e dall’odio non nasce niente.
Non esiste allora che una parte dell’Italia si senta liberata ed un altra
defraudata da questa data che dovrebbe invece riunire tutti sotto la stessa
bandiera, quel tricolore che solo in caso di una vittoria calcistica
mondiale tiriamo fuori con orgoglio e senso di appartenenza. Oggi dopo
quello che ci sta succedendo ritroviamo i principi ispiratori dello stare
insieme del condividere gli stessi valori di Patria.
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Tuglie...per raccontar paese...
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