È stata inaugurata Sabato mattina 4 Giugno, a Valva, nel Largo Moncada, la
pietra di roccia antica collocata con una targa in memoria dei militari,
vittime innocenti delle mafie, caduti in servizio a Salerno, negli anni ’80.
L’evento, è stato organizzato dall’associazione turistica valvese,
presieduta da Grazia Toriello, e dal Comune di Valva, alla
presenza del sindaco, Giuseppe Vuocolo, e dell’amministrazione
comunale, in collaborazione con la Polizia di Stato e l’Arma dei
Carabinieri.
La cerimonia, è iniziata nella prestigiosa location della Villa D’Ayala-Valva,
con un convegno sulla legalità dal titolo “Ratio Juris”, alla presenza di
docenti e studenti dell’Istituto Comprensivo “Giovanni Pascoli” delle sedi
di Colliano, Valva e Laviano, e degli studenti dell’Istituto musicale Perito
Levi di Eboli.
All’incontro hanno partecipato oltre al sindaco di Valva, Giuseppe Vuocolo,
la vedova del poliziotto Mario De Marco, Maria Antonietta Iuliano, il
capitano dei carabinieri della compagnia di Eboli, Emanuele Tanzilli, il
sostituto commissario del Commissariato della Polizia di Stato di
Battipaglia, Rufino Tortora, il referente di Libera contro le Mafie del
presidio di Battipaglia, Adolfo Ricci, l’ex sindaco di Contursi Terme e
poliziotto, Giacomo Rosa, e i sindaci dei comuni di Laviano, Oscar Imbriaco,
e di Colliano, Adriano Goffredo.
“I giorni che mi separano da quella tragedia- ha raccontato la vedova
Iuliano, moglie dell’agente di Polizia, Mario De Marco, deceduto durante un
attentato terroristico delle Brigate Rosse a Salerno datato 1982-
rappresentano il cammino di dolore e ricordo per tenere viva la memoria dei
nostri cari”.
Parole di dolore che si fanno memoria per le giovani generazioni, quella
della vedova De Marco, e a cui si sono aggiunte le testimonianze della
vedova del carabiniere Fortunato Arena e Felice Campa zio del militare
dell’esercito, Antonio Palumbo, che hanno sottolineato proprio il peso della
memoria.
Ed è in ricordo delle vittime, i poliziotti Mario De Marco e Antonio
Bandiera e del militare dell’esercito italiano, Antonio Palumbo, morti in
servizio nel 1982 a Salerno, in seguito ad un assalto dei terroristi delle
Brigate Rosse a due autocarri dell’esercito italiano contenenti armi; e in
ricordo dei carabinieri Fortunato Arena e Claudio Pezzuto, uccisi durante
una sparatoria, in un agguato di camorra a Pontecagnano Faiano, avvenuto nel
1992.
Dopo il convegno che ha visto le testimonianze dei parenti dei militari
uccisi nelle stragi di camorra, è stata scoperta la targa e deposta una
corona di alloro. “Non esistono isole felici– ha spiegato la presidente dell’associazione
turistica valvese, Grazia Toriello. –I giovani non devono sottovalutare
quanto che avviene sui territori. La pietra posta nel giardino rappresenta
il peso che le famiglie dei militari portano addosso ancora oggi”.
Un peso che al dolore, unisce l’importanza della testimonianza del valore
della Legalità
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Tuglie...per raccontar paese...
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